Archivi tag: Ronald Reagan

Tra fiction e realtà. Guardi Reagan e pensi a Trump

di Antonio Dipollina («Il Venerdì di Repubblica», 13 gennaio 2017)

Il mondo che va in un’altra direzione, all’improvviso, perché John Hinckley, un giovane psicopatico ossessionato da Jodie Foster, spara a Ronald Reagan per fare colpo sull’attrice. La tesi è un po’ all’ingrosso ma è passata parecchio nell’immaginario ed è soprattutto alla base di Killing Reagan, ovvero il docu-film (ma la definizione è labile) in onda su National Geographic Channel martedì alle 20:55.KILLING REAGAN Continua la lettura di Tra fiction e realtà. Guardi Reagan e pensi a Trump

Artistas que llegaron a presidentes, o casi

(globedia.com, 26 ottobre 2015)

El actor cómico Jimmy Morales, elegido el domingo presidente de Guatemala, se añade a una larga lista de personajes de la cultura y el entretenimiento que han entrado en la política. Algunos de ellos llegaron a lo más alto, como es el caso de Ronald Reagan, y otros no tanto.ARTISTAS-LLEGARON-PRESIDENTES Continua la lettura di Artistas que llegaron a presidentes, o casi

Ronald Reagan, attore protagonista

di Fernando Masullo («Il Venerdì di Repubblica», 7 ottobre 2016)

«Può un attore fare il Presidente?». Lui rispose: «Può un Presidente non fare I’attore?». Ronald Reagan era nato nel 1911 in Illinois, nono figlio in una modesta famiglia di origine irlandese. Faccia tosta, ottimismo e comunicativa lo resero subito un vincente.copy-copy-cropped-Reagan.jpg Continua la lettura di Ronald Reagan, attore protagonista

Il suo nome è Trump, Ronald Trump?

di Lucio Caracciolo («Il Venerdì di Repubblica», 3 giugno 2016)

Donald Trump è un nuovo Ronald Reagan? La domanda (retorica) rivela la vena snob che ha spesso segnato l’intellettualità liberal in America e la «sinistra al caviale» in Europa. Entrambe convinte della propria superiorità morale, di interpretare il corso progressivo della storia per il bene dell’umanità. E dell’abissale ignoranza dei propri avversari. Continua la lettura di Il suo nome è Trump, Ronald Trump?

L’ambizione segreta di George Clooney, la presidenza degli Stati Uniti

Esce in Francia biografia non autorizzata. Nozze con Amal per smentire omosessualità

(ansa.it, 5 luglio 2016)

Il gossip circola da tempo, ma nero su bianco in una biografia non autorizzata nessuno l’aveva scritto. George Clooney punterebbe alla presidenza degli Stati Uniti del 2018 – la politica attiva è un suo antico pallino, e le sue regie cinematografiche lo dimostrano – e anche il matrimonio con Amal Alamuddin, affermata e potente avvocato internazionale con un look chic da First Lady (le sue mise ricordano quelle di Jackie Kennedy, una coincidenza?) rientrerebbe in una manovra di avvicinamento per costruirsi un profilo adeguato alla Casa Bianca, nascondendo peraltro una presunta omosessualità assolutamente mai dichiarata.une-ambition-secrete_cover Continua la lettura di L’ambizione segreta di George Clooney, la presidenza degli Stati Uniti

From Box Office to Ballot Box: 10 Celebrity Politicians

by Michael Ray (retrieved 7 March, 2016, britannica.com)

The transition from the red carpet to the halls of power has been a smooth one for many politicians. Name recognition puts celebrities a step ahead of potential competitors, and success as an entertainer, be it on screen, on stage, or on the athletic field, brings with it no small amount of credibility.Reagan Continua la lettura di From Box Office to Ballot Box: 10 Celebrity Politicians

Comunali 2016. Candidature, Linus: «Me l’hanno proposto dal Pd, ho detto ‘no grazie’»

Il conduttore radiofonico conferma di essere stato contattato ma declina l’invito: «La politica mi fa abbastanza impressione e non credo di avere l’armatura per affrontarla»

(corriere.it, 1° dicembre 2015)

«Sì, la proposta c’è stata ma, per quanto mi avesse lusingato, ho risposto ‘no grazie’, non mi sento all’altezza della carica». Linus, direttore artistico di Radio Deejay, probabilmente la voce radiofonica più popolare in Italia, conferma così all’Adnkronos la fondatezza di voci e indiscrezioni di stampa che lo indicavano come oggetto, da parte del Pd, di una proposta di candidatura, attraverso le primarie, alla poltrona di sindaco di Milano. Continua la lettura di Comunali 2016. Candidature, Linus: «Me l’hanno proposto dal Pd, ho detto ‘no grazie’»

I paralleli di “House of Cards” con la realtà

A chi è ispirato Frank Underwood? E quali personaggi reali ricordano Doug Stamper e Zoe Barnes? Facciamo un salto nella storia Usa

di Marco Romandini (wired.it, 5 giugno 2015)

Mentre i fan della serie politica di Netflix discutono ancora sulla qualità della terza stagione, muovendo critiche alle storie, ai personaggi, alle scelte degli autori, le domande che continuano a farsi sono: “Funzionerà veramente così?” e “Ci sarà gente come Frank Underwood?”. Per via di una certa diffidenza (anche spesso giustificata) verso le istituzioni e i loro rappresentanti, gli interessi economici che influenzano le decisioni politiche, la natura hobbesiana dell’homo homini lupus, il buon vecchio Machiavelli e una sfiducia generale verso la società, a molti verrebbe da rispondere: “probabilmente sì”.UnderwoodObama Continua la lettura di I paralleli di “House of Cards” con la realtà

I politici che citano Frank Underwood

di Gianluca Briguglia (ilpost.it, 13 aprile 2015)

Certo, bisogna ammetterlo, è molto divertente quando i politici citano Frank Underwood, spesso in modo sapiente e ben costruito. Obama twittò il memorabile “Oggi c’è House of Cards. No spoilers, please”, ma non contento parlò poi del suo omologo della serie tv in varie interviste e in un video recente ne ha fatto pure l’imitazione per poi dire (ironicamente) “Underwood ha imparato da me”. Hillary Clinton l’aveva preceduto – e battuto in partenza – facendo un video, con Kevin Spacey, per fare gli auguri al marito Bill. Il risultato era stato una specie di mise en abyme perché Spacey interpretava Underwood e parlava al telefono con Hillary, ma facendo l’imitazione di Bill. Continua la lettura di I politici che citano Frank Underwood

«Io come Reagan e Schwarzenegger. Non mi ritiro, so che mi voteranno»

Magalli: una senatrice pd mi dice che darà un segnale. E i due ex attori governarono bene. Mi scelgono per protesta? Io mi presto volentieri. E capisco i giovani

di Fabrizio Roncone (corriere.it, 29 gennaio 2015)

«Ieri sera, in un ristorante, ho incontrato una senatrice del Pd, che mi ha detto: “Magalli, parola d’onore: alla prima votazione, giovedì pomeriggio, io la voto sicuramente. E come me, vedrà, tanti altri. Perché un segnale anche noi dobbiamo pur darlo, non crede?”».Magalli_tophat

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