Archivi tag: soft power

Lo stile di Elisabetta II

di Fabiana Giacomotti (ilfoglio.it, 9 settembre 2022)

Nessuno più di Elisabetta II, forse solo quella non parente Tudor che per prima portò il nome sul trono di Saint James, conosceva il valore profondo, simbolico, feticista nel senso originario, cioè para-religioso, del sostantivo “insegna”. In signo, in hoc signo vinces. Tutti rappresentano e definiscono la stessa cosa: le in-segne, cioè il segno visibile del potere. Qualunque esso sia: il camice del medico, la divisa militare, la corona.

Bbc

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È morto Antonio Inoki, icona del wrestling ed eroe

a cura di Marco Beltrami (fanpage.it, 1° ottobre 2022)

Antonio Inoki è morto a 79 anni. A confermarlo i media giapponesi, che hanno citato fonti vicine alla famiglia di un’icona non solo per il mondo dello sport. Se ne va una leggenda del wrestling e un personaggio che ha dato un contributo importante anche fuori dal ring, impegnandosi nel sociale e nell’attività politica. Quando si parla di Inoki infatti è estremamente riduttivo definirlo solo un wrestler, nonostante il suo ruolo fondamentale nell’evoluzione di questo sport.

Ph. Jon Chol Jin / Ap

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Elisabetta cala dal cielo in paracadute scortata da James Bond

di Fabio Cavalera (Corriere della Sera, 28 luglio 2012)

L’inchino della bandiera alla regina: è questo il punto di svolta possibile della storia olimpica. E forse, simbolicamente, qualcosa di più grande della sola storia olimpica. Che cosa faranno gli americani? Abbasseranno il drappo a Stelle e Strisce davanti a sua maestà Elisabetta attorniata dalla famiglia e da ottanta fra capi di Stato e di governo arrivati in bus? La signora dei Windsor è la star di questi Giochi: chi l’avrebbe mai detto che proprio lei si prestasse a una scena con James Bond, Daniel Craig in smoking. La seria, impassibile sovrana che nella magia della cerimonia inaugurale diventa attrice e nella finzione di un filmato viene scaraventata giù da un elicottero assieme a 007: il suo ingresso (vero) nello stadio è preceduto da un trucco cinematografico a effetto. Elisabetta si è superata.

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Lo sport in Ungheria non è solo soft power

di Andrea Trapani (ilfoglio.it, 30 luglio 2022)

L’Ungheria è la nazione non organizzatrice di Giochi Olimpici che ha vinto più medaglie. Un record sconosciuto ai più ma che è la base migliore per raccontare il rapporto tra lo sport e la forte identità ungherese che, in questi anni, è spesso in primo piano nelle cronache internazionali. Un percorso nello sport magiaro attiva tanti ricordi, a partire dal mito della “Aranycsapat”, la squadra d’oro, quella nazionale di calcio invincibile che non vinse mai (quasi) niente, fino al dominio nella pallanuoto e nella scherma. Gli atleti ungheresi hanno vinto un totale di 512 medaglie ai Giochi olimpici estivi e 10 ai Giochi olimpici invernali. Tutto questo nonostante la geografia, almeno in teoria, non aiuti: novantatremila chilometri quadrati e quasi dieci milioni di abitanti, eppure si parla di una potenza dello sport in rapporto alla sua piccola dimensione.

LaPresse

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“Top Gun: Maverick”, o il reclutamento militare travestito da film

di Eileen Jones (Jacobin Magazine / internazionale.it, 2 luglio 2022)

Vale davvero la pena recensire un fenomeno grottesco della cultura pop come Top Gun: Maverick? Sembra che tutti ne siano conquistati. La sua anteprima al Festival di Cannes si è conclusa con una standing ovation di cinque minuti. Sta battendo i record di incassi. È stato accolto con entusiasmo da quasi tutti i principali critici cinematografici. E senza dubbio è sulla buona strada per generare un “boom di reclutamento” militare ancora più di quanto fece il primo Top Gun del 1986. Il che non deve sorprendere: il Pentagono ha lavorato a stretto contatto con i produttori del film e ha investito molte risorse nei due Top Gun. E ora i giornalisti del mondo dello spettacolo stanno paventando la possibilità di assegnare un Oscar a Top Gun: Maverick.

