Archivi tag: Woodstock

Il ritorno di Joni Mitchell

(ilpost.it, 2 agosto 2023)

Il 24 luglio 2022, durante il più famoso festival annuale di musica folk al mondo, a Newport nel Rhode Island, la 42enne cantautrice statunitense Brandi Carlile annunciò dal palco in cui avrebbe dovuto suonare con altri musicisti un’ospite inattesa: Joni Mitchell, una delle più influenti, famose e versatili cantautrici nordamericane degli anni Sessanta e Settanta. La sua presenza fu celebrata dai media come un grande evento: Mitchell, che ha 79 anni ed è autrice di canzoni popolarissime tra cui Both sides now, A case of you e Big yellow taxi, si era infatti vista pochissimo in pubblico dopo un aneurisma avuto nel 2015 e un lento recupero, e già all’epoca non faceva concerti da oltre un decennio.

Ph. Frazer Harrison / Getty Images for The Recording Academy

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Creatività, situazionismo e umorismo: le indimenticabili proteste di Abbie Hoffman

di Susanna Schimperna (huffingtonpost.it, 12 aprile 2023)

«Sono un dissidente americano. Non credo che i miei obiettivi siano cambiati da quando avevo quattro anni e combattevo con i bulletti a scuola». Così Abbie Hoffman, pochi mesi prima di morire. Più che un’orgogliosa rivendicazione di coerenza e continuità, era la riposta polemica ai media che lo accusavano di essersi perso, di aver smesso da tempo di avere una progettualità e di aver dato invece spazio solo alle proprie nevrosi e alle droghe.

Ph. Tyrone Dukes / The New York Times

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Regimi che odiano la musica

di Siegmund Ginzberg (ilfoglio.it, 12 novembre 2022)

I casali di campagna dove si svolgevano i concerti clandestini venivano circondati dalla polizia. Gli edifici venivano sequestrati. Talvolta dati alle fiamme. I giovani venivano fermati e schedati. I musicisti arrestati. Ci furono processi e condanne. I rave, pardon, i concerti rock, vennero proibiti. Il governo cercò di cancellarne la memoria. Traviavano la gioventù, si disse. Avevano “un effetto sociale negativo”.

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I momenti più leggendari di Woodstock, cinquant’anni dopo

di Giacomo Stefanini (vice.com, 14 agosto 2019)

Non tutti sanno che, negli anni Cinquanta, i giovani non esistevano. C’erano solo i bambini e gli adulti. Fu il rock’n’roll, a fine decennio, a dare il via alla categoria dei giovani nell’Occidente ricco: una fascia di popolazione che avrebbe consumato una cultura nuova, che metteva tematiche adulte come il sesso, la musica e la poesia nella situazione non-adulta della festa, del gesto avventato del ballo.Hendrix-Woodstock Continua la lettura di I momenti più leggendari di Woodstock, cinquant’anni dopo

Il “One Love Manchester” è la Woodstock del XXI secolo

È il segno dei tempi che cambiano, una rivoluzione mediatica che ha portato centinaia di milioni di spettatori a guardare un susseguirsi di artisti per oltre tre ore su PC, smartphone, tablet e televisioni, senza limiti territoriali né di diritti. È il concerto digitale che divora quello fisico, elevandolo ad atto universale

di Marco Paretti (fanpage.it, 5 giugno 2017)

Aver partecipato a Woodstock significava essere una piccola divinità. Lo si era al di fuori di New York, figuriamoci al di fuori degli Stati Uniti. Nel 1969 e, in generale, negli anni successivi, aver partecipato a quella onda energetica, calderone di suoni ed emozioni e culmine di una generazione significava essere automaticamente elevati a figure chiave, spettatori di una rivoluzione globale consumata anche solo in quei tre giorni di festival.KATY-PERRY-MANCHESTER Continua la lettura di Il “One Love Manchester” è la Woodstock del XXI secolo

Io c’ero quando la musica si prese carico dei sogni

«Ero a Woodstock e lì incontrai Joan Baez che mi disse: “Mi piace l’Italia anche se si protesta troppo poco, mi piacerebbe venire a svegliarvi”. E lo fece»

di Lucio Salvini («Sette», suppl. al «Corriere della Sera», 3 febbraio 2017)

«Amore ritorna le colline sono in fiore ed io amore sto morendo di dolore…». Un testo banale e melenso, non esattamente un inno di protesta la canzone che cantava Barry McGuire al Festival di Sanremo nel 1965. Barry era il leader di una formazione vocale americana di 10 persone, The New Christy Minstrels, abbastanza nota negli Usa per il suo repertorio: un mix di gospel e country music.JIMI_HENDRIX Continua la lettura di Io c’ero quando la musica si prese carico dei sogni