Archivi tag: Ucraina

Ursula von der Leyen ha fatto capire col suo vestito come la pensa sull’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea

(ilpost.it, 17 giugno 2022)

Venerdì mattina c’è stata una riunione della Commissione Europea in cui è stata presa in esame la richiesta dell’Ucraina di ottenere lo status di Paese candidato a entrare nell’Unione Europea. Come previsto, la Commissione ha dato un parere positivo (lo status di candidato è, infatti, solo il primo passaggio di un processo molto più lungo e complicato). A conferma della posizione della Commissione, la presidente Ursula von der Leyen ha scelto di indossare un abito che, tra giacca e camicia, mostra i colori della bandiera ucraina. Von der Leyen è da tempo una sostenitrice dell’ingresso dell’Ucraina nell’Unione, e di recente aveva detto che il Paese appartiene «alla famiglia europea».

Ph. Geert Vanden Wijngaert / Ap

L’infowar di Putin

di Maurizio Stefanini (linkiesta.it, 10 giugno 2022)

La guerra guerreggiata all’Ucraina è stata preceduta ed è accompagnata da una guerra cognitiva. Una “infowar” che la Russia ha combattuto contro l’Occidente, e di cui è stata obiettivo anche l’Italia. Divampano ora le polemiche sui simpatizzanti o propagandisti di Putin, e sul fatto se sia o no legittimo fare “liste di proscrizione”, ma – ad esempio – fu la Polizia Postale ad accertare che la notte tra il 27 e il 28 maggio 2018 si erano attivati all’improvviso quattrocento profili Twitter, fino ad allora dormienti, per scatenare, con centinaia di messaggi di insulti, richieste di impeachment del presidente Mattarella. E il tutto era stato ricondotto alla cosiddetta “Fabbrica di Troll”: quella Internet Research Agency, con sede al numero 55 di Via Savushkina a San Pietroburgo, che impiega decine di persone per immettere contenuti sui social 24 ore su 24, e il cui patron è Evgeny Prigozhin, l’oligarca famoso come “cuoco di Putin”.

Israel Palacio / Unsplash

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I vincitori dell’Eurovision hanno venduto il trofeo per comprare droni alla difesa ucraina

di Kevin Carboni (wired.it, 30 maggio 2022)

La Kalush Orchestra, la band ucraina che ha vinto l’Eurovision, ha venduto il suo trofeo per sostenere economicamente le forze armate di Kyiv, che da quattro mesi stanno combattendo per difendere il Paese dall’aggressione militare russa. La formazione, che prende il nome dalla città di Kaluš, nell’Ucraina occidentale, ha messo all’asta su Facebook il microfono di cristallo della competizione, raccogliendo 838mila dollari destinati all’acquisto di alcuni droni di fabbricazione ucraina Pd-2. Oleh Psjuk, Ihor Didencuk e Vlad Kurochka, i tre componenti del gruppo, come molti altri artisti provenienti dall’Ucraina sono impegnati nel sostenere la difesa del Paese. Quest’ultima azione ha coinciso con un loro concerto a Berlino, tenuto proprio per raccogliere fondi e contribuire ad acquistare aiuti umanitari per la popolazione civile.

Ph. Marco Bertorello / Afp via Getty Images

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Zelensky nomina Shevchenko ambasciatore di United24

(rainews.it, 18 maggio 2022)

«Andriy ha una grande missione: far aumentare l’assistenza internazionale al nostro Paese». Con questo messaggio Volodymyr Zelensky ha sigillato la nomina dell’ex fuoriclasse del calcio Andriy Shevchenko ad ambasciatore di United24, l’iniziativa che il presidente dell’Ucraina ha lanciato per raccogliere donazioni a sostegno del Paese in guerra. «L’ambasciatore Andriy si è guadagnato molta fiducia nell’arena internazionale con il suo lavoro e i suoi risultati sportivi. Ora ha una nuova, importante missione: raccontare al mondo gli eventi in Ucraina e far aumentare gli aiuti internazionali al nostro Paese. Sono sicuro che ci riuscirà», ha scritto Zelensky su Telegram, condividendo le immagini dell’incontro con l’ex campione rossonero.

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Gentili indignati, l’Eurovision è sempre stato politico

di Davide Piacenza (esquire.com, 16 maggio 2022)

“Il suo popolo sta morendo e lui pensa all’Eurovision. Mah, forse sarò io a non capire”. Un tweet sibillino della giornalista Sandra Amurri commenta uno screenshot di un post del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che qualche ora prima invitava calorosamente a votare per la Kalush Orchestra, il gruppo ucraino poi uscito vincitore dall’Eurovision di Torino. Se prima della proclamazione del vincitore della competizione canora europea la teoria del “complotto per far vincere l’Ucraina” era solo il prodotto dell’incontinenza verbale di qualche svitato, a Eurovision finito è diventata mainstream: “Facciamogli vincere anche il mondiale dai…”, scrive con eccesso di puntini di sospensione un accademico di sinistra. “Di questo passo ogni competizione canora, sportiva, cinematografica sarà assegnata alle Vittime”, verga l’editorialista di destra.

