(ansa.it, 18 febbraio 2023)
Yoko Ono festeggia 90 anni con un “albero dei desideri” virtuale creato per lei dal figlio Sean Ono Lennon. Sarà un’installazione on line, ispirata al primo “albero dei desideri” creato da Yoko nel 1996. È un’antica usanza giapponese quella di scrivere un desiderio su un foglietto e poi appenderlo al ramo di un albero: “Da lontano, con quei foglietti mossi dal vento, sembrano alberi in fiore”, aveva spiegato l’artista all’epoca dell’installazione originaria.
Da allora la vedova di John Lennon ha raccolto quasi 2 milioni di desideri, sepolti alla base della Imagine Peace Tower in Islanda, da oltre 200 alberi piantati in musei e gallerie di 35 Paesi: nel 2003 uno di questi alberi, un olivo, fu donato dall’artista alla Guggenheim Collection di Venezia ed esposto nel giardino del museo (“To Peggy with Love”), vicino alla tomba della fondatrice Peggy Guggenheim, di cui Yoko era diventata amica quando le aveva fatto da guida durante una visita in Giappone. Oltre ad aprire la pagina on line wishtreeforyokoono.com “per dare al mondo intero la possibilità di esprimere un desiderio”, Sean Lennon ha incoraggiato gli ammiratori della madre a piantare veri alberi. “Mia mamma non può passare accanto a un albero senza abbracciarlo con entusiasmo”, ha spiegato il figlio di John e Yoko.
Una ventina di album da solista, 7 con Lennon (tra i più noti, Wedding Album, Live Peace in Toronto 1969 e Double Fantasy), mostre in tutto il mondo, le ultime alla Serpentine di Londra, alla Vancouver Art Gallery e alla Kunsthaus di Zurigo, un sito web e oltre 4 milioni e mezzo followers su Twitter: Yoko continua ogni giorno a far sentire la sua voce. Tante celebrità le hanno mandato auguri in vista del novantesimo compleanno, a partire dall’altro Beatle, Ringo Star, la rockstar Elton John col marito David Furnish, Julian Lennon, figlio di John e della prima moglie Cynthia, la star degli Oasis Liam Gallagher, e la fotografa Annie Leibovitz.
Artista concettuale e attivista, Yoko è stata sposata a Lennon dal 1969 fino all’assassinio l’8 dicembre 1980 sotto l’appartamento del Dakota Building a New York dove lei continua ad abitare. Nei giorni del compleanno sta per uscire un nuovo documentario su quando, per una settimana del 1972, lei e John occuparono le onde dell’etere portando al popolare Mike Douglas Show un programma giornaliero guardato da 40 milioni di persone della “Middle America”, i migliori cervelli della controcultura a parlare di empowerment delle donne, diritti civili, l’ambiente in crisi e la violenza politica: tutti temi su cui Yoko, una donna che desidera un mondo senza guerre, si è continuata a impegnare da quando, bambina in Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale, pativa la fame e con il fratellino Keisuke immaginava di leggere menu tra le nuvole: “Quella – aveva commentato una volta – è stata la mia prima opera d’arte”.