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L’influencer marketing, spiegato facile

PixelVista / Getty Images

di Daniele Biaggi (wired.it, 14 aprile 2024)

Con l’espressione influencer marketing s’intende un insieme di attività che prevede il coinvolgimento di testimonial come creator digitali, talent o personaggi pubblici, nella posizione di testare, validare e poi comunicare ai propri seguaci la bontà di un prodotto, di un servizio o di un brand attraverso i social network. Questa definizione didascalica a stento riesce però a contenere la complessità di un universo che nel mondo digitale ha raggiunto dimensioni enormi e, di conseguenza, declinazioni eterogenee.

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La piaga dei pubblicitari woke che vogliono cambiare il mondo

di Rainer Zitelmann (linkiesta.it, 2 febbraio 2024)

David Ogilvy, il leggendario guru britannico della pubblicità (1911-1999), aveva un’idea molto chiara di come dovesse essere una buona pubblicità. La buona pubblicità, sottolineava ripetutamente, deve fare una cosa sopra ogni altra: vendere. Sembra una cosa ovvia, ma Ogilvy dovette lottare sempre più spesso contro un concetto diverso: i creativi, che vedevano la pubblicità soprattutto come intrattenimento. Per loro non era importante che i loro annunci portassero effettivamente alla vendita di un prodotto.

Ph. Oliviero Toscani / United Colors of Benetton

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È ora di prendere sul serio le maglie strane del Napoli

di Arianna Cavallo (ilpost.it, 20 marzo 2024)

Durante il Festival di Sanremo, lo scorso febbraio, la squadra di calcio del Napoli ha messo in vendita una maglietta dedicata al rapper Geolier, nato nel rione Gescal, alla periferia Nord della città, e arrivato secondo in gara: aveva lo sfondo bianco o nero, costava 39 euro e andò rapidamente esaurita sul sito del Napoli (ora è di nuovo in vendita). È decisamente inusuale che una squadra di calcio dedichi una maglietta celebrativa a un cantante della sua città e che lo faccia in modo così tempestivo, sfruttandone al volo la popolarità.

Ph. Emilio Andreoli / Getty Images

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Propaganda senza limiti: dopo 2.500 anni le emozioni in politica sono ancora tutto

di Giorgio Arfaras (linkiesta.it, 13 agosto 2020)

Nella Grecia classica sorge l’idea che esiste un sistema (la Retorica) per rendere persuasive le argomentazioni (la Logica), idea che poi evolve quando si scopre l’importanza delle emozioni, idea che, infine, matura con il sospetto (dei Sofisti) che la verità coincida con l’affermazione più convincente. Questi i filoni che generano la propaganda. Abbiamo la propaganda commerciale e quella politica. La pubblicità è, gira gira, una filiazione della propaganda.Mao_etc Continua la lettura di Propaganda senza limiti: dopo 2.500 anni le emozioni in politica sono ancora tutto

La comunicazione riparte dal barbiere di Mattarella

di Bruno Giurato (ilfoglio.it, 19 maggio 2020)

C’è uno splendido video su Youtube, intitolato Every Covid-19 commercial is exactly the same. Tre minuti e mezzo perfidi, dai quali si nota che moltissime aziende, Uber, Samsung, Apple, Budweiser, Facebook, Heineken ecc. hanno reagito all’emergenza Covid in sostanza con lo stesso spot. Il montaggio giustappone i vari luoghi comuni: 1) Pianoforte jarrettiano/sgocciolante in sottofondo; 2) Voce narrante profonda; 3) Fotografia iperrealista, chiaroscuri, panorami deserti, sunsetporn, dawnporn; 4) Storytelling sui singoli, e tanti volti in primo piano; 5) Parole chiave “home”, ripetuta in tutti i modi e con tutti i toni, e molti, moltissimi “together”. Il video si chiude con una tempesta di “together”.1_Mattarella_barbiere Continua la lettura di La comunicazione riparte dal barbiere di Mattarella

Alberto di Monaco diventa attore (come mamma Grace)

di Roberta Mercuri (vanityfair.it, 2 giugno 2020)

Da royal ad attore. A 62 anni Alberto di Monaco emula mamma Grace Kelly con un ruolo cinematografico. Il principe ha partecipato al remake di C’était un rendez-vous, un cortometraggio di Claude Lelouch del 1976. Il film originale mostrava una velocissima corsa in auto di otto minuti – a guidare era lo stesso regista – per le strade più suggestive di Parigi. Nel remake (titolo: Le grand rendez-vous), girato a Montecarlo, dove questo fine settimana si sarebbe dovuto svolgere il Gran Premio di Formula 1 (annullato causa Coronavirus), al volante di una Ferrari c’è Charles Leclerc. Ma Claude Lelouch, oltre al pilota di F1, ha voluto un principe: Alberto di Monaco.

Afp / Getty Images
Afp / Getty Images

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Mussolini: dalla propaganda politica a quella commerciale

di Giovanni De Luna (lastampa.it, 14 aprile 2020)

Mussolini accettò di farsi fotografare assumendo spesso pose che ai nostri occhi sfiorano il grottesco. Durante il Ventennio, furono circa 2.000 le sue foto ufficiali, alle quali vanno sommate quelle (alcune migliaia) scattate da fotografi locali; a questi originali sono poi da aggiungere le riproduzioni il cui numero è stato calcolato tra gli 8 e i 30 milioni di esemplari.

Franco Chelini, M Littoriali dello Sport, 1939 (Fondazione Cirulli)
Franco Chelini, M Littoriali dello Sport, 1939 (Fondazione Cirulli)

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Anche Karl Marx lava più bianco

di Giuseppe Mazza («Il Venerdì di Repubblica», 4 maggio 2018)

Eppure è Marx. Il nemico giurato del capitale, il rivoluzionario perseguitato dai governi di mezza Europa, il filosofo che voleva abolire la proprietà privata. Allora come si spiega che proprio quest’uomo piaccia così tanto alla pubblicità? Possibile che non faccia paura?karl_marx_card Continua la lettura di Anche Karl Marx lava più bianco

Tutto il mondo è propaganda

Dal nuovo libro di Panarari in uscita da Le Monnier, Poteri e informazione. Teorie della comunicazione e storia della manipolazione politica in Italia (1850-1930). Tra pubblicità politica e commerciale, il vasto campionario della comunicazione ingannevole

di Massimiliano Panarari (lastampa.it, 2 maggio 2017)

Vasto e piuttosto vario è il campionario della «comunicazione ingannevole». Dalla menzogna (la costruzione e lo «spaccio» di falsità) alla manipolazione di frame (che prevede l’operato intenzionale di alcuni soggetti nella costruzione di «cornici» ermeneutico-interpretative alterate o distorte per diffondere nei destinatari e nel pubblico una falsa percezione e ricezione dei messaggi inviati), il repertorio in materia si rivela considerevolmente nutrito.Senza titolo-1 Continua la lettura di Tutto il mondo è propaganda