Archivi tag: Silvio Berlusconi

Musica e politica: storia di canzoni negate

di Chiara Pizzimenti (vanityfair.it, 6 agosto 2022)

La questione non ha confine né latitudine. In campagna elettorale la musica è fondamentale: trascina. Gli esperti di politica e comunicazione lo sanno: un tormentone, una canzone impegnata, un classico, ognuna può far presa in maniera diversa e portare avanti i candidati. Solo che non sempre chi quelle canzoni le canta e le ha portate al successo è pronto e felice di vederle usare per scopi propagandisti. Ultimo caso La Rappresentante di Lista contro Matteo Salvini. L’oggetto del contendente è la canzone Ciao ciao, tormentone che viene dal Festival di Sanremo. Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina segnalano in un tweet: «Ci arriva voce che al comizio di S4lvini il dj abbia messo #ciaociao. La nostra maledizione sta per abbattersi su di te, becero abusatore di hit».

LaPresse

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La fiamma neofascista che arde ancora nel simbolo di Giorgia Meloni

di Davide Maria De Luca (editorialedomani.it, 10 agosto 2022)

Fondata oltre trent’anni fa, la Lega oggi può vantarsi di essere il più antico partito politico italiano sopravvissuto. Ma anche con i suoi decenni di storia non può competere con la tradizione dei suoi alleati. Proprio in questi giorni, Fratelli d’Italia ha confermato che alle prossime elezioni correrà con lo stesso simbolo del 2018. La fiamma tricolore, che arderà sotto il nome “Giorgia Meloni”, si contende con la falce e martello e lo scudo crociato il titolo di più antico simbolo politico italiano ancora in uso. Inventato nel 1946 dal gruppo di reduci fascisti che avrebbe fondato il Movimento Sociale Italiano, la fiamma tricolore è sempre stata presente sulle schede elettorali per tutti gli ultimi settant’anni e rappresenta la continuità della tradizione politica postfascista, mai veramente interrotta e sopravvissuta a tutti i tentativi di riforma e rigenerazione.

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Api, cavallette e tigri: torna il bestiario della politica

di Federica Mochi (adnkronos.com, 4 agosto 2022)

Orsi, tigri, api e persino cavallette: il linguaggio politico sta trasformando le prossime elezioni politiche del 2022, in programma il 25 settembre, in un pazzo giardino zoologico. Arma prediletta per la campagna elettorale, i leader di partito sono protagonisti, ciascuno a modo suo, del bestiario fantastico dell’estate, dove nuove metafore zoologiche fioriscono di giorno in giorno. Che sia per sminuire l’avversario, lanciare frecciatine all’alleato o ricompattare la propria squadra, i leader non si trattengono, tirando fendenti appena possono. «Questo linguaggio è un fenomeno che trova la sua legittimazione nel passato e che è molto sedimentato nel discorso pubblico quando si nutre di contenuti politici» spiega all’AdnKronos Francesco Giorgino.

Fotogramma

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Salvini e Letta divisi anche sul look

di Federica Mochi (adnkronos.com, 25 luglio 2022)

Quelli del Pd non sudano, dice Matteo Salvini. Ed Enrico Letta che fa? In tv replica sibillino: «Non pensavo fossimo già a questi livelli». In questo botta e risposta da inizio campagna elettorale a dividere i due leader di partito non è solo il sudore, ma anche la differenza di look con i quali si presentano agli elettori. Formal suit del perfetto uomo delle istituzioni, abito grigio e camicia celestina per il segretario dem. Calzoncini, polo colorate, camicia di lino e scarpe di tela per il leader della Lega. E se è vero che l’abito non fa il monaco, non è certo un caso che il leader del Pd sia sempre impeccabile in fatto di stile. Salvini sui look incassa spesso colpi, certo, ma in quanto a mise camaleontiche non risparmia fendenti. E, alla fine, veste sempre come vuole. Divisi, i due, lo sono non solo sulle idee ma anche sugli abiti, come il giorno e la notte.

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Ridge di “Beautiful” alla convention di Forza Italia

(blitzquotidiano.it, 21 maggio 2022)

Pensavate di averle viste tutte? E invece no: sul palco della convention di Forza Italia a Napoli all’improvviso è arrivato Ridge di Beautiful. Non è ben chiara la connessione ma sul palco della convention di Forza Italia a Napoli all’improvviso è salito anche Ronn Moss, l’attore che interpreta Ridge nella soap Beautiful. Insomma: mascellone. «Sono molto felice di essere qui» ha detto l’attore salendo sul palco, «e ringrazio Silvio Berlusconi. Se fossi residente in Italia non avrei dubbi, voterei per lui». Nel suo intervento Moss ha testimoniato anche il suo amore per la Puglia, che lo ha portato di recente a investire in una masseria del XVIII secolo tra Fasano e Monopoli.