Paramount Pictures

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A Wimbledon alcuni colori sono meno proibiti di altri

di Antonio Gurrado (ilfoglio.it, 1° luglio 2022)

E così, a Wimbledon, alcuni colori sono meno proibiti di altri. La normativa che storicamente impone il bianco ai tennisti – causando da tempo scompensi fra i più pittoreschi, tipo Agassi – da un po’ si è rammollita attorno alla lettera del regolamento, che parla di tenuta “quasi completamente bianca”; tutto sta a decidere l’estensione di quel “quasi”. Quest’anno ad esempio è prevista un’eccezione o, meglio, un caso su cui i severissimi giudici chiudono entrambi gli occhi: quando il tennista indossi rimandi alla bandiera ucraina, allo scopo di esprimere solidarietà eccetera eccetera. Quindi, a rigore di norma, se quest’anno a Wimbledon uno non vuole vestire solo di bianco è obbligatorio che indossi il giallo e il blu.

Ph. Alberto Pezzali / Ap

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Ferragni e Segre, “passaggio di testimone” al Memoriale della Shoah

(huffingtonpost.it, 27 giugno 2022)

Dopo l’incontro privato a casa della senatrice, Chiara Ferragni ha accolto l’invito di Liliana Segre a visitare il Memoriale della Shoah di Milano. Nel corso della scorsa settimana, l’imprenditrice è stata in Piazza Edmond Jacob Safra, per scoprire, accompagnata da Liliana Segre «il luogo simbolo di una delle più grandi tragedie della storia recente, teatro delle deportazioni ad oggi rimasto intatto». «La nostra è stata una visita semplice, da nonna a nipote, un incontro tra generazioni, ma anche un passaggio di testimone», ha commentato Segre. «Quando i testimoni oculari non ci saranno più, dovremo fare affidamento su tutti quei cittadini che vorranno prendersi in carico la responsabilità di ricordare. Chi meglio di Chiara Ferragni allora, che ogni giorno parla con 27 milioni di persone?».

Chiara Ferragni via Instagram

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Zelensky nomina Shevchenko ambasciatore di United24

(rainews.it, 18 maggio 2022)

«Andriy ha una grande missione: far aumentare l’assistenza internazionale al nostro Paese». Con questo messaggio Volodymyr Zelensky ha sigillato la nomina dell’ex fuoriclasse del calcio Andriy Shevchenko ad ambasciatore di United24, l’iniziativa che il presidente dell’Ucraina ha lanciato per raccogliere donazioni a sostegno del Paese in guerra. «L’ambasciatore Andriy si è guadagnato molta fiducia nell’arena internazionale con il suo lavoro e i suoi risultati sportivi. Ora ha una nuova, importante missione: raccontare al mondo gli eventi in Ucraina e far aumentare gli aiuti internazionali al nostro Paese. Sono sicuro che ci riuscirà», ha scritto Zelensky su Telegram, condividendo le immagini dell’incontro con l’ex campione rossonero.

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L’Eurovision tra musica, soft power e giochi diplomatici

di Giacomo Natali (internazionale.it, 11 maggio 2022)

Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika, i tre conduttori che saliranno sul palco dell’Eurovision Song Contest di Torino dal 10 al 14 maggio, saranno accompagnati dallo spettro di un evento che pochi in Italia ricorderanno: la disastrosa ultima edizione che si tenne nel nostro Paese nel maggio del 1991. L’Italia aveva vinto l’anno prima con Insieme: 1992, un inno europeista di Toto Cutugno. E proprio a lui viene affidata la conduzione, in coppia con l’allora unica altra vincitrice italiana, Gigliola Cinquetti. L’organizzazione incontra complicazioni logistiche dovute alle tensioni internazionali in Iraq e in Jugoslavia, ma l’improvvisazione segnerà l’intera edizione, ancora oggi ricordata unanimemente come la peggiore di tutti i tempi. Disastrosa anche la conduzione interamente in Italiano, anche se questo andava contro regole e consuetudini del festival, dove a dominare sono Inglese e Francese, insieme a una visione della musica pop assai più cosmopolita.

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Meghan Markle debutta su Spotify con un podcast sugli stereotipi femminili

(ansa.it, 27 marzo 2022)

La duchessa di Sussex sbarca su Spotify con una prima serie di appuntamenti da lei condotti nell’ambito di un podcast dedicato a denunciare gli stereotipi sulle donne che tuttora vengono utilizzati come etichette per frenare l’emancipazione femminile e il percorso verso un pieno riconoscimento della parità di genere. Lo annuncia la stessa Meghan Markle dalla California, dove ha scelto di vivere assieme al marito Harry e ai piccoli Archie e Lilibet Diana dopo lo strappo traumatico della coppia “ribelle” dalla famiglia reale britannica. L’obiettivo – ha spiegato la duchessa ed ex attrice, citata dai media del Regno Unito – è quello d’indagare “sugli stereotipi che trascinano le donne indietro”.

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