Archivi tag: star politics

La satira in America e altre quisquilie

Ph. Jeenah Moon / Getty Images

di Giada Biaggi (ilpost.it, 8 novembre 2024)

Un minuto e mezzo. Novanta secondi. La durata massima di un reel di Instagram, ma anche all’incirca quella dell’apparizione cameo di Kamala Harris lo scorso 2 novembre al Saturday Night Live, lo show comico di punta di Nbc, l’emittente “blue-Klein-democrats” (vuol dire “blu partito democratico”, volevo giocare con l’arte riferendomi a Yves Klein, un artista celeberrimo per il suo blu, ma mi sa che sul Post devo spiegarlo bene), al fianco della comedian Maya Rudolph.

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L’antidoto contro Miguel Bosé

Miguel Bosé via Instagram

di Enrico Bucci (ilfoglio.it, 4 novembre 2024)

Miguel Bosé, un’icona della musica italo-spagnola con una carriera che abbraccia decenni, ha recentemente attirato l’attenzione non per le sue canzoni, ma per le sue dichiarazioni straordinarie e controverse su argomenti di importanza critica come la pandemia di Covid-19 e il cambiamento climatico. In un’intervista che ha fatto discutere, ha affermato senza remore: “Sono un negazionista e lo dico a testa alta”, insinuando che le misure sanitarie e la campagna vaccinale fossero parte di un complotto globale orchestrato per controllare la popolazione.

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Lezioni trumpiane: la musica non può più cambiare il mondo

Ph. Yui Mok / Ap

di Gabriele Isman (huffingtonpost.it, 8 novembre 2024)

La cavalleria non è bastata, o forse non è mai arrivata. Nonostante gli endorsement di Bruce Springsteen, Billie Eilish, Taylor Swift, Beyoncé e Lady Gaga, Kamala Harris ha perso e hanno vinto gli altri, Donald Trump e Elon Musk che sembra vicepresidente più di J.D. Vance. Una volta la musica poteva cambiare il mondo – Imagine di John Lennon è ancora una speranza di pace e Blowing in the wind è stato l’inno di almeno un paio di generazioni, e che stavolta Bob Dylan non si sia fatto sentire forse era già un segnale – ma adesso non bisogna più scegliere.

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“We are the world”, il miracolo di Quincy Jones

di Andrea Silenzi (repubblica.it, 4 novembre 2024)

Era l’epoca della coscienza: i musicisti avevano deciso di prendersi cura del mondo, anzi dei disperati del mondo. Sulla scia di Band Aid – Do they know it’s Christmas, l’invenzione di Bob Geldof con le grandi star inglesi, Lionel Richie e Michael Jackson avevano scritto una canzone con la stessa finalità: raccogliere fondi per combattere la crisi alimentare in Africa.

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«A star is born»: Elon Musk, l’altro vincitore

Ph. Jabin Botsford / The Washington Post

di Adele Sarno (huffingtonpost.it, 6 novembre 2024)

«We have a new star. A star is born: Elon». Con queste parole, pronunciate dal palco del quartier generale di Palm Beach durante il discorso della vittoria, Donald Trump consacra Musk come la nuova stella del partito Repubblicano. E lancia un messaggio importante: potrebbe essere proprio lui il vero vincitore del secondo mandato del tycoon. La ragione è chiara: con l’ingresso in politica, il suo impero imprenditoriale potrebbe beneficiare enormemente dal ritorno dell’ex presidente alla Casa Bianca.

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Usa 2024: il look di Melania Trump è un inno al power dressing

Getty Images

di Alessandra D’Acunto (repubblica.it, 6 novembre 2024)

Autorevolezza, rigore, nessun dettaglio fuori posto. Il tailleur gonna indossato da Melania Trump la notte delle elezioni, al Convention Center di West Palm Beach, nella Florida roccaforte repubblicana, è granitico, anche nel colore. Come lo è stato l’atteggiamento della ex, e ora di nuovo, First Lady d’America, prima che ci fosse la certezza che Donald Trump aveva centrato l’obiettivo diventando il 47esimo presidente degli Stati Uniti.

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Trump, lo show prima del voto: «Io non sono un politico, sono una star»

Ph. Jonathan Ernst / Reuters

di Aldo Cazzullo (corriere.it, 3 novembre 2024)

Salem (Virginia) – Non è un comizio. È uno show. Infatti dura più di cinque ore; le ultime due con lui sul palco. A segnare una mutazione ormai irreversibile della destra americana e globale. Come in ogni show, si ride e si piange. Si ride – con una punta di angoscia al pensiero che l’attor comico è il favorito per la Casa Bianca – quando Donald Trump fa le imitazioni.

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50 Cent: “Ho rifiutato 3 milioni di dollari per cantare per Trump”

Tmz / Getty Composite

(repubblica.it, 30 ottobre 2024)

Anche 50 Cent si aggiunge alla lista di artisti americani che non vogliono avere niente a che fare con Donald Trump. Il rapper ha rifiutato un’offerta da 3 milioni di dollari per esibirsi al controverso raduno del candidato repubblicano alla Casa Bianca al Madison Square Garden di New York domenica scorsa, come lui stesso ha rivelato in un’intervista al programma radiofonico The Breakfast Club.

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Il film che immaginò una presidente degli Stati Uniti già cent’anni fa

Fox Film Corporation / imdb.com

(ilpost.it, 24 ottobre 2024)

Anche se per il momento non è mai accaduto, ci sono diversi film e serie tv che mostrano una presidente degli Stati Uniti: il capo di Stato statunitense è una donna in Veep, che ricorda molto il caso della candidata Democratica Kamala Harris e del presidente Joe Biden, ma anche nella seconda parte di Ritorno al futuro e nel film apocalittico Don’t Look Up, con Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence. Uno dei primi di sempre, forse il primo arrivato fino a noi, fu The Last Man on Earth.

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Usa 2024: Elon Musk è la vera “October surprise”

Ph. Ryan Collerd / Afp via Getty Images

(adnkronos.com, 30 ottobre 2024)

«Elon Musk è l’October surprise di queste elezioni». È quanto scrive il Washington Post, affermando che «nessun miliardario americano ha giocato con la politica» come sta facendo il fondatore di Tesla e patron di X con la sua campagna a sostegno di Donald Trump. Il coinvolgimento a suon di megafinanziamenti di miliardari nelle campagne elettorali non è certo una novità, continua il Post, al centro di una bufera – e della fuga di centinaia di migliaia di abbonati – perché il miliardario che lo possiede, Jeff Bezos, ha deciso di bloccare l’editoriale con cui il comitato direttivo del giornale avrebbe voluto dare il proprio endorsement a Kamala Harris.

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