Archivi tag: propaganda

I social ci impediscono di comunicare (tanto che i politici si spostano su Whatsapp)

di Dario Ronzoni (linkiesta.it, 23 luglio 2020)

Sembrava una bella occasione: la piazza virtuale, la possibilità di collegarsi con persone in tutto il mondo. E invece, passati dieci anni da quando la rivista Time incoronava Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, uomo dell’anno, il bilancio è tragico: i social, sostengono Guido Bosticco e Giovanni Battista Magnoli Bocchi, dell’Università di Pavia, hanno ucciso la comunicazione.front-cover-come-i-social-hanno-ucciso Continua la lettura di I social ci impediscono di comunicare (tanto che i politici si spostano su Whatsapp)

I 60 anni della divisa del Monaco disegnata da Grace Kelly

di Giovanni Battistuzzi (ilfoglio.it, 22 luglio 2020)

Suo marito l’aveva portata decine e decine di volte allo stadio. E non solo. Anche decine e decine di volte ai campi di allenamento. Ci teneva alla squadra, teneva soprattutto a far percepir loro il suo affetto, la sua vicinanza. Più di una volta le aveva detto che tutte quelle sue “visite istituzionali”, erano le uniche “visite istituzionali” a cui teneva. A lei invece tutti quegli uomini che correvano dietro a un pallone non facevano né caldo né freddo.

Il Foglio
Il Foglio

Continua la lettura di I 60 anni della divisa del Monaco disegnata da Grace Kelly

Bannon contro Lennon

di Dario Ronzoni (linkiesta.it, 23 luglio 2020)

Per Susanna Ceccardi, candidata leghista alla Regione Toscana per il Centrodestra, è una canzone «comunista». Per Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è un «inno all’omologazione mondialista»: il testo non la appassiona anche se – concede – «la musica è bellissima, ma bisogna non conoscere l’inglese». Insomma, Imagine, il celebre brano di John Lennon del 1971, non piace alle donne di Destra. Non serviva raggiungere l’estate del 2020 per scoprirlo.

Ph. Andrew Burton / Getty Images
Ph. Andrew Burton / Getty Images

Continua la lettura di Bannon contro Lennon

Linkin Park contro Trump che usa “In the end”

(rockol.it, 19 luglio 2020)

L’uso e l’abuso di canzoni rock da parte di Donald Trump e del suo staff è pratica ormai tristemente nota. E altrettanto note sono le reazioni degli artisti, che si scagliano contro il presidente quasi sempre senza successo: Trump e i suoi continuano imperterriti. Questa volta però, i Linkin Park hanno battuto Trump sul suo terreno: i social media.ChesterBennington-DonaldTrump Continua la lettura di Linkin Park contro Trump che usa “In the end”

Fanculo John Wayne!

di Giulio Meotti (ilfoglio.it, 17 luglio 2020)

Prima il Partito Democratico di Orange County, la contea a Sud di Los Angeles, che vuole cambiare il nome dell’aeroporto e abbattere la statua dedicata a John Wayne. Ora una scuola di cinema in California che annulla una mostra dedicata all’attore a causa di ciò che gli amministratori chiamano le sue «dichiarazioni razziste e omofobe» (risalgono a un’intervista a Playboy del 1970).

Ph. Mario Tama / Getty Images
Ph. Mario Tama / Getty Images

Continua la lettura di Fanculo John Wayne!

Luciano De Crescenzo nella campagna social di un candidato della Lega in Campania

(fanpage.it, 19 luglio 2020)

«Napoli, l’ultima speranza per l’umanità». Il volto sorridente di Luciano De Crescenzo, che ci lasciava un anno or sono, e in basso il simbolo della Lega con tanto di Alberto da Giussano. Non è piaciuta per niente alla famiglia dell’ingegnere filosofo la sortita di Severino Nappi [movimento civico “Campania. Il Nostro Posto” – N.d.C.], candidato alle prossime elezioni regionali in Campania col Centrodestra che sostiene Stefano Caldoro: associare il volto dello scrittore a un manifesto elettorale e per di più della Lega di Matteo Salvini con tanto di slogan «Prima gli italiani».

Severino Nappi via Facebook
Severino Nappi via Facebook

Continua la lettura di Luciano De Crescenzo nella campagna social di un candidato della Lega in Campania

Non puoi sempre avere quello che vuoi, o delle dispute politiche sulle canzonette

di Maurizio Stefanini (linkiesta.it, 30 giugno 2020)

I Rolling Stones contro Donald Trump, e non solo. A Tulsa, nel comizio di apertura della sua campagna elettorale, il presidente ha fatto suonare You can’t always get what you want: una canzone che ha compiuto 52 anni, dal momento che fu registrata il 16 e 17 novembre 1968, per essere inclusa nell’album del 1969 Let it bleed.WoodyGuthrie_This_machine_kills_fascists Continua la lettura di Non puoi sempre avere quello che vuoi, o delle dispute politiche sulle canzonette

Trump alla “contesa dei fagioli”

(iltempo.it, 17 luglio 2020)

Nel tentativo di corteggiare il voto ispanico, Donald Trump e la figlia Ivanka diventano testimonial di una famosa marca di fagioli neri in scatola, finita nel mirino della Sinistra liberal dopo che i suoi vertici hanno lodato il presidente. «Goya Foods va alla grande, la macchina del fango della Sinistra radicale è stata controproducente, la gente sta comprando come dei pazzi», ha scritto Donald Trump su Twitter.Trump_Goya Continua la lettura di Trump alla “contesa dei fagioli”

Salvini risolve i problemi con la sua taumaturgica presenza

di Gianmichele Laino (giornalettismo.com, 17 luglio 2020)

Clara Rolla si era già fatta conoscere in passato perché aveva detto che anche secondo lei i napoletani puzzano. Oggi si è resa protagonista di un altro intervento appassionato in difesa del capitano Matteo Salvini, a Sorrento per uno dei tanti tour elettorali che caratterizzeranno l’estate della politica italiana. Prima di una passeggiata in centro, che ha preceduto la conferenza stampa e l’intervista con Nicola Porro che il leader della Lega ha concesso nella cittadina del Napoletano, Rolla ha introdotto Salvini con delle parole che «nemmeno la madre osa dire» (parola dello stesso leader della Lega).MatteoSalvini-Clara Rolla Continua la lettura di Salvini risolve i problemi con la sua taumaturgica presenza

Fascio, falce e bordello: breve storia dell’Italia populista

di Luigi Sanlorenzo (linkiesta.it, 14 luglio 2020)

Sulla copertina del libro pubblicato nel 2017 da Marco Revelli per Einaudi, Populismo 2.0, si legge quanto segue: «Il populismo si manifesta quando il popolo non si sente rappresentato. È malattia infantile della democrazia quando i tempi della politica non sono maturi. È malattia senile della democrazia quando i tempi della politica sembrano essere finiti. Come ora, qui, non solo in Italia».

Pixabay
Pixabay

Continua la lettura di Fascio, falce e bordello: breve storia dell’Italia populista