(ilpost.it, 3 ottobre 2023)
L’Irlanda è uno dei grandi Paesi del rugby, ma non è mai riuscita a superare i quarti di finale nelle nove edizioni disputate di Coppa del Mondo. Anche per questo le aspettative per l’edizione in corso sono alte, da mesi: l’Irlanda si è presentata in Francia da prima Nazionale del ranking mondiale e dopo un Sei Nazioni stravinto con il Grande Slam, cioè senza mai perdere. Sembra quindi l’occasione buona.
E sembrano crederlo anche i tifosi irlandesi, che si stanno spostando in massa per seguire la loro Nazionale su e giù per la Francia: la Federazione rugbistica locale ha scritto che «60mila famiglie irlandesi» si sono registrate per acquistare i biglietti. Le tre città in cui l’Irlanda ha giocato fin qui le sue partite (Bordeaux, Nantes e Parigi) sono state riempite per giorni da decine di migliaia di tifosi, con il picco di presenze registrato per la partita più attesa del girone, quella contro i campioni in carica del Sudafrica di sabato 23 settembre. Quel giorno, circa 30mila tifosi irlandesi hanno occupato quasi la metà della capienza dello Stade de France di Parigi.
La squadra non ha deluso le aspettative. Dopo aver vinto agevolmente le prime due partite, ha battuto il Sudafrica 13-8 in un incontro molto intenso in cui le due squadre si sono contese ogni metro di campo stando sempre vicine nel punteggio. Al termine della partita i festeggiamenti irlandesi hanno poi raggiunto l’apice quando dall’impianto acustico dello stadio è stata messa Zombie, una delle canzoni più famose del gruppo irlandese dei Cranberries. Un momento del genere non si era mai visto nemmeno in Irlanda, ma per una ragione precisa: fino a pochi anni fa Zombie non era mai stata fatta suonare in occasioni ufficiali — almeno nel rugby — perché è una canzone che riguarda il conflitto nordirlandese, ossia il periodo di violenze tra indipendentisti e unionisti per cui tra la fine degli anni Sessanta e la fine dei Novanta vennero compiuti attentati terroristici in tutto il Paese e anche nel Regno Unito.
Nello specifico Zombie fu scritta nel 1993 in seguito agli attentati degli indipendentisti dell’Irish Republican Army (Ira) a Warrington, in Inghilterra, in cui rimasero uccisi due bambini di 3 e 12 anni. Negli anni la canzone è stata associata inevitabilmente a significati politici e, in particolare, a posizioni di condanna nei confronti delle azioni degli indipendentisti dell’Ira. Questo nonostante la cantante del gruppo Dolores O’Riordan, morta nel 2018 a 46 anni, avesse sempre ribadito come la canzone non fosse stata scritta a sostegno di qualcuno — indipendentisti, cattolici, unionisti o protestanti —, ma solo in memoria dei morti nei cosiddetti troubles.
Nel 2018, però, la squadra di hurling di Limerick, città natale di O’Riordan, vinse il campionato irlandese e durante i festeggiamenti la cantante fu ricordata dai tifosi con la sua canzone più famosa. Lo stesso fecero alla prima occasione buona i tifosi del Munster, la squadra di rugby dell’omonima provincia irlandese, di cui Limerick è uno dei capoluoghi. Da lì l’usanza di cantare Zombie si è lentamente diffusa nel rugby irlandese. Senza mai prevalere su altri canti più condivisi come The Fields of Athenry è comunque arrivata a questa Coppa del Mondo, dove la grande visibilità dell’evento ha alimentato nuove discussioni sui suoi significati.
A influire nella vicenda c’è inoltre il fatto che l’Irlanda nel rugby è unita da sempre, come altrove succede soltanto nell’hockey su prato e nel cricket, ma non nel calcio. Fin dall’Ottocento la Federazione rugbistica locale rappresenta tutta l’isola ed è formata quindi dall’unione tra Irlanda e Irlanda del Nord. Per questi motivi la Nazionale non è rappresentata dalla bandiera tricolore irlandese, ma da un trifoglio, e non canta nemmeno l’inno della Repubblica d’Irlanda, Amhrán na bhFiann, ma Ireland’s Call, canzone usata come inno a partire dalla Coppa del Mondo del 1995.
L’esecuzione di Zombie alle partite di questa Coppa del Mondo è stata concordata tra gli organizzatori del torneo e la delegazione irlandese per coinvolgere il pubblico ed eventualmente celebrare le vittorie (un po’ come in Francia usano Sarà perché ti amo per coinvolgere i tifosi italiani quando gioca l’Italia). Era stata usata già nelle prime partite e probabilmente si continuerà a sentire fin quando l’Irlanda rimarrà nel torneo: la prossima partita, l’ultima e decisiva per la fase a gironi, è in programma per sabato 7 allo Stade de France di Parigi contro la Scozia (altra nazione che è solita muoversi in massa per seguire la sua squadra di rugby).
Intanto, in Irlanda se ne continua a discutere. «Diciamo la verità, il pubblico ha cantato Zombie semplicemente perché suona benissimo quando a cantarla sono migliaia di persone» è stato scritto sul sito sportivo The 42, mentre sull’Irish Mirror è in corso un sondaggio che chiede di rispondere alla domanda: «Zombie è un buon inno per la Nazionale di rugby irlandese?». L’ex rugbista irlandese Shane Byrne è invece uno dei più citati per quello che ha detto qualche giorno fa: «Sì, c’è un significato dietro quella canzone. Sì, è stata scritta originariamente come una canzone di protesta. Ma a volte una bella canzone va presa soltanto come una bella canzone».