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Perché Google ha dedicato un doodle a Shirley Temple

di Paolo Armelli (wired.it, 9 giugno 2021)

Il doodle animato che campeggia sulla homepage di Google di oggi, 9 giugno, è dedicato a Shirley Temple. L’attrice, cantante e ballerina è divenuta famosa nell’epoca d’oro di Hollywood debuttando da piccolissima sul grande schermo e diventando immediatamente una delle celebrità-bambine più conosciute al mondo. Nata a Santa Monica, Los Angeles, il 23 aprile 1928, figlia di un banchiere e di una ex ballerina, iniziò a studiare danza su pressioni della madre all’età di tre anni. Grazie al suo aspetto angelico, i boccoli dorati (anche se in realtà era castana), ma anche per via di una ferrea dedizione al lavoro, si guadagnò il primo grande ruolo cinematografico nel 1934 nel musical Il trionfo della vita, un film che doveva fare da cassa di risonanza alla propaganda del New Deal del presidente Roosevelt.

Google / Ap
Google / Ap

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Al Bano invita Salvini ai mondiali di Judo (con Orbán e Putin)

di Marco Cremonesi (corriere.it, 31 maggio 2021)

La diplomazia del Judo in azione. Tra Matteo Salvini, Viktor Orbán e Vladimir Putin spunta il nome di un intermediario del tutto inatteso: Al Bano. Succede che domenica si apriranno a Budapest i mondiali di Judo, arte marziale amata dal presidente russo Putin, che la pratica da decenni. E il leader di Mosca sarà sul Danubio per sostenere e applaudire la squadra russa. Con lui ci sarà il padrone di casa, il premier ungherese Orbán. A cantare l’inno della Federazione Internazionale del Judo (Ijf) sarà il nostro Al Bano, ma non è affatto una sorpresa. Il popolare cantante parteciperà alla cerimonia in una doppia veste: oltre a quella di interprete, da un paio d’anni, dell’inno ufficiale, quella di ambasciatore del Judo, sport di cui è a sua volta appassionatissimo.

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L’Eurovision 2022 sarà in Italia: l’unico che può organizzarlo è il generale Figliuolo

di Saverio Raimondo (ilfoglio.it, 26 maggio 2021)

Sabato sera l’Italia ha vinto l’Eurovision Song Contest, che, per chi non lo sapesse, è una gara d’appalto in mondovisione: al Paese vincitore spetta, infatti, l’organizzazione del festival l’anno seguente. Dunque saremo noi, l’Italia, a dover organizzare l’Eurovision 2022: eventualità che, secondo voci incontrollate, per anni abbiamo cercato di evitare (mandando cantanti scarsi o canzoni orripilanti) per risparmiarci l’onere organizzativo, ma soprattutto economico. Quest’anno però siamo andati per vincere: i 209 miliardi del Recovery ci consentiranno di mettere in piedi un Eurovision con i fiocchi – i costi di un Eurovision oscillano fra i 20 e i 30 milioni di euro, noi mettiamoci sopra 1 miliardo e crepi l’avarizia; con così tanti soldi riusciremmo persino a garantire la droga per le rock band affinché non risultino vergognosamente negative al test.

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Il delirio di insulti dalla Bielorussia contro i Måneskin

di Giulia Melodia (secoloditalia.it, 26 maggio 2021)

Niente, proprio non ci vogliono stare. Questa vittoria dei Måneskin all’Eurovision Song Contest 2021 non va giù a tanti. E così, dopo la Francia rosicona che ha montato ad arte il coca-gate, salvo poi dover fare ammenda e scusarsi, oltre che congratularsi, stavolta le accuse al gruppo italiano arrivano direttamente dalla tv filogovernativa bielorussa. Oggi, infatti, è la volta dei 15 minuti di notorietà che non si negano a nessuno, come diceva il grande Andy Wharol. Neppure a un semi-sconosciuto (da noi) Grigoriy Azarenok, autore e presentatore della rubrica La medaglia di Giuda (nomen omen?), che, per fortuna lo spiega Libero, «va in onda tutte le settimane sul canale televisivo Ctv (quello filo-Lukashenko, ovviamente)».

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Il giocoso segreto dell’Eurovision

di Claudio Rossi Marcelli (internazionale.it, 24 maggio 2021)

Lo scorso fine settimana sulla piattaforma di musica in streaming Spotify è accaduto qualcosa apparentemente difficile da decifrare: La cura di Franco Battiato, che dal giorno della morte del cantautore dominava la classifica italiana, è stata soppiantata dalla versione elettronica di un canto pre-cristiano della tradizione folk ucraina dedicato al raccolto della canapa. Questo semplice aneddoto fa capire di che creatura bizzarra parliamo quando parliamo di Eurovision. Shum dei Go_A, la canzone in questione, era infatti la proposta ucraina nell’edizione 2021 dell’Eurovision Song Contest, che si è conclusa il 22 maggio a Rotterdam con la vittoria del gruppo italiano dei Måneskin.

