Archivi tag: Striscia di Gaza

Il ritorno della kefiah

di Vincenzo Ligresti (ilpost.it, 4 aprile 2024)

Dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas si è rivista anche in Occidente – in giro, nelle manifestazioni, nelle fotografie sui giornali – la kefiah, il copricapo tradizionale utilizzato nel mondo arabo, in cotone e con una fantasia a scacchi, diventata nel tempo simbolo del nazionalismo e della causa palestinese. La kefiah è indossata fuori dalla Palestina almeno dagli anni Sessanta: inizialmente aveva un messaggio politico che si è svuotato nel tempo, fino a diventare un accessorio come un altro proposto da marchi di moda nelle loro collezioni.

Ph. Ron Edmonds / Ap

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Al Jazeera non è una cosa sola

di Valerio Clari (ilpost.it, 9 aprile 2024)

La rete televisiva del Qatar Al Jazeera è uno dei più importanti network di informazione al mondo e uno dei pochi media internazionali rimasti operativi nella Striscia di Gaza, invasa ormai da mesi dall’esercito israeliano. Da quando è nata, nel 1996, è stata al centro di numerose polemiche internazionali, accusata di fare da “megafono” alle ambizioni politiche degli emiri del Qatar, dei movimenti islamisti e talvolta di quelli terroristi.

Ph. Suzanne DeChillo / The New York Times – Redux

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Oscar 2024: perché le star indossavano una spilla rossa

di Alfredo Toriello (vanityfair.it, 11 marzo 2024)

Anche quest’anno il red carpet degli Oscar 2024 ha brillato a dovere. Forse il gotha di Hollywood non osa come in passato, con abiti un pizzico meno spettacolari, ma non si può non rimanere lo stesso a bocca aperta davanti ai look che hanno calcato il tappeto rosso. I più attenti avranno notato una particolarità su alcune mise: una spilla rossa.

Ph. Marleen Moise / Getty Images

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Il caso attorno alla canzone che Israele presenterà all’Eurovision

(ilpost.it, 24 febbraio 2024)

Questa settimana l’emittente pubblica israeliana Kan ha annunciato di avere dato inizio a un «dialogo» con l’Unione Europea di Radiodiffusione (Ebu, l’ente che organizza l’Eurovision Song Contest, il più importante e seguito concorso musicale europeo) relativo all’ammissibilità di October Rain, la canzone che dovrebbe rappresentare Israele alla prossima edizione della manifestazione, che inizierà il 7 maggio a Malmö, in Svezia. Da qualche anno, per ragioni di mercati affini, la competizione coinvolge infatti Paesi di altri continenti, come l’Australia e per l’appunto Israele.

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Opposizione Pop

di Valeria Braghieri (ilgiornale.it, 18 febbraio 2024)

Sono solo canzonette ma li hanno messi comunque alle strette, malgrado quanto si augurava Edoardo Bennato. La vera opposizione ai governi oggi arriva dalle note pop, o comunque da chi le intona. Il caso più eclatante è quello della diva in body e glitter Taylor Swift in America, l’ultimo in ordine di tempo è quello della formosa mora Mariana Lali Espósito in Argentina, quelli più seccanti – perché in casa nostra – l’altissimo rapper Ghali dal palco di Sanremo e l’enigmatico, surreale Dargen D’Amico dallo studio di Domenica in.

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La Palestina vince in Coppa d’Asia: l’esultanza dei giocatori con le braccia incrociate sulla testa

di Ugo Leo (lastampa.it, 24 gennaio 2024)

La Palestina ha battuto martedì 23 gennaio Hong Kong per 3-0 a Doha nella terza giornata del girone di Coppa d’Asia, conquistando per la prima volta un posto negli ultimi sedici anni della Coppa d’Asia. Oday Dabbagh ha guidato i palestinesi con una doppietta e Al Qanbar ha segnato il 2-0 su assist di capitan Battat. I festeggiamenti per i gol e la vittoria sono stati molto speciali, visto il tragico scenario che i palestinesi stanno vivendo da quando Israele ha risposto all’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso.

Reuters

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Il governo turco sta usando il calcio per attaccare Israele

di Valerio Moggia (linkiesta.it, 16 gennaio 2024)

È destinata a far discutere la vicenda di Sagiv Yehezkel, il calciatore israeliano arrestato domenica 14 gennaio in Turchia per via di un’esultanza dopo un gol in una partita della Süper Lig, il massimo campionato locale. Di mezzo ci sono ovviamente la guerra in Medio Oriente e la posizione politica del governo turco, notoriamente vicino alla Palestina. Dopo aver segnato, nel pomeriggio, il gol del pareggio del suo Antalyaspor contro il Trabzonspor, Yehezkel aveva esultato mostrando alle telecamere la fasciatura della sua mano sinistra, su cui aveva scritto «100 giorni dal 7 ottobre», ricordando la data degli attacchi di Hamas in Israele e il sequestro di diverse persone ancora in ostaggio.

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Pallywood irrompe nel conflitto tra Israele e Hamas

(agi.it, 22 dicembre 2023)

In Israele è tornato a farsi sentire un fenomeno chiamato “Pallywood”, l’unione di due parole molto note: Palestina e Hollywood. La provocazione linguistica, usata soprattutto dai sostenitori di Tel Aviv, riguarda lo stravolgimento e la distorsione di tutti quei video e quelle foto che descrivono le atrocità compiute all’interno della Striscia di Gaza. Un’operazione continua che rischia di oscurare la portata degli accadimenti, reali e tragici, che dal 7 ottobre si stanno verificando a causa delle bombe israeliane.

Ph. Mohammed Abed / Afp

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Instagram e gli “shadow ban” su Israele e Palestina

(ilpost.it, 19 ottobre 2023)

Su Instagram da giorni moltissimi utenti, soprattutto tra attivisti, giornalisti e altre persone che stanno seguendo la guerra nella Striscia di Gaza, segnalano che i loro post e le loro Storie su Instagram che parlano delle condizioni di estrema difficoltà in cui vivono le persone nei territori palestinesi o che esprimono vicinanza alla causa palestinese ottengono un numero di visualizzazioni e interazioni molto inferiore a quello riservato agli altri loro altri contenuti.

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Chef Rubio in missione umanitaria a Gaza

di Anna Lupini (repubblica.it, 27 dicembre 2019)

La fine del suo contratto con Discovery e l’addio ai programmi sullo street food che lo hanno reso celebre avevano recentemente suscitato un polverone. Qualche tempo dopo Gabriele Rubini, ovvero Chef Rubio, chiarisce le motivazioni che lo hanno condotto a certe scelte: il desiderio di occuparsi, a tempo pieno e senza vincoli derivanti da un contratto con un network televisivo, delle cose che lo appassionano di più.

Ph. André Lucat / Gaza Freestyle
Ph. André Lucat / Gaza Freestyle

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