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Informazione tossica, colonialismo digitale e profitti mostruosi

di Annamaria Testa (internazionale.it, 19 ottobre 2021)

Ogni nostra decisione sul futuro, piccola o grande, riguardante i prossimi trenta minuti o i prossimi trent’anni, si basa su quello che noi sappiamo adesso. E quello che noi adesso sappiamo, o crediamo di sapere, rispecchia l’assieme delle informazioni che, nel corso delle nostre vite e fino a questo momento, ci hanno raggiunto e colpito. E che, convincendoci della loro rilevanza, hanno incessantemente contribuito a formare, a modificare (o a deformare) la nostra visione di noi stessi e delle cose. Dunque, poter disporre di informazioni di qualità è fondamentale perché sia i singoli sia i governi decidano bene e, per dirla con Steven Pinker, in modo razionale e responsabile: tale, cioè, da “salvare il mondo”.

Artur Debat / Getty Images

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La storia dell’intrattenitore afghano ucciso dai talebani, un mese fa

(ilpost.it, 28 agosto 2021)

Negli ultimi giorni è circolato molto sui social, ripreso e commentato anche in Italia, il video della violenza subita da un uomo arrestato a luglio scorso a Kandahar, grande città dell’Afghanistan dov’erano già entrati i talebani. La persona ripresa nel video mentre è ammanettata e bloccata tra due uomini armati sul sedile posteriore di un’auto è stata identificata come il sessantenne Nazar Mohammad Khasha, più noto come Khasha Zwan, un personaggio conosciuto nella comunità locale, spesso protagonista di popolari video umoristici registrati e condivisi su TikTok da persone a lui vicine.

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I tre club britannici che boicottano i social per protestare contro il razzismo

di Enzo Boldi (giornalettismo.com, 9 aprile 2021)

I razzisti di oggi vivono nascosti nell’ombra dei social. Pensano di non essere individuabili e denunciati per quel che scrivono, ma forse la loro ignoranza mentale li porta a non considerare che anche quel che si scrive sui social è passibile di reato. Adesso, però, anche il mondo del Calcio chiede rimedi esemplari contro questo disgustoso (e criminale) fenomeno. Il tutto è partito con la campagna Enough is Enough dello Swansea City, che boicotta i social. Poi, l’esempio del club gallese è stato seguito dal Birmingham City e dai Rangers di Glasgow. Così il Calcio britannico prova a dare un calcio al razzismo. «Come squadra di calcio, abbiamo visto molti dei nostri giocatori soggetti ad abusi abominevoli solo nelle ultime sette settimane e riteniamo che sia giusto prendere posizione contro comportamenti che sono un flagello per il nostro sport e la società in generale» si legge nel comunicato diramato giovedì pomeriggio sul sito ufficiale dello Swansea City.

@SwansOfficial via Twitter
@SwansOfficial via Twitter

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Che succederà a Hollywood dopo le elezioni?

di Giovanni Pedde (huffingtonpost.it, 21 ottobre 2020)

A pochi giorni dalle elezioni americane, vari analisti politici, ma soprattutto finanziari, s’interrogano su cosa potrebbe accadere a Hollywood all’indomani del voto. Quella dell’entertainment e dei media è un’industria di enorme rilevanza per l’economia degli Stati Uniti e che non si ferma certo al ristretto circuito degli Studios – Disney, Warner, Universal, Mgm e Paramount – e dei network televisivi. Si tratta di un ambito economico che abbraccia anche e soprattutto quelli che, in quanto destinatari preferenziali del loro gettito di contenuti, sono ormai di Hollywood i più importanti clienti, nonché, in prospettiva, potenziali proprietari: da una parte le grandi piattaforme di streaming, come Netflix; dall’altra, le cosiddette società “tecnologiche”, tra cui Apple e Amazon, a loro volta proprietarie dei servizi di streaming Apple Tv+ e Amazon Prime Video.HollywoodStudios-America2020 Continua la lettura di Che succederà a Hollywood dopo le elezioni?

