Archivi tag: soft power

L’Ucraina tiene testa alla Russia a suon di meme

di Andrea Indiano (wired.it, 3 febbraio 2022)

Oltre a preparare il proprio esercito, l’Ucraina sta utilizzando un metodo atipico per fronteggiare il pericolo di una guerra con la Russia: i meme. L’account Twitter verificato, creato nel 2016 da un addetto stampa dell’allora governo di Kiev e tuttora collegato all’esecutivo, ha iniziato a postare immagini sarcastiche riguardanti il possibile conflitto. Alcuni meme famosi sono stati adattati al periodo di crisi e in poco tempo sono diventati messaggi virali a sostegno dell’Ucraina. La novità online rischia di trasformare i rapporti diplomatici fra i due Stati, ma l’utilizzo dei meme nasconde molti altri significati secondo un esperto italiano della moderna comunicazione politica.

@Ukraine via Twitter

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I nuovi passaporti del Belgio con i Puffi, Tintin e Lucky Luke

(ilpost.it, 28 gennaio 2022)

Dal 7 febbraio in Belgio i passaporti saranno distribuiti in una nuova versione, con le illustrazioni di alcuni dei più famosi fumetti di autori belgi: ci saranno tra gli altri disegni dei Puffi, di Tintin e di Lucky Luke, ideati rispettivamente dai fumettisti belgi Peyo, Hergé e Morris. I nuovi passaporti sono realizzati con una tecnologia che ne rende più difficile la contraffazione. La ministra degli Esteri belga ne ha parlato dicendo che «l’introduzione di questo nuovo passaporto è anche l’occasione per mettere in luce la “nona arte”, il fumetto, che è un elemento centrale della nostra cultura e della nostra influenza all’estero».

Gli sponsor americani delle Olimpiadi di Pechino stanno facendo poca pubblicità

(ilpost.it, 28 gennaio 2022)

Il prossimo 4 febbraio cominceranno le Olimpiadi invernali di Pechino, in Cina, ma a differenza delle passate edizioni quest’anno i principali sponsor statunitensi non hanno organizzato grandi campagne pubblicitarie. Secondo il Wall Street Journal lo starebbero facendo per salvaguardare i propri interessi economici, ed evitare di subire critiche e boicottaggi in Occidente pur finanziando i Giochi Olimpici in un Paese molto criticato per le sue violazioni dei diritti umani (soprattutto dal governo degli Stati Uniti, che a dicembre aveva fatto sapere che non avrebbe mandato suoi rappresentanti politici a Pechino). Mantenere un basso profilo e non dare troppa visibilità alla propria sponsorizzazione delle Olimpiadi permetterebbe a queste aziende di portare avanti i propri interessi economici in Cina senza attirare troppe critiche da parte di politici, attivisti e consumatori statunitensi.

Ph. Mark Schiefelbein / Ap

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Pechino ha dichiarato guerra a Hollywood

(adnkronos.com, 18 gennaio 2022)

Pechino ha dichiarato guerra a Hollywood. Lo scorso anno, le autorità cinesi hanno bloccato l’uscita nelle sale di tutti i quattro film prodotti dalla Disney-Marvel. Un segnale, secondo gli osservatori, dell’argine che la Cina intende porre alla penetrazione nel proprio mercato delle major Usa. All’origine di questa scelta non ci sarebbero tuttavia le più ampie tensioni politiche e commerciali con Washington, bensì l’idea di trasformare l’industria cinematografica nazionale in un mezzo per orientare le masse e perseguire gli obiettivi politici del regime. Quello cinese, spiega ad Axios Rebecca Davis, corrispondente dalla Cina per Variety, “è un vero allontanamento dall’industria globale dell’intrattenimento”. Paul Dergarabedian, analista di Comscore, sottolinea invece che “la pandemia ha messo la Cina in una posizione migliore per controllare le uscite cinematografiche” sul proprio territorio.

Marvel Studios

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La regina Elisabetta ha scritto alla bambina americana che si veste come lei

di Roberta Mercuri (vanityfair.it, 5 gennaio 2022)

Dopo che Harry e Meghan Markle, nella famosa intervista bomba ad Oprah Winfrey, avevano fatto a pezzi la royal family accusandola persino di razzismo, la popolarità dei Windsor negli Stati Uniti era colata a picco. È bastata la tenera risposta della regina Elisabetta II a una bambina che si veste come lei per cambiare tutto. Lo scorso ottobre, i genitori di Jalayne Sutherland, bimba di un anno dell’Ohio, hanno inviato a Buckingham Palace una foto della figlia vestita come la sovrana, con tanto di corgi ai suoi piedi. A scegliere la mise era stata la madre Katelyn: cappellino con fiori e cappottino azzurro, parrucca bianca, guanti, collana di perle, e l’immancabile borsetta.

