Archivi tag: Youtube

Come Barron Trump ha aiutato suo padre a ottenere i voti dei giovani maschi

Ph. Rebecca Blackwell / Ap

(ilpost.it, 9 novembre 2024)

Martedì sera, quando negli Stati Uniti ha cominciato a essere chiaro che Donald Trump sarebbe stato rieletto alla presidenza del Paese, il presidente dell’organizzazione di arti marziali miste Ultimate Fighting Championship, Dana White, ha tenuto un piccolo discorso sul palco del centro convegni di West Palm Beach, in Florida, dove il comitato elettorale dei Repubblicani stava festeggiando i risultati. «C’è qualche persona che vorrei ringraziare velocemente», ha detto White.

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Podcastsphere: il volto ambiguo dei media alternativi americani

Ph. Jonathan Velasquez / Unsplash

di Antonio Pellegrino (linkiesta.it, 8 ottobre 2024)

Giornalismo libero contro media mainstream. Su questo presunto conflitto si regge una retorica che da anni infesta il dibattito pubblico, avallando le attività di blogger indipendenti, reporter amatoriali e altre figure autoproclamatesi «scomode», il cui scopo comune è quello di diffondere propaganda dietro la maschera dell’informazione partita dal basso.

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MrBeast, il “re di YouTube”

Ph. Dave Kotinsky / Getty Images for MrBeast Burger

di Gabriella Rocco (huffingtonpost.it, 27 luglio 2024)

Creator, filantropo e imprenditore. A soli 25 anni Jimmy Donaldson, nome d’arte su YouTube MrBeast, è riuscito nel suo piccolo a fare qualcosa di grande per l’ambiente. Il suo più recente e straordinario traguardo è TeamSeas, iniziativa per ripulire il mare dalle plastiche (e non solo) che – portata avanti con altri youtuber e la collaborazione di Ocean Conservancy e The Ocean Cleanup – dall’ottobre del 2021 a oggi ha superato le aspettative vedendo rimossi circa 15 milioni di kg di spazzatura dalle spiagge di tutto il mondo.

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Il processo a Trump in Georgia sarà trasmesso live su YouTube

di Claudio Salvalaggio (ansa.it, 1° settembre 2023)

La data non c’è ancora, ma quello di Donald Trump ad Atlanta per il tentativo di sovvertire il voto in Georgia nel 2020 sarà di sicuro un processo show, mentre avanza in vari Stati chiave il fronte di chi chiede di escludere l’ex presidente dalle urne in base al quattordicesimo emendamento della Costituzione, che vieta di ricoprire cariche pubbliche a qualsiasi funzionario americano coinvolto «in un’insurrezione o ribellione» come quella del 6 gennaio, per la quale stanno fioccando condanne pesanti contro i leader del gruppo di estrema destra Proud Boys.

Ph. Shannon Stapleton / Reuters

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La resa di YouTube: anche la disinformazione fa parte del dibattito politico

(agi.it, 3 giugno 2023)

YouTube ha annunciato che smetterà di rimuovere i contenuti che sostengono falsamente che le elezioni presidenziali statunitensi del 2020 siano state afflitte da «frodi, errori o intoppi». L’annuncio della piattaforma per video di proprietà di Alphabet, società madre di Google, rappresenta un netto distacco dalla politica avviata nel dicembre del 2020, che cercava di arginare le false affermazioni, soprattutto quelle dell’allora presidente Donald Trump, secondo cui la sua sconfitta alle elezioni contro Joe Biden sarebbe stata dovuta a un «furto di voti».

Ph. Chris Delmas / Afp

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Shaman, il “cantante di Putin”

(adnkronos.com, 22 aprile 2023)

Anche la musica al servizio della propaganda russa nella guerra con l’Ucraina, Mosca “arruola” i cantanti. Uno, in particolare, spicca nel panorama musical-patriottico. Il 31enne Shaman, all’anagrafe Yaroslav Dronov, sembra essersi guadagnato i galloni di “cantante ufficiale” dell’“operazione speciale” che il presidente russo Vladimir Putin ha avviato a febbraio del 2022 ordinando l’invasione dell’Ucraina e innescando la guerra che dura da oltre quattordici mesi.

YouTube

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Le serie tv offrono una nuova immagine delle società musulmane

di Catherine Cornet (internazionale.it, 24 marzo 2023)

Ogni anno, nel Medio Oriente e nel Nordafrica, durante il mese di Ramadan non c’è spirito di festa senza le serie tv: “Oltre a pensare alla nostra crescita spirituale, non vediamo l’ora di buttarci sul divano e guardare tutte le puntate”, scrive il sito palestinese Sawa. “Perché guardare delle serie durante Ramadan è una cosa positiva?” chiede il sito marocchino Pressamedia, che fa un elenco dei vantaggi: “Per edificarci, sviluppare la comunicazione in famiglia commentando insieme le puntate, divertirci e rilassarci!”.

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Twitter rimuoverà il divieto di pubblicare annunci politici a pagamento introdotto quattro anni fa

(ilpost.it, 5 gennaio 2023)

Twitter rimuoverà il divieto di pubblicare annunci politici a pagamento: lo ha detto un dirigente dell’azienda a Reuters, confermando quanto anticipato martedì scorso in un tweet molto più vago con cui l’azienda aveva annunciato il «rilassamento» delle regole sulle pubblicità di cause sociali. Il divieto era stato introdotto nel 2019, sulla base del principio che la politica dovesse “guadagnarsi” l’attenzione delle persone e non acquistarla.

Ph. Jim Wilson / The New York Times

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Perché il Twitter targato Musk è diventato un ring politico

di Alessio Nisi (agi.it, 25 novembre 2022)

L’acquisizione e le scelte compiute da Elon Musk in questo primo mese alla guida della piattaforma di microblogging sono sempre di più un caso politico che accende negli Stati Uniti lo scontro tra democratici e repubblicani. I primi, incluso il presidente Joe Biden, hanno sollevato preoccupazioni in ordine alla sicurezza della piattaforma: timori innescati dai massicci licenziamenti imposti dal tycoon (a ora i dipendenti sono poco più di 2mila, erano 7.500 prima di Musk).

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Una comfort zone ovattata e rassicurante. La tv di Stato russa prima e dopo la guerra

di Francesca Lazzarin / Memorial Italia (huffingtonpost.it, 11 luglio 2022)

“Forse, per capire dove ci stavamo spingendo, avremmo dovuto guardare più spesso la tv”, mi scrive sgomento un amico e collega, giovane docente universitario russo, due giorni dopo il 24 febbraio. Perché lui preferisce canali privati e progressisti come Dožd’ (conosciuto in Europa come Tv Rain, che ha chiuso forzatamente i battenti pochi giorni dopo l’inizio della guerra tra Russia e Ucraina) e la televisione di Stato russa non l’ha mai seguita in vita sua, snobbandola e sminuendone erroneamente il potere manipolatorio. “Puoi vedere la televisione russa in Italia? Se puoi, guardala, lì ti spiegano le cose come stanno. Così capirai anche tu che non c’è niente di cui preoccuparsi”, mi dice invece tutta tranquilla e sicura, sempre due giorni dopo il 24 febbraio, un’affabile signora russa a cui impartisco lezioni di Italiano e che inaspettatamente si rivela una sostenitrice della “operazione speciale”, al di là della sua laurea in Storia dell’arte e della sua profonda conoscenza del barocco romano.

Bloomberg / Getty Images

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