Facebook ha cambiato il suo algoritmo colpendo i siti d’informazione di Sinistra

di Simone Fontana (wired.it, 26 ottobre 2020)

Fin dalla sua nascita, avvenuta ormai più di un decennio fa, Facebook ha improntato la sua comunicazione pubblica sulla costruzione di un’immagine imparziale, lontana dalle dinamiche politiche e volta a preservare la libera espressione sulla piattaforma. Eppure dietro le quinte del popolare social network le cose sarebbero andate molto diversamente. Almeno secondo il Wall Street Journal, che in un recente articolo dal titolo Come Mark Zuckerberg ha imparato la politica delinea i tratti di quella che appare come un’azienda fortemente influenzata dalle decisioni prese a Washington.Facebook-Trump Continua la lettura di Facebook ha cambiato il suo algoritmo colpendo i siti d’informazione di Sinistra

Trump cancella WeChat e TikTok dagli app store americani

di Bruno Ruffilli (lastampa.it, 18 settembre 2020)

Dopo molte minacce, alla fine è arrivata la decisione. Il presidente Donald Trump vieta agli utenti statunitensi di scaricare le app WeChat e TikTok, di proprietà dei gruppi cinesi Tencent e ByteDance, «per salvaguardare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti». È quanto si legge in una nota ufficiale del Dipartimento del Commercio Usa, in cui si sottolinea che i divieti «proteggono gli utenti negli Stati Uniti eliminando l’accesso a queste applicazioni e riducendo notevolmente la loro funzionalità». «Le azioni di oggi dimostrano ancora una volta che il presidente Trump farà tutto ciò che è in suo potere per garantire la nostra sicurezza nazionale e proteggere gli americani dalle minacce del Partito comunista cinese», ha detto il segretario del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti Wilbur Ross.WeChat-TikTok Continua la lettura di Trump cancella WeChat e TikTok dagli app store americani

La Bibbia, TikTok e la Colt

di Mario Sechi (agi.it, 7 agosto 2020)

TikTok e la pistola, l’alluminio e il vaccino, la Bibbia e la Colt. La campagna presidenziale americana sta per entrare nel giro finale di giostra, è in piena accelerazione, da qui al 3 novembre gli ordini esecutivi e le iniziative del presidente si moltiplicheranno, come sempre accade. I fronti aperti da Donald Trump si direbbe che siano troppi per un uomo solo, ma siamo di fronte a una sagoma politica imprevedibile. Andiamo avanti, con un po’ di ordine, per quanto possibile.

Ph. John Locher / Ap
Ph. John Locher / Ap

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Sognare la fama su TikTok

di Alia Allana (Fountain Ink / internazionale.it, 21 luglio 2020)

È quasi l’alba quando Raghav Bhutani, 23 anni, esce dalla sua casa di Pathankot – una città che ospita una base aerea a circa 100 chilometri dalla frontiera tra India e Pakistan – per andare alla stazione. Le uniche tracce di vita sulla strada sono gli autocarri dell’esercito e qualche checkpoint. In una città dove prevalgono le tute mimetiche, la camicia a fiori rosa e bianchi di Bhutani salta agli occhi. Sul binario, sembra uscito da una bacheca di moda di Pinterest.

Ph. Avishek Das / Sopa Images – LightRocket - Getty Images
Ph. Avishek Das / Sopa Images – LightRocket – Getty Images

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La famiglia di Bob Marley riscrive “One love” per l’Unicef

(adnkronos.com, 9 luglio 2020)

One love, l’inno dell’icona del Reggae Bob Marley, rinasce in una nuova versione riscritta dai membri della sua famiglia per sostenere il lavoro dell’Unicef al servizio dei bimbi che hanno visto la loro vita stravolta dal Covid-19. Tuff Gong International e Amplified Music pubblicheranno la nuova One love il 17 luglio, e tutti i proventi della canzone simbolo e le attività correlate supporteranno direttamente la campagna globale Reimagine dell’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia.OneLove-Hero Continua la lettura di La famiglia di Bob Marley riscrive “One love” per l’Unicef

TikTok non sarà più disponibile a Hong Kong, e forse vietata negli Stati Uniti

(ilpost.it, 7 luglio 2020)

ByteDance, azienda cinese proprietaria dell’app TikTok, ha annunciato che l’app non sarà più disponibile a Hong Kong, in seguito all’introduzione della legge cinese «per reprimere le minacce alla sicurezza nazionale». Un portavoce della ByteDance ha dichiarato che l’app verrà rimossa «entro pochi giorni» e «alla luce dei recenti eventi». TikTok – un’app che serve per produrre e condividere brevi video ed è usata in tutto il mondo da milioni di persone – diventerà il primo social network ad abbandonare Hong Kong dopo l’introduzione della legge sulla sicurezza.TikTok-Douyin Continua la lettura di TikTok non sarà più disponibile a Hong Kong, e forse vietata negli Stati Uniti