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C’è maretta dentro Facebook

(ilpost.it, 1° giugno 2020)

Da alcuni giorni diversi dirigenti e dipendenti di Facebook stanno criticando in modo molto esplicito alcune decisioni prese dal ceo e fondatore della società, Mark Zuckerberg, sull’approccio da tenere riguardo alle proteste contro il razzismo che da giorni vengono organizzate in decine di città degli Stati Uniti. Lunedì più di dieci dipendenti hanno tenuto una specie di sciopero per chiedere un cambio di direzione. Le critiche si sono saldate alle accuse che Zuckerberg riceve da tempo riguardo alla scarsa eterogeneità della dirigenza di Facebook, composta prevalentemente da maschi bianchi.facebook_reactions Continua la lettura di C’è maretta dentro Facebook

Trump o non Trump, che succede se ci mettiamo a trattare i social network da editori?

di Davide Ludovisi (wired.it, 29 maggio 2020)

Come spesso capita, Donald Trump ha sparigliato le carte in tavola. Con l’ordine esecutivo per ridurre la protezione legale dei social media rispetto ai contenuti pubblicati, è entrato a gamba tesa in un dibattito aperto da anni. Facebook, Twitter, YouTube, Instagram e gli altri dovrebbero essere considerati degli editori a tutti gli effetti? Il problema è che Trump è una figura ingombrante. Non solo è il presidente degli Stati Uniti, ma è una persona dai poteri enormi che ci ha abituati ad azioni d’impulso.

Ph. Jonathan Ernst / Reuters
Ph. Jonathan Ernst / Reuters

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Trump vara la stretta sui social, Twitter segnala un altro suo post

di Rita Lofano – Arcangelo Rociola (agi.it, 29 maggio 2020)

Donald Trump vara la stretta sui social, accusati di essere un monopolio e di fare politica contro i conservatori. «Siamo qui per difendere la libertà di parola», ha dichiarato il presidente americano, firmando l’ordine esecutivo che mira a togliere lo scudo penale alle piattaforme accusate di censura. «Un piccolo gruppo di potenti social media in monopolio controlla una vasta porzione di tutte le comunicazioni pubbliche e private negli Stati Uniti» ha attaccato il tycoon, denunciando «un potere incontrollato nel censurare, ridimensionare, editare, delineare, nascondere, alterare virtualmente ogni forma di comunicazione tra privati cittadini o con audience ampie di pubblico».

Emanuele Fucecchi
Emanuele Fucecchi

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La tv fa il consenso e detta l’agenda, i social seguono

(adnkronos.com, 28 maggio 2020)

Dall’avvio dell’emergenza Coronavirus si è molto dibattuto dell’utilizzo (a volte anche improprio o eccessivo) dei social da parte dei politici per la gestione della comunicazione. L’uso intenso e sicuramente proficuo delle nuove tecnologie si può misurare facilmente prendendo come punto di riferimento i leader che hanno avuto un’esposizione mediatica maggiore in questo periodo. È il caso, per fare l’esempio più lampante, di Giuseppe Conte.conte_dati Continua la lettura di La tv fa il consenso e detta l’agenda, i social seguono

Twitter si comporta da editore, e per Trump non è una buona notizia

di Claudio Giua (huffingtonpost.it, 27 maggio 2020)

Il 6 novembre, nel terzo anniversario della sua elezione alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump superò il record dei record: aver scritto più parole nei suoi tweet di quante ne aveva usate James Joyce nell’Ulysses (pare fossero 265.222). Twittare è di gran lunga l’attività più onerosa di ogni giornata di Potus, l’acronimo con il quale viene identificato l’inquilino della Casa Bianca nelle comunicazioni di servizio.

Aurich Lawson / Getty Images
Aurich Lawson / Getty Images

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Smarriti tra social, fake e libertà di parola

di Stefano Diana (huffingtonpost.it, 5 dicembre 2019)

Sacha Baron Cohen non è solo un attore e un grande comico, ma uno strepitoso culture jammer della gloriosa stirpe di Joey Skaggs e degli Yes Men. Come tutti gli eroi del pranking, Baron Cohen manipola i potenti sospendendo per un istante i rapporti di forza usuali e portando alla luce la verità mediante la menzogna.fake-news Continua la lettura di Smarriti tra social, fake e libertà di parola

Piccolo manuale di Hacking degli Algoritmi di visibilità ad uso di Giornalisti e Comunicatori

di Matteo Flora (mgpf.it, 6 dicembre 2019)

E puntuali come le “armi chimiche / di distruzione di massa” in un Paese con risorse critiche per gli Stati Uniti, arrivano le dichiarazioni ad effetto di Salvini su un argomento a piacere. In questo momento l’argomento è NUTELLA.

Matteo Salvini via Twitter
Matteo Salvini via Twitter

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I social stanno distruggendo la democrazia, è il momento di fermarli

di Sacha Baron Cohen (linkiesta.it, 25 novembre 2019)

Il discorso di ringraziamento pronunciato dall’attore inglese a un summit a New York dell’Anti-Defamation League.

The Daily Beast
The Daily Beast

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Il poker, i bari e la comunicazione politica al tempo dei social

di Antonio Preiti (huffingtonpost.it, 5 agosto 2019)

Le fake news stanno ai social come i bari stanno al poker: al bando i bari, ma bisogna imparare il poker. La questione più intrigante è per quale maledetta ragione il poker proprio non lo si vuole imparare. Cominciamo dal poker, vediamo i bari e poi ci inoltriamo nel campo minato dell’impossibilità (asserita, non dimostrata) di giocare a poker.

Alexsl via Getty Images
Alexsl via Getty Images

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Come diventare sovranisti con la tv generalista

di Emanuela Marchiafava (ilpost.it, 3 luglio 2019)

Mi pagano per guardare la tv. No, non quella che mi pare: faccio analisi media dei programmi di alcuni canali generalisti. Mi è sempre piaciuta la tv, intendiamoci: ho passato anni a guardare Domenica in e Sentieri con mia madre, imparando un sacco di cose da Quark e dai rotocalchi d’attualità (allora si chiamavano così).

Ph. Stefano Guatelli / Ansa / Pal
Ph. Stefano Guatelli / Ansa / Pal

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