di Alessandra D’Acunto (repubblica.it, 6 novembre 2024)
Autorevolezza, rigore, nessun dettaglio fuori posto. Il tailleur gonna indossato da Melania Trump la notte delle elezioni, al Convention Center di West Palm Beach, nella Florida roccaforte repubblicana, è granitico, anche nel colore. Come lo è stato l’atteggiamento della ex, e ora di nuovo, First Lady d’America, prima che ci fosse la certezza che Donald Trump aveva centrato l’obiettivo diventando il 47esimo presidente degli Stati Uniti.
La giacca architettonica, pronunciata sui fianchi, lascia pochi dubbi: vestiva Dior, come suggeriscono le linee del tailleur Bar simbolo della griffe, dal New Look della fine degli anni Quaranta in poi. La 54enne, ex modella, origini slovene, tra l’altro aveva già sfoggiato l’iconico tailleur, in altri colori, per vecchi impegni ufficiali da First Lady. La maison del gruppo Lvmh, fondata da Christian Dior e oggi condotta stilisticamente da Maria Grazia Chiuri, è una delle preferite di Melania Trump. Spesso fotografata nella notte della vittoria, il 6 novembre, accanto al figlio 18enne Barron, che ha votato per la prima volta, Melania non portava nulla sotto la giacca doppiopetto, abbottonata su un lato e abbinata a una gonna longuette, sotto al ginocchio.
Anche l’abito chemisier a maniche corte e a pois, dalle note rétro, indossato nella giornata di martedì da Melania era firmato Dior. La consorte di Donald ama slanciare la silhouette con gonne a matita e immancabili scarpe décolleté con tacco altissimo a stiletto. Era successo durante il giorno, con pumps Christian Louboutin dalla inconfondibile suola rossa, ed è accaduto la sera, con tacchi ancora più alti, all’evento in cui tutti i riflettori erano puntati addosso alla coppia, tornata presidenziale.
Quanto al beauty look, i capelli di Melania Trump sembrano illuminati da riflessi biondi ancora più dolci rispetto al passato. La piega è a onde, il rossetto è nude e lo sguardo sottolineato, reso più bold da eyeliner scuro e ciglia finte. La manicure della nuova First Lady prevedeva unghie lunghe e chiare. Nella notte in cui Donald Trump si è assicurato la conquista della Casa Bianca con la promessa di rendere di nuovo grande l’America, Melania Trump, rimasta al suo fianco nonostante gli scandali, ha optato per una scelta estetica sobria, austera, per lanciare ai fan assiepati e ai media un messaggio di solidità e serietà, di autorevolezza.
Quelli scelti da Melania sono abiti che affermano potere, grazie a un taglio elegante e istituzionale, e alla scelta di un colore tipico degli abiti da business woman e meno glamour. Ancora una volta Melania avrebbe potuto scivolare su una scelta cromatica più fashion ma banale, come ad esempio la ripresa dei colori della bandiera americana, invece ha voluto sottolineare il fatto che lei è lì per portare avanti un lavoro. Tutto questo, continuando a sprigionare femminilità, un elemento caro alla visione delle donne firmata Donald Trump. Non a caso durante il suo discorso della vittoria il neopresidente ha sottolineato la bellezza della moglie e della moglie del suo vice J.D. Vance, come sempre quando si riferisce a donne del suo campo.
Ma cosa s’intende quando si parla di power dressing? È una locuzione molto di moda, ma il concetto di power dressing si è affermato tra gli anni Settanta e Ottanta, proprio negli Stati Uniti. Si esprimeva così la volontà delle donne di affermarsi attraverso gli abiti in ambienti di lavoro prevalentemente maschili e maschilisti. Il power dressing è stato oggetto di studi sociologici per la sua capacità di porre in relazione l’immagine con la contrattazione del potere. E per tornare a Melania Trump e il suo tailleur, i manuali di John T. Molloy della collana Dress for Success, che hanno professato per primi il power dressing, invitavano le lavoratrici a farsi valere a livello di stile adottando questo preciso dress code, la skirted suit: il completo con la gonna si disegnava come una nuova uniforme che avrebbe aiutato le donne ad acquisire autorità e rispetto.
Nella moda, possiamo dire che Coco Chanel l’avesse previsto almeno cinquant’anni prima. Nella politica, il tailleur con gonna è stato la divisa di Margaret Thatcher, Angela Merkel, Hillary Clinton, ma anche di Michelle Obama. Kamala Harris, grande sconfitta di queste elezioni, sembrava puntare di più sul tailleur pantalone.