Archivi tag: Taylor Swift

Le cose che anticipò “Kony 2012”

(ilpost.it, 10 marzo 2022)

Nel 2012 Invisible Children era una semisconosciuta associazione californiana impegnata da otto anni in attività di informazione e sensibilizzazione dei Paesi occidentali sui crimini commessi in Africa Centrale da un violento gruppo di milizie fondamentaliste guidato da un leader ugandese chiamato Joseph Kony. Nei primi giorni di marzo di quell’anno, esattamente dieci anni fa, il nome e il lavoro di Invisible Children diventarono eccezionalmente noti negli Stati Uniti e in molti altri Paesi del mondo, oltre ogni realistica previsione, dopo che l’associazione pubblicò su Internet un documentario di circa mezz’ora intitolato Kony 2012. In sei giorni diventò il primo video su YouTube a essere visto oltre 100 milioni di volte.

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Bisogna salvare la musica country dall’appropriazione culturale dell’estrema destra

di Stefano Pistolini (linkiesta.it, 24 dicembre 2021)

Tra le cose che è ora di dire attorno all’America di oggi, se ci si concentra sull’ambito musicale, c’è quella che varrebbe la pena di misurare la temperatura della relazione tra country music e razzismo. Due episodi significativi possono essere la scintilla della riflessione. Il primo parla di Morgan Wallen, artista sconosciuto da noi, dove le sonorità country risultano incomprensibili al di fuori di una ristretta cerchia di cultori, ma autentica superstar oltreoceano. Wallen è di quelli che riaggiorna il filone “outlaw” del country, quello suonato e cantato da personaggi irregolari, anarchici e con un palese penchant per le trasgressioni. Ma lui piace, e moltissimo, nel tempo in cui il country più che mai in passato è divenuta musica identitaria di chi non ne vuole sapere di rinunciare all’America che torni grande riproducendo un modello immaginario del passato.

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Elogio di Taylor Swift

di Benedetta Grasso (linkiesta.it, 17 novembre 2021)

Una delle cose che ho sempre invidiato ad alcune generazioni precedenti è l’idea di crescere in sintonia con un gruppo o un cantante, più o meno della stessa età. In apparenza l’abbiamo fatto tutti, in ogni decennio, ma crescere in un altro senso: segnare delle fasi formative, delle evoluzioni intellettuali, sperimentali, culturali, in parallelo con gli album in uscita. Prendendolo in mano, vedendo la storia e la politica e lo spirito di una generazione rivoluzionarsi nelle settimane successive, ascoltandolo mille volte. Oggi con Red ri-scritto, re-released anche con un corto al Lincoln Center, è scoppiata una festa in ogni città – come con la beatlemania – di nostalgia allegra: persone vestite di rosso per strada, che ballano su canzoni scritte a 21 anni e riprese a 31.

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Fenomenologia di Kanye West

di Stefano Pistolini (linkiesta.it, 6 luglio 2020)

Gli album di Kanye West sono un’incognita. Perfetti intarsi di hip-hop, poesia ed elettronica, diretti nei contenuti e smaglianti nella forma. O dei pasticci involuti, presuntuosi e spinosi. Il nuovo singolo appena pubblicato, Wash us in the blood, fa intravedere un Kanye partecipe del dramma razziale in atto, è ispirato e fa ben sperare per God’s Country, l’album in arrivo. Anche la testa di Kanye West è un’incognita, ancor più grossa. È un territorio lunare, in cui i confini – ad esempio tra realtà e fantasia, tra Sé e il resto, tra arte e show business – sono confusi, o forse non esistono.

Getty Images
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La rabbia di Taylor Swift contro Donald Trump

di Mario Manca (vanityfair.it, 30 maggio 2020)

Se c’è una cosa che alcuni rimproveravano a Taylor Swift negli anni passati era di non schierarsi dal punto di vista politico. La popstar inizialmente pensava che a parlare dovesse essere solo la sua musica, ma l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti l’ha portata a prendere posizioni nette in favore del fronte democratico. Dapprima con il sostegno a Hillary Clinton nella campagna presidenziale e poi con una serie di critiche alla politica di The Donald in materia di immigrazione e diritti delle minoranze, incitando i giovani a fare la differenza.TaylorSwift_vs_DonaldTrump Continua la lettura di La rabbia di Taylor Swift contro Donald Trump

Taylor Swift ha trollato Donald Trump con il nuovo singolo

di Gaia Mellone (giornalettismo.com, 14 giugno 2019)

Taylor Swift nell’ultimo anno ha cominciato ad essere molto più aperta in merito alle sue opinioni politiche. In diverse occasioni ha criticato il presidente Usa Donald Trump, e sembra che anche il nuovo singolo sia una frecciatina sottile al tycoon. Il 14 giugno 2019 Donald Trump compie 73 anni, e Taylor Swift rilascia il suo nuovo singolo You need to calm down (Devi darti una calmata, N.d.R.).Swift-Trump Continua la lettura di Taylor Swift ha trollato Donald Trump con il nuovo singolo

Taylor Swift si è schierata politicamente, creando il caos

di Mattia Salvia (vice.com, 9 ottobre 2018)

Negli ultimi anni, Taylor Swift è stata l’icona pop più spesso affiancata all’alt-right. Gli estremisti di destra americani vedevano la cantante — bianca, bionda, con gli occhi azzurri — come una specie di archetipo di bellezza, e il fatto che avesse cominciato la sua carriera in un genere tradizionalmente legato alla destra americana come la musica country aveva fatto il resto.

Ph. John Shearer / Getty Images
Ph. John Shearer / Getty Images

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Taylor Swift non è una militante liberal abbastanza zelante. Questione di “reputation”

di Mattia Ferraresi (ilfoglio.it, 16 novembre 2017)

Uno dei molti vantaggi di essere Taylor Swift è poter intitolare un album Reputation potendosene fregare della reputazione. Fregare fino a un certo punto, s’intende, ma quando il disco vende un milione di copie in due giorni significa che il potere negoziale dell’artista è piuttosto alto.Taylor_Swift Continua la lettura di Taylor Swift non è una militante liberal abbastanza zelante. Questione di “reputation”

Kanye West: “I Have Decided in 2020 to Run for President”

The rapper ended his Video Vanguard Award acceptance speech by making an unexpected announcement to the audience

by Nolan Feeney (time.com, August 30, 2015)

If you thought Taylor Swift presenting Kanye West with the Video Vanguard Award would be the strangest part of the night given their history, you were wrong: West stole the show at a ceremony that already had plenty of show-stealing moments by delivering a long, seemingly improvised speech in which he ended by joking — we think? — that he would be running for president in 2020. Continua la lettura di Kanye West: “I Have Decided in 2020 to Run for President”