Tagliarsi i capelli per protesta

di Susanna Macchia (vogue.it, 20 settembre 2022)

Le donne iraniane si tagliano i capelli per protestare contro l’uccisione di Mahsa Amini, la giovane di appena 22 anni arrestata dalla polizia di Teheran e morta in ospedale in seguito ai maltrattamenti subiti dagli agenti. Oltre ai raduni nelle piazze, le donne stanno protestando a colpi di forbici, pubblicando in Rete video, diventati virali, di loro mentre si tagliano i capelli. È un gesto molto forte, molto significativo ed esplicito. Politico a tutti gli effetti. Tagliarsi i capelli, stravolgendo la propria immagine e sacrificando un elemento così importante della propria immagine, è un gesto più esplicito di tante parole. Ma facciamo un passo indietro e raccontiamo la storia di Masha Amini. Una ragazza come tante, andata a Teheran in visita ai parenti, secondo Amnesty International «arrestata in modo arbitrario dalla cosiddetta polizia della moralità» con l’accusa di aver indossato l’hijab in modo improprio.

Ansa

In un modo, cioè, che non le copriva abbastanza i capelli. Masha è morta all’ospedale Kasra, nella Capitale, alcuni giorni dopo essere stata ricoverata. Il motivo sarebbero le percosse subite dagli agenti al momento dell’arresto. Questi i drammatici fatti. A seguire, i raduni in piazza, vietati dalle autorità locali, e la protesta delle donne in Rete armate di forbici. Che i capelli siano un mezzo per mandare messaggi sociali è cosa nota. Basti citare il C.R.O.W.N. Act. Di cosa si tratta? Acronimo per Create a Respectful and Open World for Natural Hair, è una legge che proibisce ogni forma di discriminazione basata sui capelli naturali, nelle scuole o nei luoghi di lavoro. Già presente in alcuni degli Stati Uniti (il primo la California, nel 2019), lo scorso marzo il C.R.O.W.N. Act è stato approvato dalla Camera dei Rappresentanti con 235 voti a favore e 189 ancora contrari.

Ma a lanciare dei messaggi sociali e politici con i capelli sono in tantissimi. @letitiaky per esempio crea sculture con i propri capelli per parlare di discriminazione, violenze sulle donne, giustizia. Le donne iraniane non hanno molti modi per farsi ascoltare, ma sicuramente questa protesta diffusa sui social sta facendo il giro del mondo e sta continuando a tenere accesi i riflettori su una vicenda, la morte di Masha Amini, che non deve essere dimenticata.

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