Ph. Piroschka van de Wouw / Reuters
Ph. Piroschka van de Wouw / Reuters

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Il record di Larry: dieci anni a Downing Street

(quotidiano.net, 15 febbraio 2021)

Il gatto Larry, primo felino d’Inghilterra a essere insignito del titolo di “Chief Mouser”, ossia “l’acchiappatopi in capo”, festeggia oggi dieci anni di permanenza a Downing Street. Era il 15 febbraio 2011 quando il soriano, che allora aveva quattro anni, mise zampa per la prima volta nella sede del primo ministro britannico. Da allora si sono succeduti tre premier e il Regno Unito ha attraversato il difficile percorso della Brexit. Nel frattempo l’ineffabile felino, proveniente da un rifugio londinese per animali abbandonati, ha però sempre mantenuto salde le redini del potere, nonostante le sue abilità nella caccia ai topi, dopo un promettente inizio, abbiano lasciato parecchio a desiderare. O, quantomeno, Larry aveva preferito dedicarsi alla «pianificazione tattica» dopo i tre roditori catturati nei primi mesi a Downing Street, spiegò David Cameron, l’ex premier che lo accolse al numero 10.

Ph. Tolga Akmen / Afp
Ph. Tolga Akmen / Afp

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Trump distrugge l’immagine della democrazia americana

di Pierre Haski (France Inter / internazionale.it, 6 novembre 2020)

Gli avversari degli Stati Uniti esultano, ma non sono i soli. Buona parte del mondo assiste, sbalordita, al complicato spoglio dopo le elezioni presidenziali. Grazie alla Cnn, ognuno di noi è diventato un esperto della mappa dei distretti della Pennsylvania o dell’Arizona. La suspense elettorale non è una novità negli Stati Uniti. L’ultimo esempio è stata la sfida tra George W. Bush e Al Gore, nel 2000. Ma un presidente che rivendica prematuramente la vittoria e alimenta il sospetto su un processo democratico in corso è qualcosa di mai visto e assolutamente deleterio per il principio stesso della democrazia.

Reuters
Reuters

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Fedez spiega perché Conte non ha potuto chiedere a Salvini una campagna sull’uso delle mascherine

di Enzo Boldi (giornalettismo.com, 22 ottobre 2020)

Ah no, non posso? Io la mascherina non ce l’ho e non la metto. Poi baci, abbracci, selfie e bagni di folla. Questo è solo un piccolo elenco del motivo per cui Giuseppe Conte non abbia potuto chiedere a Matteo Salvini di rendersi protagonista di una campagna di sensibilizzazione sull’uso della mascherina. E, infatti, il Presidente del Consiglio ha dovuto rivolgersi a due personaggi molto in voga sui social. Dopo esser stato tirato in ballo dallo stesso leader della Lega, Fedez risponde a Salvini spiegando perché sia stato contattato lui e non il senatore per invitare i followers al corretto uso del dispositivo di protezione.

Fedez via Twitter
Fedez via Twitter

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Effetto Belfagor

di Luigi Sanlorenzo (linkiesta.it, 26 settembre 2020)

Le favole più belle sono quelle che più fanno paura. Fin dalla preistoria i cavernicoli si riunivano davanti ad un fuoco precario per raccontare di belve feroci a cui erano riusciti a sfuggire o che erano stati capaci di affrontare utilizzando in entrambi i casi quell’unica risorsa che li distingueva da essi e che più tardi qualcuno avrebbe chiamato logos cioè calcolo, pensiero, ragione. Quel rito ancestrale fu per millenni l’unica forma di educazione per i più piccoli e per i giovani che presto sarebbero stati ammessi alla comunità degli adulti, dopo complessi riti di passaggio.Belphegor_promo Continua la lettura di Effetto Belfagor

Mascherine: Fedez e Ferragni raccolgono l’appello di Conte

di Giovanni Cardarello (ck12.it, 20 ottobre 2020)

“La situazione è grave ma non è seria” direbbe il grande Ennio Flaiano, “con ogni mezzo necessario” risponderebbe Malcom X, e la sostanza non cambierebbe: da ieri sera il popolare rapper Federico Lucia, in arte Fedez, e la moglie, la notissima influencer e imprenditrice digitale Chiara Ferragni, sono stati ingaggiati dal presidente del consiglio Giuseppe Conte per sensibilizzare le nuove generazioni all’utilizzo delle mascherine per proteggersi dalla diffusione del Coronavirus Covid-19. La scelta, come spesso accade quando si tratta dei Ferragnez, solleva sentimenti antitetici tra chi si straccia le vesti e chi invece applaude.Ferragnez-Conte Continua la lettura di Mascherine: Fedez e Ferragni raccolgono l’appello di Conte