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Sidney Poitier, la black star che infranse i pregiudizi

di Antonello Catacchio (ilmanifesto.it, 8 gennaio 2022)

Avrebbe compiuto 95 anni il mese prossimo Sir Sidney L. Poitier, venuto a mancare il giorno dell’Epifania alle Bahamas, dove ha concluso una vita singolare e significativa. Sin dalla nascita. I suoi genitori, Evelyn Outten e Reginald James Poitier, erano contadini di Cat Island, Bahamas, all’epoca colonia britannica. E per vendere i loro prodotti andavano sino alla vicina Miami, dove Sidney nacque, inatteso, il 20 febbraio 1927. Era settimino e il settimo fratello più piccolo della numerosa famiglia. Rimase a Miami presso dei parenti perché sembrava destinato a non sopravvivere. Invece dopo tre mesi aveva superato la situazione critica, trovandosi così nella condizione di essere cittadino statunitense perché nato in Florida.

Ph. Sasa Kralj / Ap

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I cani dei potenti

di Roberto Giardina (quotidiano.net, 21 dicembre 2021)

I cani dei potenti, o si dovrebbe dire meglio: ogni cane ha il suo politico. Un compagno importante per conquistare voti e simpatia, e un rapporto non facile per entrambi. Vedremo come se la caverà Commander, il nuovo pastore tedesco di Joe Biden, un cucciolone di quattro mesi. Il presidente americano ama i cani lupo, il fedele Champ è morto il giugno scorso a tredici anni. Il successore, Major, è stato sfrattato in fretta dalla Casa Bianca, troppo aggressivo contro i giornalisti. Ma il capo della più grande potenza al mondo non potrebbe avere un cagnolino, come i corgi della Regina Elisabetta.

Getty Images

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Joe Biden per la prima volta su TikTok

di Gianmichele Laino (giornalettismo.com, 27 dicembre 2021)

Non sarà un suo account personale, non sarà nemmeno quello istituzionale della Casa Bianca. Ma fa un certo effetto vedere l’ottantenne Joe Biden su TikTok, in un video virale che ha superato – negli ultimi giorni – decine di milioni di visualizzazioni. Il video vuole spingere le nuove generazioni a essere molto più propositive nei confronti della campagna vaccinale. I Jonas Brothers si sono prestati allo scopo, girando diverse clip in varie ale della Casa Bianca: «Sei vaccinato?», «Sì, signore» è stato il tormentone che ha caratterizzato i 17 secondi di un video pubblicato su TikTok e su Instagram; alla fine compare Biden, sorriso smagliante e smartphone in mano, che fa finta di riprendere tutto e che commenta: «Sì, ce l’abbiamo fatta».

Jonas Brothers via TikTok

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Boicottare le Olimpiadi funziona?

(ilpost.it, 11 dicembre 2021)

Le Olimpiadi hanno una lunga storia di boicottaggi, cioè di mancate partecipazioni da parte di alcuni Paesi o di alcune delegazioni per protesta contro qualche avvenimento o torto percepito. Si cominciò a parlare di boicottaggio olimpico per la prima volta nel 332 a.C., quando Atene minacciò di ritirare i suoi atleti perché uno di loro era stato accusato di barare. L’ultimo è stato quello annunciato questa settimana da parte degli Stati Uniti e di alcuni alleati: sarà un boicottaggio “diplomatico” contro le Olimpiadi invernali che si apriranno a febbraio in Cina, per protestare contro le violazioni dei diritti umani e i crimini contro l’umanità commessi dal governo cinese, in particolare contro la minoranza musulmana degli uiguri.

Ph. Abhishek Chinnappa / Getty Images

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Il grande show della corsa allo spazio

di Francesco Russo (agi.it, 5 ottobre 2021)

Questa volta il capitano Kirk nello spazio ci andrà davvero. William Shatner, l’attore che nella celebre serie Star Trek era al comando dell’Enterprise, salirà questo mese sul secondo volo della Blue Origin, la compagnia con la quale il miliardario Jeff Bezos si è lanciato nel business dei viaggi spaziali. Un mercato appena nato dove la competizione è però già fortissima. C’è anche la Virgin Galactic di Richard Branson e, soprattutto, la SpaceX di Elon Musk. Sul fronte economico la gara, per il momento, la sta vincendo l’istrionico fondatore di Tesla.

Cbs / Paramount International

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