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Un’esilarante follia chiamata “Saturday Night Live”

12 Novembre 2024Readings on Star PoliticsAl Franken, Alec Baldwin, Amy Poehler, Anne Beatts, Chevy Chase, comicità, Cory Michael Smith, critica sociale, Dan Aykroyd, David Tebet, Dick Ebersol, Donald Trump, Eddie Murphy, Ella Hunt, Garrett Morris, Gil Kenan, Gilda Radner, Herbert Schlosser, Hillary Clinton, Jane Curtin, Jason Reitman, John Belushi, Johnny Carson, Joseph Nye, Kate McKinnon, Lamorne Morris, Laraine Newman, Lorne Michaels, Matt Wood, Michael O’Donoghue, Monty Python’s Flying Circus, Nbc, New Hollywood, Not Ready for Prime Time Players, Pete Davidson, politica-per-media, satira, Saturday Night, Saturday Night Live (Snl), soft power, star politics, The Blues Brothers, Tonight Show, Wayne’s World, Will Ferrell, Willem DafoeStar Politics

di Brenda Vaiani (linkiesta.it, 11 novembre 2024)

Gli anni Settanta americani hanno significato moltissimo, trasformando per sempre non solo la società e la cultura degli Stati Uniti ma, con un effetto a cascata, anche quelle dell’intero Occidente, Italia inclusa. Con questo non mi riferisco soltanto alla supremazia economica e politica, ma anche a ciò che il politologo Joseph Nye definì “soft power”, cioè la capacità di sprigionare sé stessa attraverso risorse intangibili: ideali e valori.

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Katherine Dunham, la pioniera della black dance

17 Aprile 2024Readings on Star Politicsbiopolitica, black dance, Black or white, Bronislaw Malinowski, Claude Lévi-Strauss, Dunham School of Arts and Research, Eartha Kitt, Island Possessed, James Dean, John Landis, Joliet, José Ferrer, Katherine Dunham, Marlon Brando, Michael Jackson, Negro Dance Group, Negro Rhapsody, New Negro Movement, Panther Dance, politica-per-media, Raimon Panikkar, Rites de Passage, Spike Lee, star politics, Swamp, The Blues Brothers, The Dances of Haiti, voduStar Politics

di Marino Niola (repubblica.it, 1° gennaio 2024)

Dio si serve di chi danza per rivelare sé stesso, diceva Raimon Panikkar, il grande filosofo della religione catalano. Doveva pensarla così anche Katherine Dunham, la grande ballerina americana, che trasformò la danza in una forma suprema di conoscenza degli altri popoli. Perché è un’arte che mette in gioco il corpo e la mente, la ragione e le emozioni, la scienza e la poesia.

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Le migliori 10 commedie gioiosamente nazifasciste

13 Novembre 2020Readings on Star PoliticsAdolf Hitler, Benito Mussolini, Charlie Chaplin, cinema, Corrado Guzzanti, Dani Levy, Ernst Lubitsch, fascismo, Fascisti su Marte, I predatori, Il federale, Il grande dittatore, Jojo Rabbit, Le vie del signore sono finite, Luca Miniero, Luciano Salce, Massimo Popolizio, Massimo Troisi, Mein Führer, Mel Brooks, nazismo, Per favore non toccate le vecchiette, Pietro Castellitto, politica-per-media, satira, Sono tornato, star politics, Taika Waititi, The Blues Brothers, The Great Dictator, The Producers, To Be or Not To Be, Ugo Tognazzi, Vogliamo vivere!Star Politics

di Gabriele Niola (wired.it, 24 ottobre 2020)

Più sono atroci, più fanno ridere. Più sembra che non ci sia niente da ridere, più le ironie sono divertenti. Più è spinoso l’argomento, più si crea nel pubblico una strana forma di eccitazione data dalla consapevolezza di essere parte di qualcosa di scomodo, per alcuni condannabile e in un certo senso tabù. Ridere del nazismo e del fascismo rientra perfettamente nella categoria, e negli anni diversi film (non tantissimi) hanno preso questa strada con successo. Questa settimana I predatori dà una spallata all’idea. Continua la lettura di Le migliori 10 commedie gioiosamente nazifasciste →