(ansa.it, 16 marzo 2019)
Un gruppo di deputati ucraini ha chiesto al capo dei servizi di sicurezza (Sbu) Vasily Gritsak di precludere l’ingresso in Ucraina al cantante Toto Cutugno per le sue presunte posizioni filorusse: lo ha detto al telefono all’Ansa uno dei parlamentari che hanno avanzato la richiesta, Viktor Romanyuk, confermando il contenuto di un articolo apparso ieri su Economistua.com.La testata on line pubblica una copia di quello che dovrebbe essere il documento inviato dai parlamentari all’Sbu.
«Sono molto sorpreso e dispiaciuto per questa notizia. Un gruppo di deputati ucraini vorrebbe impedirmi di cantare in un Paese che amo e che ama la mia musica? È assurdo»: lo dice all’Ansa Toto Cutugno, commentando la richiesta di un gruppo di parlamentari di impedire il suo accesso nel Paese in cui dovrebbe tenere un concerto, come già fatto più volte, il prossimo 23 marzo, a Kiev. «Sono un apolitico, chiaro? Ho cantato in occasioni istituzionali per capi di Stato tra cui Putin, ma questo non significa un’adesione politica».
Anche il manager di Toto Cutugno, Danilo Mancuso, è «sorpreso e fortemente preoccupato» in seguito alla richiesta da parte di deputati ucraini di vietare l’ingresso del cantautore nel Paese. «Mi sorprende – aggiunge il manager – che questa richiesta venga fatta una settimana prima del concerto di Cutugno del 23 marzo a Kiev, oltretutto sold out da tempo. Si tratta di un teatro da 4.000 posti, inoltre la pubblicità e la promozione di questo evento è partita tanti mesi fa. Sono fortemente preoccupato – dice ancora Danilo Mancuso – perché stiamo lavorando sul progetto da tempo. Ho voluto proporre il concerto con l’orchestra sinfonica di Kiev, composta da 60 elementi, seguendo la volontà dell’artista di creare forme di collaborazione e di contaminazione com’è avvenuto con il coinvolgimento del coro dell’Armata Rossa in occasione del Festival di Sanremo 2013».
Pensare di annullare il concerto di Kiev per problemi politici «mi sembra assurdo – spiega ancora –, in quanto Toto è sempre stato distante dall’ambito politico e in tutta la sua vita non si è mai espresso in alcuna direzione. Tra l’altro – sottolinea – abbiamo rinunciato ai concerti in Crimea dopo l’annessione alla Russia perché ciò avrebbe significato non poter andare più in Ucraina per via delle restrizioni imposte dal governo». La notizia di oggi è un fulmine a ciel sereno per lo staff di Cutugno che ricorda che «Toto è ambasciatore della musica italiana nel mondo da oltre 40 anni, ruolo che continua ad esercitare anche con questo tour che, dopo Kiev, tocca numerose capitali europee tra cui Budapest, Praga, Varsavia, Bratislava».