(ilpost.it, 12 agosto 2020)
In Thailandia nelle ultime settimane migliaia di studenti universitari e delle scuole superiori hanno partecipato a manifestazioni di protesta contro il governo e contro il re, e per chiedere maggiore democrazia. Sono proteste inusuali per un Paese in cui il re è considerato una specie di divinità e dove per chi lo critica è previsto anche il carcere. La Thailandia ha, infatti, una delle legislazioni più severe al mondo per il reato di lesa maestà: chi «diffami, insulti o minacci il re, la regina, gli eredi o i reggenti» rischia una pena detentiva fino a quindici anni.