di Pietro Cabrio (ilpost.it, 16 dicembre 2021)
Nella prima metà degli anni Ottanta il Brasile stava vivendo gli ultimi anni della dittatura militare che governava il Paese dal 1964. I tempi favorevoli per il regime dei generali erano finiti: gli effetti del boom economico che per quasi un decennio — dal 1968 al 1976 — avevano mantenuto la crescita nazionale costantemente al di sopra del 5 per cento annuo si erano esauriti, lasciando spazio a crisi di occupazione, disuguaglianze sempre più marcate e manifestazioni a favore del ritorno della democrazia. Con le proteste nel Nord-Est del Paese nel 1983, larghe rappresentanze di cittadini iniziarono a chiedere di poter eleggere direttamente il loro presidente.
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