Archivi tag: Richard Nixon

Il duello (ma per cosa?) dei due Mattei a favore di telecamere e di tweet

di Sofia Ventura (linkiesta.it, 16 ottobre 2019)

In origine furono i dibattiti tra i candidati presidenziali: Kennedy versus Nixon nel 1960 il primo, rimasto memorabile. Nel 1984 un magistrale Reagan ebbe la meglio su Mondale. Nell’ultimo dibattito tra Trump e Hillary Clinton, il primo mise in scena tutta la sua “originale” teatralità. La sinistra che non ha il “monopolio del cuore” è passata alla storia grazie all’aristocratico Valéry Giscard d’Estaing confrontato al Mitterrand che per la seconda volta, nel 1974, tentava l’arrembaggio all’Eliseo.duello_due_mattei Continua la lettura di Il duello (ma per cosa?) dei due Mattei a favore di telecamere e di tweet

Richard Nixon? Forse non fu un grande politico, ma fu un ottimo musicista

(linkiesta.it, 10 settembre 2019)

Un politico farebbe di tutto pur di distogliere l’attenzione da uno scandalo che lo riguarda. Anche mettersi a suonare il pianoforte. Lo fece, per fare un esempio, il presidente americano Richard Nixon: [il 7 marzo 1974, N.d.C.] proprio al picco del caso Watergate, per dare un’immagine più simpatica di sé, si prestò ad accompagnare la cantante Pearl Bailey durante la cena dedicata all’Associazione dei Governatori (c’era anche Ronald Reagan, in quanto governatore della California).east-room-1974-bailey-nixon Continua la lettura di Richard Nixon? Forse non fu un grande politico, ma fu un ottimo musicista

Cynthia Nixon, da “Sex and the City” alla stanza dei bottoni

di Benedetta Grasso (lastampa.it, 17 aprile 2018)

In Warm Springs Eleanor Roosevelt, interpretata da Cynthia Nixon, dice al marito: «Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo permesso». I tabloid e i giornali del mondo, dopo l’annuncio della candidatura della Nixon per lo Stato di New York, l’hanno subito associata a Miranda, la stakanovista dai capelli rossi di Sex and the City, che adesso ha mire politiche.CynthiaNixonNY Continua la lettura di Cynthia Nixon, da “Sex and the City” alla stanza dei bottoni

Orchestra politica: da Putin al piano alla chitarra di Blair, alla tromba di Morales

di Maurizio Stefanini (ilfoglio.it, 16 maggio 2017)

Putin suona. Mentre a Pechino aspettava di essere ricevuto dal presidente cinese Xi Jinping durante il Belt and Road Forum for International Cooperation, a un certo punto si è alzato, si è diretto verso un pianoforte che stava nella sala, ed ha eseguito due brani russi risalenti alla fine degli anni ’50.Putin_pianista Continua la lettura di Orchestra politica: da Putin al piano alla chitarra di Blair, alla tromba di Morales

Da dove viene Justin Trudeau

Chi è il nuovo primo ministro del Canada, figlio di un altro grande primo ministro canadese, già insegnante e attore (e ballerino, anche)

(ilpost.it, 20 ottobre 2015)

Justin Trudeau ha vinto le elezioni e sarà il nuovo primo ministro del Canada. Il Partito Liberale canadese, di cui fa parte Trudeau, ha ottenuto almeno 184 seggi su 338 alla Camera dei comuni, durante le elezioni di lunedì: una maggioranza più che sufficiente per formare un nuovo governo. Trudeau ha battuto il primo ministro uscente conservatore Stephen Harper, con una rimonta che all’inizio della campagna elettorale sembrava improbabile;Trudeau actor Continua la lettura di Da dove viene Justin Trudeau

Politici al trucco, nel camerino di ministri e leader in tv

Da Nixon a Matteo Renzi, da Barack Obama ad Angela Merkel, ministri, premier e deputati si piegano all’uso di fondotinta e cipria, nei programmi tv. Ecco perché

di Candida Morvillo (iodonna.it, 24 giugno 2015)

La storia dei politici al trucco in tv ha una data di nascita, il 26 settembre 1960, 55 anni fa. Si narra, in America, che il primo storico dibattito tv del mondo, quello fra Richard Nixon e John Fitzgerald Kennedy, fu vinto da Jfk secondo gli elettori sintonizzati davanti al televisore, ma fu vinto invece da Nixon secondo quelli che li ascoltavano solo alla radio. Colpa del make-up. Il giorno successivo, il Chicago Daily News titolò: «Nixon è stato sabotato dai makeup-artist della Cbs?». Continua la lettura di Politici al trucco, nel camerino di ministri e leader in tv

I paralleli di “House of Cards” con la realtà

A chi è ispirato Frank Underwood? E quali personaggi reali ricordano Doug Stamper e Zoe Barnes? Facciamo un salto nella storia Usa

di Marco Romandini (wired.it, 5 giugno 2015)

Mentre i fan della serie politica di Netflix discutono ancora sulla qualità della terza stagione, muovendo critiche alle storie, ai personaggi, alle scelte degli autori, le domande che continuano a farsi sono: “Funzionerà veramente così?” e “Ci sarà gente come Frank Underwood?”. Per via di una certa diffidenza (anche spesso giustificata) verso le istituzioni e i loro rappresentanti, gli interessi economici che influenzano le decisioni politiche, la natura hobbesiana dell’homo homini lupus, il buon vecchio Machiavelli e una sfiducia generale verso la società, a molti verrebbe da rispondere: “probabilmente sì”.UnderwoodObama Continua la lettura di I paralleli di “House of Cards” con la realtà

Tatuaggi, inni (e insulti). Le celebrità si schierano sull’indipendenza scozzese

di Giuseppe Sarcina («Corriere della Sera», 24 luglio 2014)

LONDRA – James Bond, nella sua versione più classica, è a favore. J.K. Rowling, la creatrice di Harry Potter, è contro. Per la rockstar David Bowie deve essere no, assolutamente no. Per la popstar Annie Lennox, forse sì, non sa ancora bene, ci vuole pensare. Il 18 settembre in Scozia si vota per l’indipendenza, per continuare la convivenza con Londra, che dura dal 1707; oppure per diventare uno Stato indipendente, sicuramente con un’altra bandiera, probabilmente con un’altra moneta. Poche settimane fa il settimanale Economist osservava che la situazione è surreale. L’elettorato del Regno Unito si trova di fronte una scelta potenzialmente traumatica, eppure non ci sono segnali di forte mobilitazione. Nelle piazze non si vedono cortei di «secessionisti» o di «unionisti». Il tema non pare, almeno per ora, infiammare l’opinione pubblica. In compenso ci sono le star. Continua la lettura di Tatuaggi, inni (e insulti). Le celebrità si schierano sull’indipendenza scozzese