Ph. Ciro Fusco / Ansa

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Lavrov su Rete4: il Ppe critica il programma ma dimentica Berlusconi

a cura di Annalisa Cangemi (fanpage.it, 2 maggio 2022)

L’intervento in esclusiva su Rete4 del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, ospitato per un’intervista senza un vero contraddittorio, è stato duramente criticato. Il programma Zona Bianca, andato in onda ieri sera, e condotto da Giuseppe Brindisi, ha offerto uno spazio di propaganda nella tv italiana a uno dei più stretti collaboratori di Vladimir Putin, che ha potuto così rilanciare indisturbato diverse fake news. Il Partito Popolare Europeo (Ppe), in un tweet, ha criticato la trasmissione, rispondendo direttamente al profilo ufficiale di Zona Bianca. L’account del programma aveva postato un estratto dell’intervista di Lavrov, intento a smontare la notizia del massacro di Bucha e a presentare la “versione” del Cremlino, secondo cui la strage non sarebbe altro che un complotto dell’Occidente.

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Claudio Cecchetto vuole rendere Riccione Great Again

di Guia Soncini (linkiesta.it, 19 aprile 2022)

Per me Claudio Cecchetto avrà sempre i ventott’anni che aveva quando presentò il più superfragilistico Sanremo della storia, quello vinto da Alice che vestiva Coveri e cantava Battiato, quello con Sergio Leone presidente della giuria di qualità, quello col Gioca Jouer come sigla. Per me Claudio Cecchetto sarà sempre quello del Gioca Jouer, e mi fa impressione che ora lo intervistino giornalisti trentenni che si occupano di politica e non sanno cosa sia quella canzoncina moschicida (Cecchetto dice che è impossibile non la conoscano, non è mica stata canzone di formazione solo dell’infanzia mia, «io devo ringraziare le maestre d’asilo, la Lambada è difficile, il Gioca Jouer invece ha le istruzioni vocali»). Oggi Claudio Cecchetto compie settant’anni, non conduce più Sanremo ma i Sanremo di questo secolo continuano a essere pieni di scoperte sue («mezza televisione è mia», dice quando lo chiamo durante il picnic di Pasquetta: sembra il Pippo Baudo delle nostre giovinezze).

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Morgan sta pensando di candidarsi con Sgarbi

di Alberto Di Majo (agi.it, 15 aprile 2022)

«Io candidato alle prossime elezioni? Ci sto pensando». Marco Castoldi, in arte Morgan, spiega all’Agi perché ha deciso di prendere in considerazione la proposta che gli ha rivolto pochi giorni fa Vittorio Sgarbi: far parte della lista che Rinascimento presenterà alle amministrative del 12 giugno a Verona o a Parma. «Di fronte all’azione politica sono affascinato e valuterò se questa ipotesi è realizzabile subito o tra un po’ di tempo. Non basta avere qualcosa da dire o una visione, bisogna anche saper svolgere il duro lavoro del politico». Certo, aggiunge Morgan, «non ho padroni e non sono corruttibile. Non sono né di destra né di sinistra, oggi non hanno più senso e non hanno la forza delle idee. Appartengo al pensiero filosofico dell’anarchia». Non gli piace l’espressione “discesa in campo”, «lo disse Berlusconi per usare un paragone calcistico» ricorda.

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Altro che rockstar, oggi abbiamo solo vetrinisti da Instagram

di Guia Soncini (linkiesta.it, 18 gennaio 2022)

Insomma pare ci sia il ritorno delle rockstar (no, non è un editoriale su Silvio al Quirinale). Non nelle canzoni, figuriamoci, le canzoni ormai sono solo televendite, e io canticchio da un mese «Vuitton e Prada non contan nada se tu non sei con me». Come stile di vita (quindi forse sì, è un editoriale su Silvio al Quirinale). Dice l’autorevole Guardian, in un articolo così pieno di refusi che neanche un comunicato delle Brigate Rosse, che la storia tra Megan Fox e Machine Gun Kelly è il ritorno dell’estetica delle rockstar. Lei ero convinta di ricordarmela: ma certo, era quella dello spot dei telefoni, l’unico modo per risultare memorabili al pubblico italiano (e invece macché, quella è Megan Gale: Megan Fox chissà come ci è finita, nell’impolverato sottoscala dei nomi a me noti); lui l’ho dovuto cercare su Google – pare sia rapper – ma se s’è scelto quel nome d’arte mi pare chiaro che non voleva fare carriera nel campo dei dipinti a olio.

Ph. Nicolò Campo / LaPresse

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Berlusconi sogna il Colle come Oscar alla carriera

di Sofia Ventura (huffingtonpost.it, 12 gennaio 2022)

Vi è qualcosa di tragico nella mossa di Silvio Berlusconi per impedire l’ascesa di Mario Draghi al Quirinale, nelle parole che ha lasciato trapelare poco prima della conferenza stampa di lunedì sera del capo del governo. Parole con le quali ha voluto avvertire che senza Draghi Forza Italia non si sentirebbe più impegnata a far parte della maggioranza e, anzi, si sfilerebbe. La tragedia è in un uomo che si vede solo con i suoi occhi e il cui sguardo non riesce ad andare oltre gli specchi ingannatori che gli porgono coloro che lo circondano. E per questo ritiene la propria candidatura giusta e opportuna.

Ph. Valerio Pennicino / Getty Images

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