Archivi tag: Volodymyr Zelensky

Alain Delon va a Kyiv a declamare versi di libertà

di Mauro Zanon (ilfoglio.it, 13 luglio 2022)

Ai tempi dell’Unione Sovietica l’attuale ambasciatore ucraino a Parigi, Vadym Omelchenko, come molti dei suoi connazionali, poteva soltanto desiderare, sognare la Francia attraverso il cinema. «Quando avevo sette anni, mia mamma mi ha portato a vedere un film, Il Tulipano nero», ha raccontato Omelchenko a TV5 Monde. Nella pellicola del 1964, firmata da Christian-Jaque, il protagonista è Alain Delon che interpreta due gemelli nascosti sotto una stessa maschera: uno onesto, irreprensibile, ma inetto, l’altro cinico, spietato, ma abilissimo nella scherma, oltre che nelle alcove (tra le protagoniste femminili c’è Virna Lisi). L’eroe mascherato del Tulipano nero incarnato da Delon motivò Omelchenko a dedicarsi alla scherma. «Ho praticato questo sport per dieci anni», ha dichiarato l’ambasciatore ucraino a Parigi, prima di aggiungere: «All’epoca sovietica, quando c’era la Cortina di Ferro, immaginavamo la Francia grazie al cinema. Uno dei volti era Alain Delon».

Ph. Mike Marsland / WireImage

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L’Ucraina si è inventata il merchandising di guerra

di Cristina Brondoni (wired.it, 15 giugno 2022)

La guerra in Ucraina si sta combattendo soprattutto sul fronte orientale, nel Donbass, dove la popolazione è allo stremo e l’esercito ucraino sta opponendo una strenua resistenza agli attacchi della Federazione Russa. Nella regione di Kyiv intere città, come Buča, Irpin’, Gostomel, Borodyanka, hanno subìto gravissimi danni e numerose perdite umane per i bombardamenti russi e per le esecuzioni sommarie in mezzo alla strada di civili inermi. E a Kyiv le sirene delle allerte aeree continuano a suonare, anche se con meno frequenza rispetto al recente passato. Anche solo un mese fa. Tutto questo dovrebbe portare a pensare, come logica conseguenza, a una popolazione annichilita, sconvolta. Sicuramente il ragionamento vale per qualcuno, ma non per tutti. Camminando per le vie Kyiv ci si imbatte, come in ogni Capitale del mondo, in bancarelle di souvenir.

Ph. Cristina Brondoni

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Ben Stiller ha incontrato Zelensky a Kiev

(corriere.it, 20 giugno 2022)

Dopo Odessa e Makariv, l’attore americano e Ambasciatore di buona volontà delle Nazioni Unite Ben Stiller lunedì 20 giugno ha incontrato Volodymyr Zelensky a Kiev. «Sei il mio eroe», ha detto la star di Hollywood salutando il leader ucraino al suo arrivo nel palazzo presidenziale. Sottolineando quanto Zelensky stia facendo per il suo Paese e per il mondo. «Avevi già fatto una grande carriera da attore ma adesso…», ha aggiunto Stiller. «Non così grande quanto la tua», la risposta divertita di Zelensky.

Zelensky nomina Shevchenko ambasciatore di United24

(rainews.it, 18 maggio 2022)

«Andriy ha una grande missione: far aumentare l’assistenza internazionale al nostro Paese». Con questo messaggio Volodymyr Zelensky ha sigillato la nomina dell’ex fuoriclasse del calcio Andriy Shevchenko ad ambasciatore di United24, l’iniziativa che il presidente dell’Ucraina ha lanciato per raccogliere donazioni a sostegno del Paese in guerra. «L’ambasciatore Andriy si è guadagnato molta fiducia nell’arena internazionale con il suo lavoro e i suoi risultati sportivi. Ora ha una nuova, importante missione: raccontare al mondo gli eventi in Ucraina e far aumentare gli aiuti internazionali al nostro Paese. Sono sicuro che ci riuscirà», ha scritto Zelensky su Telegram, condividendo le immagini dell’incontro con l’ex campione rossonero.

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Gentili indignati, l’Eurovision è sempre stato politico

di Davide Piacenza (esquire.com, 16 maggio 2022)

“Il suo popolo sta morendo e lui pensa all’Eurovision. Mah, forse sarò io a non capire”. Un tweet sibillino della giornalista Sandra Amurri commenta uno screenshot di un post del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che qualche ora prima invitava calorosamente a votare per la Kalush Orchestra, il gruppo ucraino poi uscito vincitore dall’Eurovision di Torino. Se prima della proclamazione del vincitore della competizione canora europea la teoria del “complotto per far vincere l’Ucraina” era solo il prodotto dell’incontinenza verbale di qualche svitato, a Eurovision finito è diventata mainstream: “Facciamogli vincere anche il mondiale dai…”, scrive con eccesso di puntini di sospensione un accademico di sinistra. “Di questo passo ogni competizione canora, sportiva, cinematografica sarà assegnata alle Vittime”, verga l’editorialista di destra.

