(ilpost.it, 11 gennaio 2024)
Da un po’ di tempo in Ucraina viene presa di mira una trasmissione televisiva che nelle prime fasi della guerra contro la Russia era molto popolare e apprezzata. Si chiama Telemarafon «Yedyni novyny», in Italiano Telemaratona «L’unica notizia», ha sempre raccontato il conflitto con toni enfaticamente patriottici ed è onnipresente sia sulla televisione pubblica sia su quella privata ucraina. Oggi in molti considerano il suo modo di raccontare eccessivo e ridicolo, oltre che troppo ottimista.
E ritengono che la realtà descritta sia molto lontana dai fallimenti che la controffensiva ucraina sta affrontando, e dallo stallo in cui la guerra si trova ormai da mesi. Telemaratona fu lanciata nel febbraio del 2022 con un decreto del governo: in caso di guerra, infatti, la legge ucraina permette all’esecutivo di esercitare un maggior controllo sui media. Oggi il programma viene trasmesso in continuazione, ventiquattro ore su ventiquattro e sette giorni su sette, cambiando canale televisivo ogni sei ore: partecipano sei canali in tutto, in parte pubblici e in parte controllati da quattro grossi gruppi mediatici ucraini. Circa il quaranta per cento dei suoi finanziamenti arriva dal governo.
Il programma racconta per ore e ore gli sforzi dei soldati ucraini sul campo e organizza dibattiti con ospiti che, nella maggior parte dei casi, fanno parte del partito del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Sullo schermo vengono proiettati codici QR per fare raccolte fondi per finanziare l’esercito, clip animate patriottiche e viene utilizzato un linguaggio molto enfatico anche nella gestione dei dibattiti: non è raro che i presentatori accolgano gli ospiti con lo slogan “Gloria all’Ucraina!” e che gli ospiti rispondano “Gloria agli eroi!”. Spesso le interviste si concludono con le parole “Morte al nemico!”.
All’inizio della guerra, quando l’esercito russo entrò in Ucraina da più lati e sembrava che dovesse conquistare a breve Kiev, la maggior parte degli ucraini considerava Telemaratona «vitale», ha detto Khrystyna Havryliuk, direttrice dell’emittente pubblica ucraina Suspilne, una di quelle che trasmettono il programma. Man mano che i soldati russi si avvicinavano alle città ucraine, Telemaratona aggiornava gli spettatori in tempo reale sui combattimenti e dava anche consigli su dove trovare rifugio e quando lasciare le proprie case. I toni enfatici e patriottici del racconto della guerra venivano apprezzati per come contribuivano a sollevare il morale della cittadinanza in un momento critico, anche attraverso la frequente trasmissione in diretta dei messaggi di Zelensky.
Secondo l’organizzazione non governativa ucraina Detector Media, a marzo del 2022, il mese successivo all’inizio della guerra, il quaranta per cento dell’audience totale ucraina guardava Telemaratona. Secondo la stessa fonte i numeri hanno iniziato a crollare alla fine del 2022, arrivando al quattordici per cento: oggi sarebbero a meno del dieci. Un sondaggio realizzato lo scorso dicembre dall’Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev dice che il numero di ucraini che dicono di considerare Telemaratona una trasmissione affidabile è passato dal sessantanove per cento di maggio del 2022 al quarantatré per cento del mese scorso.
Secondo diversi esperti Telemaratona ha iniziato a perdere audience man mano che la guerra entrava nella fase di stallo in cui si trova oggi: la vittoria ucraina contro la Russia è sembrata una possibilità sempre meno concreta, e i toni infervorati e retorici della trasmissione sempre meno aderenti alla realtà. L’ultima controffensiva ucraina è iniziata quest’estate. Nonostante l’obiettivo dell’esercito fosse riconquistare ampie porzioni di territorio, nei fatti la situazione sul campo è sostanzialmente ferma. Su Telemaratona, però, il racconto della guerra ha mantenuto gli stessi toni dell’inizio dell’invasione. Per tutto il 2023, ha detto Detector Media, la trasmissione ha continuato a ritrarre le forze ucraine come efficaci, capaci e a un passo dalla vittoria e l’esercito russo come perdente e in balìa di sé stesso, con un racconto dei fatti completamente distorto rispetto alla realtà.
La narrazione della guerra promossa da Telemaratona sta alimentando, inoltre, un dibattito legato alla questione dei finanziamenti che dovrebbero inviare in Ucraina sia gli Stati Uniti sia l’Unione Europea: per il momento i finanziamenti europei sono bloccati per il veto del primo ministro ungherese Viktor Orbán, e quelli americani per l’opposizione soprattutto Repubblicana dentro al Congresso. Oksana Romaniuk, responsabile dell’Istituto di Informazione di Massa di Kiev, organizzazione non governativa ucraina che si occupa di media, ha detto al New York Times: «Sono tutti stufi di questa narrazione che dice “Stiamo vincendo, tutti ci amano e tutti ci finanziano”: è propaganda di Stato».
Chi critica Telemaratona ritiene che il suo modo di fare informazione sia controproducente, dannoso e molto lontano dal fare servizio pubblico, dato che finisce per eludere completamente dal racconto dei fatti informazioni importanti per gli ucraini, come l’inefficienza dell’esercito e la progressiva erosione dell’appoggio dei governi occidentali. Yaroslav Yurchyshyn, a capo della commissione parlamentare ucraina sulla libertà d’espressione, che ha criticato anche in altre occasioni la trasmissione, ha detto che in Ucraina c’è bisogno di «un’informazione solida ed equilibrata, sulla base della quale la cittadinanza possa prendere delle decisioni».