di Enrico Cicchetti (ilfoglio.it, 24 agosto 2023)
«When I was just a baby my mama told me: son / Always be a good boy, don’t ever play with guns». A differenza del galeotto della ballata di Johnny Cash, Folsom prison blues, il protagonista di questa storia non ha giocato con le pistole e grazie al cielo non ha accoppato nessun poveraccio a Reno. Ma anche a Fulton il tempo può scorrere lento e la tristezza farsi sentire. Il “blues”, o almeno una certa tensione, è immortalato in una fotografia che rimbalza tra etere e fibra. Lo si vede da piccoli segni: si aggrappa alle rughe della fronte e fa sparire la bocca in una linea contratta.
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