di Giulio Zoppello (wired.it, 2 agosto 2022)
Parlare di Signs di M. Night Shyamalan significa riabbracciare il film di uno dei registi più divisivi che si ricordino nel panorama cinematografico moderno. Le sue opere sono sempre state indicate o come dei passi falsi clamorosi, oppure salutate come una ventata di novità, fantasia e originalità. Shyamalan ha saputo illuminare più di una volta il grande schermo con opere di grande bellezza e profondità. Signs è senza ombra di dubbio uno degli sci-fi migliori del XXI secolo, ma più ancora una metafora assolutamente perfetta per parlarci del trauma dell’11 settembre e, soprattutto, di come l’America ne è uscita. E, si badi bene, che tale processo, come sappiamo, non ha avuto un risultato positivo e fu proprio lui, vent’anni fa, ad anticiparlo tra le righe di questa narrazione affascinante.
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