Archivi tag: social network

Il complottismo è nato per scherzo, ma è ora di iniziare a capirlo

di Francesco Tedeschi (wired.it, 1° giugno 2020)

La nascita del complottismo, così come lo conosciamo oggi, si può far risalire alla fine degli anni Sessanta in America, e più precisamente a un’operazione di controcultura denominata Operazione Mindfuck. Al tempo, gli Stati Uniti erano pervasi da movimenti hippie e situazionisti che provavano a cambiare il mondo cercando di ribaltare l’ordine costituito e la narrazione dominante. A gettare le basi, più o meno inconsapevolmente, di quel fenomeno che solo qualche decennio dopo avrebbe fatto credere a 12 milioni di persone che il mondo è dominato da rettili umanoidi furono Greg Hill e Kerry Thornley.ILLUMINATUS Trilogy Continua la lettura di Il complottismo è nato per scherzo, ma è ora di iniziare a capirlo

Instagram, Twitter e Facebook rimuovono un post di Trump su Floyd (per violazione di copyright)

di Luca Serafini (tpi.it, 6 giugno 2020)

Instagram, Twitter e Facebook hanno rimosso un post su George Floyd pubblicato dalla campagna per la rielezione di Donald Trump. La motivazione è che il post conteneva materiale che non rispettava il Digital Millennium Copyright Act: si tratta della legge sul diritto d’autore digitale. Chi utilizza una creazione originale condivisa dai social deve essere autorizzato a farlo e le piattaforme che non rimuovono i post che violano questa norma vengono ritenute responsabili.Trump_Twitter Continua la lettura di Instagram, Twitter e Facebook rimuovono un post di Trump su Floyd (per violazione di copyright)

L’ora più buia di Zuckerberg

di Francesco Russo (agi.it, 4 giugno 2020)

Fino a pochi anni fa, Facebook doveva rispondere alle accuse di essere troppo schierato sul fronte democratico, soprattutto dopo che alcuni ex dipendenti, nel 2016, avevano rivelato al sito specializzato Gizmodo di limitare di proposito la presenza di testate conservatrici nel servizio “trending news”. Twitter, dal canto suo, veniva spesso criticato per il campo libero offerto all’estrema Destra e ai “contenuti di odio” prima del recente repulisti. Oggi, mentre la protesta per la morte di George Floyd infiamma gli Usa, i ruoli sembrano quasi invertiti.

Afp
Afp

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Ora Trump litiga anche con Snapchat

di Luciana Grosso (ilfoglio.it, 4 giugno 2020)

Dopo Twitter, Snapchat: si allunga la lista dei social media con cui il presidente Donald Trump sta bisticciando, con buona pace dell’aver avuto proprio nei social – e nel profluvio di fake news che le loro pagine ospitavano senza battere ciglio – un formidabile alleato nella vittoria alle elezioni del 2016. Dopo la lite (chiamiamola così) della scorsa settimana tra il presidente e il suo social preferito, Twitter, reo di aver messo il disclaimer “questo contenuto riporta informazioni non vere” sotto un suo post, ora ne è arrivata un’altra: il presidente vs Snapchat.Trump-Snapchat Continua la lettura di Ora Trump litiga anche con Snapchat

C’è maretta dentro Facebook

(ilpost.it, 1° giugno 2020)

Da alcuni giorni diversi dirigenti e dipendenti di Facebook stanno criticando in modo molto esplicito alcune decisioni prese dal ceo e fondatore della società, Mark Zuckerberg, sull’approccio da tenere riguardo alle proteste contro il razzismo che da giorni vengono organizzate in decine di città degli Stati Uniti. Lunedì più di dieci dipendenti hanno tenuto una specie di sciopero per chiedere un cambio di direzione. Le critiche si sono saldate alle accuse che Zuckerberg riceve da tempo riguardo alla scarsa eterogeneità della dirigenza di Facebook, composta prevalentemente da maschi bianchi.facebook_reactions Continua la lettura di C’è maretta dentro Facebook

Trump o non Trump, che succede se ci mettiamo a trattare i social network da editori?

di Davide Ludovisi (wired.it, 29 maggio 2020)

Come spesso capita, Donald Trump ha sparigliato le carte in tavola. Con l’ordine esecutivo per ridurre la protezione legale dei social media rispetto ai contenuti pubblicati, è entrato a gamba tesa in un dibattito aperto da anni. Facebook, Twitter, YouTube, Instagram e gli altri dovrebbero essere considerati degli editori a tutti gli effetti? Il problema è che Trump è una figura ingombrante. Non solo è il presidente degli Stati Uniti, ma è una persona dai poteri enormi che ci ha abituati ad azioni d’impulso.

Ph. Jonathan Ernst / Reuters
Ph. Jonathan Ernst / Reuters

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Trump vara la stretta sui social, Twitter segnala un altro suo post

di Rita Lofano – Arcangelo Rociola (agi.it, 29 maggio 2020)

Donald Trump vara la stretta sui social, accusati di essere un monopolio e di fare politica contro i conservatori. «Siamo qui per difendere la libertà di parola», ha dichiarato il presidente americano, firmando l’ordine esecutivo che mira a togliere lo scudo penale alle piattaforme accusate di censura. «Un piccolo gruppo di potenti social media in monopolio controlla una vasta porzione di tutte le comunicazioni pubbliche e private negli Stati Uniti» ha attaccato il tycoon, denunciando «un potere incontrollato nel censurare, ridimensionare, editare, delineare, nascondere, alterare virtualmente ogni forma di comunicazione tra privati cittadini o con audience ampie di pubblico».

Emanuele Fucecchi
Emanuele Fucecchi

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Il digitale nuoce gravemente alla democrazia?

di Andrea Daniele Signorelli (wired.it, 6 marzo 2020)

Dall’epoca in cui si pensava che le nuove tecnologie digitali, a partire dai social network, avrebbero diffuso la democrazia in tutto il mondo sembra passato un secolo. Le primavere arabe, attraverso cui queste speranze si sono inizialmente diffuse, sono invece lontane solo dieci anni. E soprattutto non si sono concluse con il trionfo della libertà: l’Egitto è nelle mani di un nuovo dittatore e la Libia è una polveriera, per non parlare di Siria e Yemen.Big-5 Continua la lettura di Il digitale nuoce gravemente alla democrazia?

Il futuro della politica è in mano all’intelligenza artificiale

di Bruce Schneier (“The Atlantic” / internazionale.it, 17 gennaio 2020)

La stagione della campagna presidenziale statunitense è ufficialmente, ma davvero ufficialmente, arrivata, il che significa che è il momento di affrontare gli strani e insidiosi modi in cui la tecnologia sta distorcendo la politica. Una delle principali minacce che si profilano all’orizzonte è l’arrivo di personalità artificiali, destinate a dominare il dibattito politico.ai_politics Continua la lettura di Il futuro della politica è in mano all’intelligenza artificiale

Il governo russo ora può considerare giornalisti, blogger e utenti dei social network stranieri come agenti di altri governi

(ilpost.it, 3 dicembre 2019)

Lunedì il presidente russo Vladimir Putin ha firmato una legge che dà al governo il diritto di considerare giornalisti, blogger e utenti dei social network stranieri come agenti di altri governi. La legge ne integra una precedente del 2017 che permette di fare la stessa cosa con le testate giornalistiche straniere.

Getty Images
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