di Albachiara Re (wired.it, 29 settembre 2020)
Dopo la pubblicazione dell’inchiesta sul mancato pagamento delle tasse federali da parte di Donald Trump, il New York Times continua a sviscerare la dichiarazione dei redditi del presidente degli Stati Uniti: la testata ha scoperto, tra le altre cose, quanto il reality show The Apprentice sia stato utile al tycoon non solo per costruire la sua immagine da imprenditore di successo, ma anche per sanare le sue finanze, praticamente in rosso dopo una serie di investimenti sbagliati (come quelli fatti per la sua catena di resort di lusso e casinò).
Il programma è andato in onda per sedici anni – finendo dopo l’annuncio della sua candidatura –, durante i quali Trump ha guadagnato 197 milioni di dollari come compenso diretto dalla rete televisiva Nbc e altri 230 milioni grazie alla popolarità e agli accordi di licenza ottenuti a partire dallo show. Trump è diventato testimonial dei prodotti più disparati – da Domino’s Pizza a Sarta, società di materassi –, ha tenuto corsi che insegnavano “ad arricchirsi velocemente” e siglato accordi commerciali con partner stranieri per costruire proprietà immobiliari o hotel con il suo nome in Europa dell’Est. Ma il profitto non è stato solo economico, appunto: il personaggio Donald Trump – il magnate con un fiuto infallibile per gli affari – ha rappresentato un elemento essenziale per la sua elezione a presidente nel 2016.
La dichiarazione dei redditi di cui sono venuti in possesso i cronisti del New York Times mostra, però, una realtà ben diversa. Com’è noto, ciò che ha consentito a Donald Trump di diventare miliardario è stata l’enorme fortuna immobiliare – costruita violando norme federali sul fisco – di suo padre Fred Trump Sr. Ma investimenti sbagliati, debiti e una complessiva cattiva gestione delle finanze hanno portato a perdite di migliaia di dollari l’anno. Anche gli enormi guadagni ricavati dal suo programma televisivo sono stati convogliati in attività fallimentari, come i suoi campi da golf: in quasi dieci anni Trump ne ha costruiti undici in giro per il mondo campi, mettendo insieme quello che in più occasioni ha definito un vero e proprio impero. Eppure, le cifre dei tax returns dicono altro: ad esempio, in soli tre anni, Trump ha investito 144mila dollari solo per gestire la sua struttura di Turnberry in Scozia; senza mai recuperarli, perché, dalla sua costruzione, ogni anno il campo ha fatto registrare solo perdite. Discorso analogo per il suo resort di lusso in Florida: 213mila dollari a fronte di guadagni quasi inesistenti.
Dopo la sua candidatura, la fortuna accumulata grazie alla tv si è esaurita definitivamente. In seguito di alcuni commenti razzisti propagandati durante la sua campagna elettorale, Nbc non solo ha deciso di cancellare il programma (in un primo momento era stato ceduto per una stagione – con pochi ascolti – all’ex attore, e governatore della California, Arnold Schwarzenegger), ma anche di vendere il marchio Miss Universo, di cui era proprietaria insieme a Trump. Anche tutti gli accordi di licenza per la costruzione di hotel negli Stati Uniti e nel resto del mondo sono spariti, poco dopo. Ma i contatti con lobbisti e investitori interessati al suo percorso politico hanno dato nuova linfa alle finanze del presidente.