di Massimo Cutò (quotidiano.net, 2 maggio 2020)
Bacioni a tutte le mie stelline. Buonanotte e decreti d’oro. Dolce giorno alle mie ragazze. La foto di Giuseppe Conte, ritratto in primo piano e in tutte le pose, è contornata da emoticon sorridenti, cuoricini, ghirlande e frasi zuccherate. Instagram, Twitter, Facebook: è questa la moda social del momento, fatta di meme e affettuosa ironia.E soprattutto di dichiarazioni d’amore per il nostro premier. Le pagine web in onore del mitico Giuseppi sono diventate il gioco collettivo della quarantena, che si moltiplica per gemmazione: se ne contano almeno sette, ma probabilmente sono di più. I follower – e soprattutto le follower: il 70 per cento degli utenti – crescono ogni giorno e hanno ampiamente superato il mezzo milione (per l’esattezza 553mila alle ore 13 di ieri). Le Bimbe di Conte, Daddy Conte, Le Contesse di Conte, Le fossette di Giuseppe, Conte dei nostri cuori: tutte impazzite per quest’uomo di 55 anni dall’eleganza classica, inappuntabile in qualsiasi occasione, capace di sfoggiare una pochette a tre o quattro punte manco fosse un prestigiatore. Gli hashtag non mentono: le donne sapiosessuali – termine di nuovo conio, significa attratte dal fascino dell’intelligenza – hanno trovato il loro punto di riferimento, buttando giù dalla torre per lui nientemeno che Alberto Angela. E non mollano la preda. “Presidente, chiudimi in lockdown e fammi tua”, posta Silvanafolle-di-te. “Lui è come Christian Grey di 50 sfumature, appena convoca la conferenza stampa mi fa salire l’ansia da prestazione”, fa eco tale Francesca Tellini. “Sei l’uomo migliore del mondo, quanto coraggio e senso di responsabilità: non ti meritiamo”, rincara Matilda Jungerbaum.Non c’è più dubbio. Abbiamo un premier latin lover – tra le sue Bimbe c’è anche Chiara Ferragni – e teen idol. E non è affatto detto che lo sia a sua insaputa. I fotomontaggi che lo incorniciano come il Gladiatore, Harry Potter o il David di Michelangelo dal corpo perfetto sembrano la divertita conseguenza di una mirata strategia comunicativa. Conte piace e sa di piacere. Elegantemente fatuo, lo definisce Vittorio Sgarbi paragonandolo al ritratto dell’Indifferente di Watteau. E cioè un incantatore rococò, “né Don Giovanni né Casanova, ma un galante seduttore che si compiace di esistere”. Probabile che sia davvero così. Però come non invidiarlo? “Do you want to smartworki with me?”, recita la didascalia maccheronica sotto l’immagine del premier al computer. O ancora: “Seriously, marry me”. E poi, più esplicitamente: “Io sto buona buona a casa, amore chiamami stanotte”. “Lui non ha bisogno di andare dal parrucchiere come Mattarella”, annota con un paragone blasfemo Francesca da Rimini. E in effetti anche il ciuffo ribelle ha l’aria di una mossa studiata a tavolino. Ma tutto fa brodo. E la sintesi migliore arriva da MariaF91: “La mia fase due sei tu”. È il caso di scomodare Freud?