Archivi tag: Repubblica islamica

Senza velo in pubblico, incriminate due star del cinema iraniano

Ph. Atta Kenare / Afp – File

di Marta Allevato (agi.it, 28 agosto 2024)

Un’importante regista iraniana e sua figlia, un’attrice, sono state incriminate nel loro Paese per essere apparse in pubblico senza indossare il velo obbligatorio nella Repubblica islamica. Lo ha annunciato l’agenzia della magistratura a Mizan Online. «Il pubblico ministero di Teheran ha accusato la regista Rakhshan Bani-Etemad e sua figlia, l’attrice Baran Kosari, di essersi tolte l’hijab in un luogo pubblico», ha riferito Mizan Online.

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La Corte Suprema iraniana ha annullato la condanna a morte del rapper Toomaj Salehi

Ph. Ali Khaligh / Middle East Images – abacapress.com – Ansa

(ilpost.it, 22 giugno 2024)

Sabato la Corte Suprema iraniana ha annullato la condanna a morte che era stata inflitta a fine aprile da un tribunale al rapper Toomaj Salehi, accusato di aver partecipato alle grosse proteste contro il regime del 2022. L’ha scritto l’avvocato di Salehi su X (Twitter), aggiungendo che la Corte ha ordinato un nuovo processo.

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Cannes: intervista a Mohammed Rasoulof, in fuga da Teheran

di Arianna Finos (repubblica.it, 24 maggio 2024)

La sua presenza è stata incerta fino all’ultimo, ma Mohammed Rasoulof è arrivato a Cannes due giorni fa, e ora è qui, sulla Terrazza del Festival, al Palais, nel giorno in cui il suo The seed of the sacre fig (Il seme del fico sacro) passa in concorso e uscirà in Italia distribuito da Lucky Red e Bim. Rasoulof si sofferma a parlare, sotto il Sole, con intellettuali e amici dissidenti che sono venuti per incontrarlo. Più tardi, all’incontro con i fotografi, mostrerà le foto delle attrici del film.

Ph. Sameer Al-Doumy / Afp

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Condannato alla fustigazione il regista iraniano Mohammad Rasoulof, Orso d’Oro a Berlino

(repubblica.it, 9 maggio 2024)

Cinque anni di carcere, la confisca dei beni e la fustigazione: questa la condanna comminata a Mohammad Rasoulof, regista iraniano vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino con il film Il male non esiste. L’accusa è di aver fatto parte di un complotto contro la sicurezza nazionale realizzando film e documentari contro il regime.

Imdb

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Le canzoni di Toomaj Salehi, il rapper condannato a morte dagli ayatollah

(ilfoglio.it, 3 maggio 2024)

Toomaj Salehi ha trentatré anni, è un rapper iraniano e la scorsa settimana è stato condannato a morte dal regime degli ayatollah. Sul Foglio abbiamo tradotto due canzoni di Toomaj di protesta contro la Repubblica islamica dell’Iran, Faal e Normal. «Il crimine di qualcuno è stato aver danzato con i capelli al vento. Il crimine di qualcun altro è stato di essere stato coraggioso e aver mosso delle critiche. Arriverà il giorno in cui vi attaccherete a vicenda».

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Iran: condannato a morte il rapper Toomaj Salehi

(adnkronos.com, 24 aprile 2024)

In Iran è stato condannato a morte il rapper Toomaj Salehi. «Purtroppo la Prima Sezione del Tribunale rivoluzionario di Isfahan gli ha inflitto una condanna alla pena di morte» ha denunciato l’avvocato Mostafa Nili, come riferisce Iran Wire. «Secondo gli esperti legali, questo verdetto presenta incongruenze significative». Il legale promette battaglia contro la sentenza. La notizia della condanna del rapper viene riportata anche dal giornale riformista Shargh, che cita l’avvocato Amir Raisian.

Ph. Robert Deyrail / Gamma-Rapho – Getty Images

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Iran, l’arresto e il tentativo di fuga dell’attore Mohammad Sadeghi in diretta Instagram

di Livia Paccarié (hollywoodreporter.it, 17 luglio 2023)

“Komak”, “aiuto”. È la mattina di domenica 16 luglio e Mohammad Sadeghi, attore iraniano, è aggrappato al davanzale della finestra del suo appartamento a Teheran. Ripete: “Komak”. Un attimo prima era in diretta su Instagram: «Per che cosa vivi? Perché vieni pagato? Per uccidere le donne e rapirle chiudendole in un furgone?» chiedeva alla polizia morale iraniana, accusando quelle pattuglie che agli angoli delle strade riempiono i loro furgoni con le “badhejab”, le “malvelate” – donne che indossano il velo, obbligatorio in Iran, «in modo inappropriato”.

Twitter

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Scarcerato dopo sette mesi il regista iraniano Panahi

di Andrea Nobili Tartaglia (agi.it, 3 febbraio 2023)

Jafar Panahi è stato rilasciato su cauzione due giorni dopo aver iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione, durata quasi sette mesi. Il regista iraniano era stato arrestato mesi prima che scoppiassero le attuali proteste contro il regime, ma la sua prigionia è diventata un simbolo della difficile situazione degli artisti che si sono opposti alle autorità.

Ph. Atta Kenare / Afp

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Iran, la matita della rivoluzione

di Marta Allevato (agi.it, 13 gennaio 2023)

La Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, precipita al suolo perdendo una scarpa in volo fino a raggiunge il defunto dittatore libico, Muammar Gheddafi, già affondato in una pozza di sangue. La scena è disegnata dal più celebre vignettista iraniano, Mana Neyestani, ed è stata scelta per la copertina della prima rivista pubblicata in Francia dalla diaspora per raccontare, in tempo reale, le proteste in corso da 4 mesi in Iran e che molti già descrivono come la “rivoluzione” che porterà alla fine della Repubblica islamica.

neyestanimana via Instagram

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È stata arrestata la celebre attrice iraniana Taraneh Alidoosti

di Marta Allevato (agi.it, 17 dicembre 2022)

Un mese fa, si era detta disposta a pagare «qualsiasi prezzo» pur di rimanere in Iran a sostenere le manifestazioni in corso da tre mesi e che chiedono la fine della Repubblica islamica. Ora, Taraneh Alidoosti, una delle più celebri attrici iraniane, è stata arrestata nella sua abitazione a Teheran dopo una perquisizione effettuata dalle forze di sicurezza.

Ph. Valery Hache / Afp

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