di Lucia Tedesco (wired.it, 2 febbraio 2024)
Francesca Giubelli non è una ragazza come le altre. È una influencer virtuale italiana che ha conquistato migliaia di follower su Instagram. Food/travel blogger e tifosa della Roma, ha fatto il suo debutto su Instagram nel gennaio del 2020. È stata creata da Francesco Giuliani, Emiliano Belmonte e Valeria Fossatelli: la loro idea era dare vita a un’influencer virtuale che potesse rappresentare le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale nel nostro Paese.
Se da un lato il progetto tutto italiano è stato accolto con entusiasmo, dall’altro alcuni suoi post hanno incontrato opinioni contrastanti; uno tra questi dedicato alla maternità surrogata: «Sono una ragazza semplice. Amo la vita. Sogno di diventare mamma un giorno e non potrei mai pensare di condividere questo dono incredibile con qualcun altro». Seguono poi gli hashtag #NoSurrogacy e #LiveLife.
Francesca Giubelli ieri ha annunciato una nuova sfida: creare un partito politico chiamato Alleanza Italiana e candidarsi alle elezioni europee. Come si può leggere nel suo post su Instagram: «Oggi vi annuncio ufficialmente la nascita del partito Alleanza Italiana, con il quale spero di poter correre per le prossime elezioni europee. Un movimento che unisce le eccellenze dell’Intelligenza Artificiale italiana per promuovere la bellezza e l’innovazione del nostro Paese nel mondo». E continua: «“Alleanza Italiana: L’Intelligenza Artificiale al Servizio dei Cittadini” è la visione che guida questo progetto ambizioso. Vogliamo dimostrare come l’IA possa essere uno strumento positivo per la promozione del nostro patrimonio culturale, culinario e di moda».
L’influencer virtuale è la prima in Italia a fondare un proprio partito, e questo segna un preciso tassello sul senso e la direzione che sta prendendo la politica nell’era digitale. Perché, se da un lato i suoi fondatori hanno tenuto a specificare che né il governo attuale (né l’AS Roma) hanno finanziato questo progetto, non si può ignorare quanto sia sovranista e conservatrice l’ispirazione di questa influencer, a partire dai riferimenti alla maternità surrogata fino all’immagine del suo neo partito che ha tutte le sembianze di una succursale di Fratelli d’Italia.
«Ci mancava l’influencer AI sovranista…», commenta qualcuno su Instagram. Il punto sarà capire quanto sia credibile e convincente questa iniziativa. Se sia solo un esperimento destinato a fare scalpore ma a non lasciare il segno. Tutti ne parlano, quindi funziona. Un po’ come “Open to Meraviglia”, l’operazione da nove milioni del ministero del Turismo che ha lanciato la Venere di Botticelli come virtual influencer, e ha aperto un dibattito, oltre che sulla comunicazione e le sue conseguenze, sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e politica e su tutto ciò che questo rapporto comporta.
La politica, da tempo afflitta dal fenomeno dell’astensione, è alla continua ricerca di nuovi modi di comunicare e di espedienti per adottare quelli più usati dai giovani (come l’approdo su TikTok di alcuni leader politici). Gli influencer virtuali, in questo senso, possono rappresentare un nuovo orizzonte comunicativo; non a caso, secondo una ricerca di HypeAuditor, questi personaggi virtuali ottengono un engagement medio su Instagram tre volte superiore a quello degli influencer reali.