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Zelensky contro gli zombie: Cannes 75 parte in mimetica

di Teresa Marchesi (huffingtonpost.it, 18 maggio 2022)

A Cannes, con Volodymyr Zelensky impegnato in un dotto comizio che spazia tra Chaplin e Coppola a proposito di napalm e dittatori, la mimetica rimpiazza la tenue de soirée. Il vero film di apertura del Festival 75 è quello del presidente ucraino, a tutti gli effetti. Profetico il billboard gigante che TikTok ha piazzato davanti al Palais, in sfacciata competizione col manifesto ufficiale di Cannes. La scritta cita la celebre pipa di Magritte, in parafrasi: “Ceci n’est pas un film, c’est une vidéo TikTok”. Come dire che le piattaforme certificano il loro trionfo sull’antiquariato del cinema. Della performance di Zelensky, che invade militarmente la cerimonia inaugurale, si potrebbe dire lo stesso. Non c’è film che possa competere: ceci n’est pas un film. Avrebbe appannato qualsiasi immagine a seguire sul grande schermo della maestosa Salle Lumière.

Ap

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L’Ucraina ha vinto l’Eurovision Song Contest, datevi pace

di Manginobrioches (huffingtonpost.it, 15 maggio 2022)

Piccolo vademecum per rispondere a chi da ieri notte obietta che però all’Eurovision Song Contest l’Ucraina non meritava di vincere, signora mia. 1) Quelli che: ennò, scusate, che c’entra la musica con la politica? Allora così è facile, si sapeva già, che hanno fatto a fare la gara? Anzitutto non è la Champions ma uno spettacolo canoro, il cui scopo non è assegnare una coppa ma condividere la musica e il clima in cui si dovrebbe svolgere questa come qualsiasi iniziativa umana: una festa, più che una gara. Inoltre, sommessamente, sarebbe il caso di aggiungere che, accidenti sì se la musica è politica. Lo ha detto giusto John Lennon in apertura di serata, cantato da cento bocche, risuonato in milioni di case: Give peace a chance. Non è uno slogan, è un canto, ovvero uno slogan che ce l’ha fatta a diventare bellezza, a entrarti dentro, a smuovere emozione e ragione (e infatti è stato scritto nel 1969, e ancora lo cantiamo e ci convince, e ci piace, e ci muove).

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Bono e The Edge a Kiev, concerto nella metropolitana

(ansa.it, 9 maggio 2022)

Sunday Bloody Sunday, è un’altra sanguinosa domenica in Ucraina. Le note della celebre canzone degli U2, ispirata ai fatti di Derry di cinquant’anni fa, risuonano nei tunnel della metropolitana di Kiev, mentre in superficie si moltiplicano gli allarmi anti-aereo. Bono e The Edge hanno deciso di omaggiare il coraggio dei “combattenti per la libertà” con un concerto a sorpresa nella stazione bunker di Khreshchatyk, la stessa che un paio di settimane fa ospitò la conferenza stampa fiume del presidente Volodymyr Zelensky. «La gente in Ucraina sta combattendo anche per tutti noi che amiamo la libertà», ha detto la leggenda del rock, ricordando il passato conflitto nell’Irlanda del Nord contro un “vicino potente”. «Preghiamo che possiate godere presto di un po’ di quella pace», ha aggiunto Bono tra un brano e l’altro, per un pubblico ristretto e selezionato, tra cui alcuni militari e il ministro della Cultura e dell’Informazione ucraino, Oleksandr Tkachenko.

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Giacca di Zelensky battuta all’asta a Londra per 90mila sterline

(agi.it, 7 maggio 2022)

È stato battuto all’asta a Londra per 90mila sterline (circa 105.000 euro – N.d.C.) uno degli ormai famosi pile verde militare che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky indossa quotidianamente: i fondi saranno devoluti a favore dell’Ucraina. Era stato lo stesso premier britannico Boris Johnson a spingere per le offerte, sostenendo che il pile valesse molto di più del prezzo di vendita iniziale, 50mila sterline. L’evento, che si è tenuto alla Tate Modern, ha raccolto fondi che saranno destinati agli aiuti umanitari nel martoriato Paese. Prima dell’asta, lo stesso Zelensky ha tenuto un discorso in collegamento video, elogiando il Regno Unito e il “coraggioso Boris”, che, quando ha visitato Kiev, ha camminato con lui per le strade della Capitale.

Reuters

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Lavrov su Rete4: il Ppe critica il programma ma dimentica Berlusconi

a cura di Annalisa Cangemi (fanpage.it, 2 maggio 2022)

L’intervento in esclusiva su Rete4 del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, ospitato per un’intervista senza un vero contraddittorio, è stato duramente criticato. Il programma Zona Bianca, andato in onda ieri sera, e condotto da Giuseppe Brindisi, ha offerto uno spazio di propaganda nella tv italiana a uno dei più stretti collaboratori di Vladimir Putin, che ha potuto così rilanciare indisturbato diverse fake news. Il Partito Popolare Europeo (Ppe), in un tweet, ha criticato la trasmissione, rispondendo direttamente al profilo ufficiale di Zona Bianca. L’account del programma aveva postato un estratto dell’intervista di Lavrov, intento a smontare la notizia del massacro di Bucha e a presentare la “versione” del Cremlino, secondo cui la strage non sarebbe altro che un complotto dell’Occidente.

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