di Claudia Casiraghi (vanityfair.it, 13 aprile 2021)
Will Smith non ha cercato parole concilianti. «Non possiamo, in buona coscienza, fornire sostegno economico a un governo che promuove leggi sul voto regressivo, leggi progettate per limitare l’accesso degli elettori», ha spiegato l’attore che, insieme al regista Antoine Fuqua, ha deciso di spostare la produzione di Emancipation, suo prossimo film, portandola fuori dai confini della Georgia. La pellicola, una storia di schiavi e liberazione, avrebbe dovuto essere girata nello Stato del Sud, dove la più recente politica ha, però, sollevato un malcontento che Will Smith non ha potuto ignorare.La Georgia ha varato, infatti, nuove leggi con le quali introdurre requisiti più rigidi per l’identificazione degli elettori. Secondo l’opposizione, le misure sarebbero volte a soffocare l’impatto degli elettori di minoranza, in aperto contrasto con i principi base della democrazia. Will Smith e Antoine Fuqua, nella guerra fra democratici e repubblicani, hanno deciso di prendere le parti dei democratici, opponendosi strenuamente alle ragioni politiche della Georgia. Emancipation, le cui riprese sarebbe dovute cominciare a giugno, verrà così girato altrove.