Trump inaugura una casa editrice e aggiunge un tassello al suo metaverso

di Dario Ronzoni (linkiesta.it, 3 dicembre 2021)

Prima la piattaforma social alternativa, Truth. Ora anche la casa editrice su misura. Si chiama Winning Team Publishing ed è stata creata dall’ex assistente Sergio Gor e dal figlio Donald Trump Jr. con l’obiettivo di pubblicare, innanzitutto, le opere dell’ex presidente. Il primo libro è già pronto: Our journey together è una raccolta di fotografie e immagini dei suoi quattro anni alla Casa Bianca. Costa 74,99 dollari, ma se firmata arriva a 229,99. Nonostante ciò – assicura Gor a Politico – sono già state preordinate 70mila copie. I piani, però, sono di ampio respiro. In cantiere ci sarebbe un libro dello stesso Donald Trump Jr. e, secondo gli annunci, arriverà anche un’altra firma “bestseller” del mondo conservatore.

Ph. Jacquelyn Martin / Ap

Poi, certo, in tanti si aspettano che esca anche il memoir di Donald Trump in persona. Non lo ha ancora scritto e, secondo alcuni esperti del settore, una delle ragioni sarebbe proprio la diffidenza delle case editrici. Non hanno alcun interesse a pubblicare un libro il cui fact checking sarebbe impossibile, e che scatenerebbe l’ira di dipendenti e lettori – un’altra sarebbe l’imbarazzo, stavolta di Trump, di non ottenere un anticipo al livello di Barack Obama o di non riuscire a vendere lo stesso numero di copie. Creare una casa editrice propria, allora, ha molto senso. Come ricorda Politico, il Trump Media and Technology Group – il suo gruppo editoriale, cui fa riferimento il social network Truth – è stato fondato a febbraio e, finora, non ha prodotto nulla, ma per gli esperti vale già miliardi. Lo stesso, in proporzione, può valere per Winning Team Publishing. Come spiega Thomas Spence, presidente della Regnery Publishing, sempre a Politico, «quando hai la piattaforma che ha lui, e allora riesci a promuovere il libro e a fare tutte quelle cose che i comuni mortali devono affidare a una casa editrice, perché devi adeguarti al volere degli editori?».

In un ambiente politico sempre più diviso e polarizzato, sembra allora che anche l’editoria si adegui. In futuro, prevedono alcuni, anche altri conservatori potrebbero seguire la strada dell’ex presidente: cercare – o creare – un’alternativa al mondo del Big Five editoriale, considerato troppo liberal. Non è detto, però. Non tutti hanno la leva di Donald Trump e la sua capacità di presa sul pubblico. E spazio per pubblicare opere di personalità controverse dell’entourage trumpiano si trova comunque. Lo dimostra il fatto che sia Jared Kushner, genero di Trump e suo senior advisor, sia l’ex consigliere Kellyanne Conway, faranno uscire presto i loro libri: il primo per Broadside Books, un ramo conservatore di Harper Collins, la seconda per Simon & Schuster. Il piano, in sostanza, sembra essere diverso e più inquietante. Trump non vuole costruire un rifugio per conservatori. Il suo desiderio è far nascere una sorta di mondo mediatico alternativo, un Trump World o un Trump-verso dove le fake news diventano moneta corrente, trovano ospitalità e modo di fiorire e crescere in concorrenza con il mondo della realtà. L’obiettivo non è esprimere il proprio punto di vista, ma soverchiare quello altrui.

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