Meghan Markle ha lanciato un nuovo marchio di lifestyle su Instagram, segnando il ritorno sul social – da cui mancava dal 2020 – della duchessa di Sussex. I primi nove post, che insieme compongono semplicemente il nome della nuova attività commerciale, hanno contato in poche ore oltre 200mila follower, anche se non si sa ancora bene cosa American Riviera Orchard venderà.
Tempi duri per Meghan Markle, che stavolta si trova a dover affrontare le critiche della platea che in passato l’ha sostenuta nel suo percorso, difendendola perfino dalle accuse dei detrattori. Si tratta delle femministe, che cinque anni dopo il matrimonio dell’ex attrice birazziale di Suits con il principe Harry si pongono seri dubbi sulla sua autenticità. Le critiche, in realtà, non sono così recenti, ma sommate alle recenti notizie in merito a un dirigente di Spotify che avrebbe definito la coppia «truffatori del cazzo», compongono un quadro da cui Meghan esce parecchio male.
di Roberta Mercuri (vanityfair.it, 16 giugno 2023)
Spotify ha “scaricato” il principe Harry e Meghan Markle: il podcast Archetypes dell’ex attrice non vedrà una seconda stagione. La società di produzione dei duchi, Archewell Audio, e il colosso dello streaming, avevano firmato un accordo da 20 milioni di dollari alla fine del 2020. Ora hanno diffuso una nota congiunta in cui sostengono di aver «concordato di separarsi» e di essere «orgogliosi della serie realizzata insieme».
Raffaella Carrà a Times Square, nel centro del centro di New York e forse del mondo, nella polpa della Grande Mela? E perché no? Sarà pur stata l’icona unica e irripetibile della televisione italiana, ma la Raffa nazionale godeva anche di una grande popolarità internazionale e anzi intercontinentale, e non solo nelle mille Little Italy sparse per il mondo. In Spagna e in Sudamerica, per dire, l’hanno adorata anche più che in Italia, e infatti Madrid è stata la prima città a dedicarle una piazza.
La duchessa di Sussex sbarca su Spotify con una prima serie di appuntamenti da lei condotti nell’ambito di un podcast dedicato a denunciare gli stereotipi sulle donne che tuttora vengono utilizzati come etichette per frenare l’emancipazione femminile e il percorso verso un pieno riconoscimento della parità di genere. Lo annuncia la stessa Meghan Markle dalla California, dove ha scelto di vivere assieme al marito Harry e ai piccoli Archie e Lilibet Diana dopo lo strappo traumatico della coppia “ribelle” dalla famiglia reale britannica. L’obiettivo – ha spiegato la duchessa ed ex attrice, citata dai media del Regno Unito – è quello d’indagare “sugli stereotipi che trascinano le donne indietro”.
Harry e Meghan sono riusciti a piantare una grana anche con Spotify. La coppia ex regale ha un contratto di esclusiva con la piattaforma di streaming audio per una serie di podcast, ma dopo averne realizzato appena uno ha cominciato a lamentarsi per i controversi contenuti pubblicati da Joe Rogan. Harry e Maghan hanno espresso la loro preoccupazione a Spotify per i contenuti che possono rappresentare una fonte di disinformazione sul Covid-19, ma – sottolinea un portavoce della loro fondazione, Archewell – sono disposti a continuare a lavorare con la società. La dichiarazione dei Sussex arriva dopo che i cantanti Neil Young e Joni Mitchell hanno annunciato che ritireranno la loro musica da Spotify in segno di protesta nei confronti del podcast The Joe Rogan Experience, considerato il più popolare negli Stati Uniti.
Venerdì la cantautrice canadese Joni Mitchell ha detto di aver chiesto che la sua musica venga rimossa dalla piattaforma di streaming musicale Spotify, che ha accusato di diffondere disinformazione sui vaccini contro il Coronavirus. Lunedì scorso aveva fatto lo stesso il cantante canadese Neil Young, alla cui protesta Mitchell ha poi deciso di unirsi. In un messaggio pubblicato sul suo sito e intitolato «Io sto con Neil Young!», Mitchell ha scritto: «Ho deciso di rimuovere tutta la mia musica da Spotify. Persone irresponsabili stanno diffondendo bugie che stanno costando la vita alle persone. Sono solidale con Neil Young e con le comunità scientifiche e mediche di tutto il mondo su questo argomento».
“O me o Joe Rogan su Spotify, non entrambi” aveva minacciato Neil Young nei giorni scorsi con una lettera, condivisa poi sui social (ed eliminata poco dopo), indirizzata al proprio manager. Impossibile la convivenza sulla stessa piattaforma della sua musica con The Joe Rogan Experience, uno dei più seguiti podcast del palinsesto statunitense su Spotify che, secondo il cantautore canadese dal passaporto a stelle e strisce, avrebbe diffuso notizie false riguardo l’emergenza sanitaria, appoggiando tesi smaccatamente no vax. Il podcast al momento è ancora disponibile, di Neil Young su Spotify è rimasto solo un disco, il live Paris 1989, l’EP Neil Young At Live Aid e il brano Campfire, composto per la colonna sonora del film Bright, al quale si è prestato in featuring con Shelley FKA DRAM.
di Annalisa Misceo (vanityfair.it, 13 ottobre 2021)
Soltanto investendo l’uno nell’altro possiamo cambiare il mondo. Ne sono convinti i duchi di Sussex, Harry e Meghan, che con questa dichiarazione sul loro sito Archewell hanno ufficializzato la loro partnership con la società d’investimenti Ethic, compagnia newyorchese la cui parola d’ordine è sostenibilità. Non paghi del loro impegno in difesa dell’ambiente con l’azienda di viaggi sostenibili Travalyst, i Sussex ora si lanciano nella finanza etica. La Ethic, infatti, che, pur gestendo un fondo da oltre un miliardo di dollari si definisce una società “hippie”, dichiara di voler «rendere i mercati dei titoli una forza per il bene», e di farlo «creando soluzioni sostenibili personalizzate per aiutare gli investitori a impiegare il proprio denaro in imprese che trattano le persone e il pianeta con rispetto».
di Emily Stefania Coscione (iodonna.it, 15 luglio 2021)
Una ragazzina di dodici anni ispirata da grandi donne del passato: questa è Pearl, protagonista del nuovo progetto mediatico di Meghan Markle, già in lavorazione a Hollywood. Una serie animata, creata e prodotta per Netflix dalla duchessa e dalla sua Archewell Productions. Era ora, esclamano quei critici che avevano espresso dubbi sul contratto firmato lo scorso anno da Harry e Meghan con il gigante dello streaming. Nonostante un compenso che si aggirerebbe sui cento milioni di dollari, finora i Sussex hanno prodotto solo un documentario firmato dal principe per i suoi Invictus Games.