Archivi tag: Rai

Lo “sciopero della fama” di Giuseppe Conte

di Enrico Pirondini (blitzquotidiano.it, 21 novembre 2021)

La Rai e il Conte furioso. Pensavo finora di averne viste tante, ma non ancora abbastanza. L’ultima si chiama “sciopero della fama”. L’ha inventata Giuseppe Conte, furioso perché non è stato invitato al banchetto Rai delle nomine dei direttori dei telegiornali. C’erano tutti, non lui. Emarginato. Isolato. Insomma fatto fuori. E subito gli altri ne hanno approfittato per spartirsi la torta: 4 poltrone su 9 sono andate al Pd, maestro nel ramo; il resto al Centrodestra. A secco i 5 Stelle. E Giuseppi, indispettito, ha partorito l’ennesimo paradosso della fervida compagnia. Appunto, lo sciopero della fama. Sulla Rai.

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Variazioni sul narcisismo

di Guia Soncini (linkiesta.it, 4 maggio 2021)

Potremmo cominciare da: avevano ragione quelli che dicevano che la cancel culture non esiste, almeno in Italia, e forse non esiste perché qui siamo stati così fortunati da avere la Dc. Oppure potremmo cominciare da: su Instagram, il marito di Chiara Ferragni viene seguito da dodici milioni e mezzo di persone; su Raitre, il suo discorzo (cit. arbasiniana sprecata) durante il concerto del primo maggio è stato seguito da un milione novecentonovantaquattromila persone. Oppure potremmo cominciare da: la Repubblica non ha titolato, come mi sarei aspettata, «questo esaltato voleva metterci in mezzo ma noi siamo gente di mondo». Oppure potremmo cominciare da: com’è che ogni quotidiano impiega almeno uno psicanalista e nessuno ha commissionato un corsivo intitolato «Fedez, il narcisista fragile»?

Harry Greb
Harry Greb

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Una politica appesa a Fedez

di Mauro Suttora (huffingtonpost.it, 2 maggio 2021)

Ricordavo la deliziosa Ilaria Capitani portavoce di Walter Veltroni nel 2007, quando intervistai l’allora sindaco di Roma. Mai avrei immaginato si trasformasse in feroce belva della censura contro tal Federico Lucia da Buccinasco, tatuatissimo cantante con faccia e voce attraenti quanto quelle di Morgan. C’eravamo liberati da appena una settimana di Grillo, suicidatosi col video sugli stupri, mo’ ecco Fedez. L’ennesimo famoso solo per essere famoso (trovate qualcuno che sappia canticchiare qualche sua canzone) che pretende di comiziare di politica coi miei soldi (via Rai). Anche Celentano sproloquiava, ma almeno lui aveva all’attivo decenni di inni ecologisti.

Agf – Ansa
Agf – Ansa

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Fedez gliene ha decantate quattro

di Guia Soncini (linkiesta.it, 2 maggio 2021)

Trenta primo maggio fa, nel 1991, Elio e le storie tese decidono di fare ciò che la platea dal vivo del primo maggio preferisce. Non canzoni, ma predicozzi di bene. Mentre elenca i guai del Paese, a un certo punto Elio incita la folla a cantare con lui «Ti amo, Ciarrapico» (se non vi ricordate chi fosse Ciarrapico è perché i cattivi che alla folla piace linciare scadono meno velocemente del latte fresco, ma più del tonno in scatola). La Rai nel secolo scorso sapeva fare la Rai, e certo non si metteva a telefonare a giovani tribuni della plebe in un’epoca in cui chiunque ha in casa telecamere e l’intenzione di usarle; certo non si metteva a supplicare continenza da gente il cui mestiere è prendere like con l’incontinenza.

Ph. David Laws / Unsplash
Ph. David Laws / Unsplash

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Fedez usa la tv come Instagram e riesce a passare per imbavagliato

di Manuel Peruzzo (ilfoglio.it, 2 maggio 2021)

Ieri sera Fedez ha usato la televisione come fosse il proprio account Instagram. Durante l’esibizione al concerto del Primo Maggio su Raitre ha tirato fuori il discorso dalla tasca e ha annunciato: “Ho dovuto lottare però alla fine mi hanno dato il permesso”, che già non è una premessa da Martin Luther King. Dopo essersi rivolto a Draghi (“Caro Mario”) chiedendogli di occuparsi anche dei lavoratori dello spettacolo, è passato alla parte in cui i vertici Rai avrebbero, secondo lui, voluto censurare la parte che riguarda gli aforismi leghisti contro i gay, una serie di frasi che ti farebbero cacciare da qualsiasi reality show, che vanno da gay arrosto a vittime di aberrazioni della natura.