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L’Ucraina ha vinto l’Eurovision Song Contest, datevi pace

di Manginobrioches (huffingtonpost.it, 15 maggio 2022)

Piccolo vademecum per rispondere a chi da ieri notte obietta che però all’Eurovision Song Contest l’Ucraina non meritava di vincere, signora mia. 1) Quelli che: ennò, scusate, che c’entra la musica con la politica? Allora così è facile, si sapeva già, che hanno fatto a fare la gara? Anzitutto non è la Champions ma uno spettacolo canoro, il cui scopo non è assegnare una coppa ma condividere la musica e il clima in cui si dovrebbe svolgere questa come qualsiasi iniziativa umana: una festa, più che una gara. Inoltre, sommessamente, sarebbe il caso di aggiungere che, accidenti sì se la musica è politica. Lo ha detto giusto John Lennon in apertura di serata, cantato da cento bocche, risuonato in milioni di case: Give peace a chance. Non è uno slogan, è un canto, ovvero uno slogan che ce l’ha fatta a diventare bellezza, a entrarti dentro, a smuovere emozione e ragione (e infatti è stato scritto nel 1969, e ancora lo cantiamo e ci convince, e ci piace, e ci muove).

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Il video della canzone che ha vinto l’Eurovision, girato tra le macerie di Irpin e Bucha

(ilpost.it, 15 maggio 2022)

I Kalush Orchestra, la band ucraina che nella notte tra sabato e domenica ha vinto l’Eurovision Song Contest, hanno pubblicato il video ufficiale della canzone Stefania, con cui si sono presentati al festival. Il video è stato girato tra le rovine di Bucha e Irpin, due città gravemente colpite dagli attacchi russi e di cui si è molto parlato anche fuori dell’Ucraina dopo che in aprile erano emerse prove di massacri di civili. Il leader della band Oleh Psyuk ha presentato il video dicendo: «Avevo dedicato questa canzone a mia madre ma, quando è scoppiata la guerra, la canzone ha preso molti altri nuovi significati. Anche se la canzone non contiene una parola che faccia riferimento alla guerra, molte persone hanno cominciato ad associarla alla madre Ucraina. Di più, la gente ha cominciato a chiamarla l’inno della nostra guerra. Ma se Stefania è ora l’inno della nostra guerra, vorrei che diventasse l’inno della nostra vittoria».

 

L’Eurovision tra musica, soft power e giochi diplomatici

di Giacomo Natali (internazionale.it, 11 maggio 2022)

Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika, i tre conduttori che saliranno sul palco dell’Eurovision Song Contest di Torino dal 10 al 14 maggio, saranno accompagnati dallo spettro di un evento che pochi in Italia ricorderanno: la disastrosa ultima edizione che si tenne nel nostro Paese nel maggio del 1991. L’Italia aveva vinto l’anno prima con Insieme: 1992, un inno europeista di Toto Cutugno. E proprio a lui viene affidata la conduzione, in coppia con l’allora unica altra vincitrice italiana, Gigliola Cinquetti. L’organizzazione incontra complicazioni logistiche dovute alle tensioni internazionali in Iraq e in Jugoslavia, ma l’improvvisazione segnerà l’intera edizione, ancora oggi ricordata unanimemente come la peggiore di tutti i tempi. Disastrosa anche la conduzione interamente in Italiano, anche se questo andava contro regole e consuetudini del festival, dove a dominare sono Inglese e Francese, insieme a una visione della musica pop assai più cosmopolita.

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Lo scontro tra Russia e Ucraina all’Eurovision ha una lunga storia

di Mariarosa Maioli (ilfoglio.it, 12 maggio 2022)

Il regolamento parla chiaro: «Non sono ammessi testi con contenuti politici, pubblicitari, confessionali o offensivi». Eppure, ogni volta in cui l’Ucraina ha simbolicamente messo piede sul palco, la sua corsa alla vittoria è passata anche attraverso gesti e parole fortemente politicizzati, la cui caratteristica comune è sempre stata la stessa: indirizzare un messaggio contro l’ingerenza russa. La situazione geopolitica di oggi è sicuramente la più drammatica degli ultimi anni: sul palco non solo gli ucraini hanno portato un testo eloquente, ma anche l’assenza del Paese di Putin parla chiaro. «La partecipazione all’Eurovision di quest’anno della Russia, Stato aggressore in violazione del Diritto Internazionale, minerebbe l’idea stessa della competizione», ha dichiarato l’Ebu (European Broadcasting Union) al momento dell’esclusione russa.

Ph. Martin Meissner / Ansa – Ap

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Un Eurovision diverso dal solito

(ilpost.it, 7 maggio 2022)

Fra martedì 10 e sabato 14 maggio si terrà a Torino l’Eurovision Song Contest, il più famoso e seguito concorso musicale al mondo, a cui partecipano una quarantina di Paesi e che ogni anno attira decine di milioni di spettatori sparsi nel mondo, specialmente in Europa ma anche in alcuni Stati di altri continenti che nel tempo si sono affezionati alla competizione. L’edizione di quest’anno si disputerà a Torino perché la scorsa, tenuta a Rotterdam, nei Paesi Bassi, era stata vinta dalla band italiana dei Måneskin: da regolamento, il Paese vincitore è tenuto a ospitare l’edizione dell’anno successivo. Sarà comunque un Eurovision un po’ diverso da quelli a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, in quanto il primo da una trentina d’anni a svolgersi durante una guerra in Europa: nel 1993 e nel 1994 si combatteva in Bosnia ed Erzegovina, oggi in Ucraina a causa dell’invasione della Russia.

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