Archivi tag: saluto romano

Le 140 regole di Roger Stone. Numero 9: “Vesti con sprezzatura”

Netflix

di Viviana Mazza (corriere.it, 10 marzo 2025)

La regola numero 94 (su un totale di 140) nel bestseller di Roger Stone Stone’s Rules è “Nothing is on the level”, nulla è quel che sembra. «Tutto è truccato», ci spiega l’autore, che è stato il primo stratega politico di Donald Trump e, sin dagli anni Ottanta, ha insistito perché corresse per la Casa Bianca: è stato il suo primo stratega elettorale, dopo una lunga carriera iniziata con Richard Nixon.

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La vera storia del “saluto romano”

di Antonio Carioti (corriere.it, 28 febbraio 2025)

Cent’anni fa Benito Mussolini, intento alla costruzione della dittatura dopo aver superato la crisi del delitto Matteotti, impose l’uso del “saluto romano” nelle amministrazioni civili: era il 27 novembre 1925. Un segno evidente della volontà di fascistizzare l’apparato dello Stato, mettendolo al servizio di una parte che si proclamava unica vera rappresentante della nazione e, in quanto tale, legittimata a dominare la società intera.

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La probabile strategia dietro al saluto romano di Steve Bannon

(open.online, 21 febbraio 2025)

Concludendo il discorso tenuto giovedì 20 febbraio 2025 durante l’incontro annuale dei conservatori (Conservative Political Action Conference), il noto propagandista Steve Bannon ha sostenuto l’idea di una presidenza a vita per Donald Trump scandendo le parole «combattere, combattere, combattere» per poi alzare il braccio destro con il palmo rivolto verso il basso. Tanto gli è bastato per essere accusato di aver fatto un saluto nazista.

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Tecno Reich: i nazisti dell’Illinois hanno vinto le elezioni

Ph. Chip Somodevilla / LaPresse

di Francesco Cundari (linkiesta.it, 22 gennaio 2025)

Sinceramente non riesco ad appassionarmi al dibattito sulla natura del gesto fatto da Elon Musk nel giorno dell’insediamento di Donald Trump. Ho visto che qualcuno ha scomodato addirittura degli storici per certificarlo come un perfetto saluto nazista, mentre altri hanno sottolineato le parole che lo accompagnavano, «Il mio cuore è con voi», a corroborare l’idea che l’intenzione fosse ben diversa: non un inquietante omaggio a Hitler, ma una grande cuoricinata alla folla, in cui peraltro di sicuro non mancavano i nazisti della prima ora.

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Il “saluto romano” di Musk ha mandato in estasi i neonazisti

Ph. Angela Weiss / Getty Images

di David Gilbert (wired.it, 21 gennaio 2025)

Negli Stati Uniti e non solo, i neonazisti stanno celebrando il presunto saluto romano fatto due volte da Elon Musk durante un discorso il giorno dell’insediamento di Donald Trump davanti a decine di migliaia di sostenitori del neopresidente. «Le elezioni vanno e vengono, alcune sono importanti, altre no, ma questa è stata davvero importante» ha detto l’imprenditore e stretto alleato di Trump parlando all’interno della Capital One Arena di Washington, il palazzetto dello sport dove si è tenuto un evento celebrativo dopo il giuramento del 47esimo presidente degli Stati Uniti.

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Il dilagante fenomeno delle hit rivisitate in chiave xenofoba

di Francesco Russo (agi.it, 27 maggio 2024)

Siamo a Sylt, un’isola tedesca nel Mare del Nord meta di turisti giovani e benestanti. Sulla terrazza del Pony, un esclusivo ristorante di Kampen, un gruppo di ragazzi si scatena sulle note di L’amour toujours, la celeberrima hit del capitano Gigi D’Agostino, re della italodance, intonando un testo assai diverso da quello originale. «Deutschland den Deutschen. Ausländer Raus! Ausländer Raus! Ausländer Raus!», si sgolano i festaioli. Ovvero: «La Germania ai tedeschi, fuori gli stranieri».

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Il gesto a noi noto come “saluto romano”

di Livia Capponi («Corriere della Sera – La Lettura», 17 gennaio 2016)

Il gesto a noi noto come “saluto romano”, con il braccio destro teso, alzato a circa 135 gradi dal corpo, e con le dita della mano unite, adottato dal regime fascista e poi dal nazismo, si presentava esplicitamente come un revival dell’eredità di Roma. Ma esisteva davvero quel gesto specifico di saluto nel mondo antico?

Jacques-Louis David, “Il giuramento degli Orazi” (Musée du Louvre, Parigi)
Jacques-Louis David, “Il giuramento degli Orazi”
(Musée du Louvre, Parigi)

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