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Palinsesti Rai: se l’unica novità è Nunzia De Girolamo

di Beatrice Dondi (espresso.repubblica.it, 16 luglio 2020)

La riflessione obbligata a cui ha costretto la pandemia avrebbe dovuto, a rigor di logica, portare mamma Rai a utilizzare bene il suo tempo. Tirando fuori dal cilindro, se non dei programmi innovativi, quantomeno un’ideuzza. Un segno. Una prova dell’esistenza di afflato vitale nei corridoi di Viale Mazzini e dintorni. Invece, stando a quando si è detto nella trionfale mattinata della presentazione ufficiale, il buio non oltrepassa neppure la siepe.NunziaDeGirolamo_Ciao_maschio Continua la lettura di Palinsesti Rai: se l’unica novità è Nunzia De Girolamo

Cuccarini si scopre sovranista e torna subito in Rai

di Massimiliano Parente (ilgiornale.it, 27 marzo 2019)

C’era una volta la Prima Repubblica, che brutta. Tipo che prendeva Pippo Baudo, bravissimo, per carità, però democristiano, e gli faceva fare qualsiasi cosa, ogni Domenica in, ogni Sanremo, tutto. Oppure Giovanni Minoli, craxiano, che in epoca socialista ebbe il suo periodo d’oro. C’erano una volta la Dandini, Fazio, Saviano e compagnia bella bruttissima, che la sinistra ha piazzato ovunque.

Ph. Claudio Porcarelli
Ph. Claudio Porcarelli

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Beppe Grillo, Carlo Freccero: «Lo voglio in Rai con Celentano, Benigni e Fiorello»

L’idea del membro del cda dell’azienda è quella di fare un programma in 16 puntate dal titolo “A volte ritornano”: «Sono un uomo di televisione, appena vedo Grillo sfilarsi dalla politica è chiaro che ci salti addosso»

(ilfattoquotidiano.it, 26 gennaio 2016)

Beppe Gillo di nuovo in Rai. Insieme a Roberto Benigni, Adriano Celentano e Fiorello. È questa l’idea che il consigliere Rai, Carlo Freccero, vuole portare in consiglio d’amministrazione. «La mia idea è un programma in 16 puntate intitolato A volte ritornano», ha spiegato nelle scorse ore. Continua la lettura di Beppe Grillo, Carlo Freccero: «Lo voglio in Rai con Celentano, Benigni e Fiorello»

Pippo Baudo: “Beppe Grillo in Rai? Ormai è un politico, non può tornare”

di Barbara Acquaviti (huffingtonpost.it, 10 agosto 2015)

Certo, “farebbe un grande spettacolo”. Senza dubbio “avrebbe una grande audience”. Ma il ritorno di Beppe Grillo in Rai semplicemente “non è attuabile”. Perché, spiega Pippo Baudo ad Huffington Post – lui che lo lanciò per primo in Rai –, non si può certo fare finta che sia soltanto un comico: “ormai – sottolinea – è un personaggio politico di primo piano, insieme a Casaleggio è addirittura il fondatore di un Movimento”. Continua la lettura di Pippo Baudo: “Beppe Grillo in Rai? Ormai è un politico, non può tornare”

Isola dei famosi 2015: nel cast Nicole Minetti. Il suo cachet? 200mila euro

Tra i partecipanti alla nuova edizione del reality condotto da Alessia Marcuzzi ci saranno Rocco Siffredi, Valerio Scanu, Marco Baldini. Ma il nome più atteso, e che come sempre fa scalpore, è quello della già igienista dentale, già consigliere regionale in Lombardia, già tutrice di Ruby Rubacuori

di Domenico Naso (ilfattoquotidiano.it, 22 dicembre 2014)

Per qualche anno eravamo riusciti tranquillamente a farne a meno, visto che la Rai aveva saggiamente deciso di sospendere il programma. Ma Canale5, che da qualche anno ha deciso di accontentare gli istinti primordiali dell’homo videns italico, sta per far tornare in onda l’Isola dei famosi, il reality vip che Simona Ventura conduceva su RaiDue e che sull’ammiraglia del Biscione è affidato ad Alessia Marcuzzi, con Alfonso Signorini e Mara Venier nelle vesti di opinionisti. Si parte il 26 gennaio, con i morti di fama paracadutati in Honduras e “costretti” a vivere come novelli Robinson Crusoe per la gioia dei telespettatori, o almeno dei più trashofili. Continua la lettura di Isola dei famosi 2015: nel cast Nicole Minetti. Il suo cachet? 200mila euro