Archivi tag: propaganda

I 40 anni di “Alba rossa” segnano per sempre il cinema

Metro-Goldwyn-Mayer Studios Inc.

di Giulio Zoppello (esquire.com, 10 agosto 2024)

Comprendere perché Alba rossa di John Milius sia diventato uno dei war movie per eccellenza degli anni Ottanta, ma più ancora uno dei film fondamentali per capire l’America, la sua mentalità e visione del mondo, significa tornare ad un periodo storico-culturale molto particolare. Eravamo nel pieno della contrapposizione tra Usa ed Urss, che aveva avuto nell’invasione dell’Afghanistan da parte di Mosca un momento di non ritorno.

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Elon Musk ha intervistato su X Donald Trump

(adnkronos.com, 13 agosto 2024)

È durata più di due ore la “conversazione” tra Donald Trump ed Elon Musk su X. Un’intervista iniziata con quaranta minuti di ritardo a causa di problemi tecnici che il ceo di Tesla e proprietario del social ha attribuito a un «massiccio cyberattacco», dovuto alla «molta opposizione a sentire cosa ha da dire» l’ex presidente degli Stati Uniti, ma la cui causa non è stata del tutto chiarita.

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“Sparami addosso, mi rafforzi”: in Florida a ruba le t-shirt di Trump

Adnkronos

(adnkronos.com, 6 agosto 2024)

“Se mi spari addosso mi rafforzi”, “Le leggende non muoiono mai”, “Mai arrendersi”, “Non puoi uccidere la libertà”. Sono alcuni degli slogan “urlati” dalle magliette vendute nei centri commerciali della Florida, e immortalate in queste foto dell’Adnkronos, a sostegno della campagna di Donald Trump. In una massiccia e ben studiata operazione di marketing elettorale, le immagini iconiche dell’attentato in Pennsylvania, in cui il candidato repubblicano si salva per miracolo, si rialza insanguinato e alza il pugno al cielo urlando “fight, fight, fight” ai suoi sostenitori, sono diventate poster, adesivi, meme social e, soprattutto, t-shirt.

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Il presenzialismo impolitico di Musk e i danni politici dei social media

The Verge

di Luigi Daniele (linkiesta.it, 9 agosto 2024)

«La guerra civile è inevitabile», ha scritto su X qualche giorno fa Elon Musk mentre dal Regno Unito giungevano le notizie dei pogrom ai danni dei rifugiati e degli assalti ai centri di accoglienza. Non è la prima volta che Musk rilancia la retorica dell’ultradestra; da anni, se la prende col “woke” (termine in cui fa rientrare ormai qualunque posizione indice di una società secolarizzata o non rientrante in una rigida separazione di genere, fosse pure un uomo che fa pipì seduto), esprime posizioni politiche oscurantiste e fa sfoggio di una mentalità del lavoro tossica.

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Olimpiadi e disinformazione: l’acqua di cui noi pesci non sappiamo nulla

AI-generated / freepik.com

di Maria Antonietta Calabrò (huffingtonpost.it, 5 agosto 2024)

La prima settimana delle Olimpiadi, è stata dal punto di vista di quelle che si chiamano “misure attive”, cioè l’intervento disinformativo da parte di Stati o agenti statali, una settimana da iscrivere nei manuali. Se Mario Caligiuri, considerato uno dei massimi studiosi europei di intelligence, non avesse già pubblicato nell’aprile del 2024, per i tipi di Luiss University Press, il suo saggio Maleducati, avrebbe sicuramente dedicato alla “disinformazione olimpica” (a cominciare dall’operazione Last Supper) un capitolo del suo ultimo libro.

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Geopolitica della menzogna: il falso vince sempre sul vero

LaPresse

di Marco Gervasoni (huffingtonpost.it, 3 agosto 2024)

Il falso e le menzogne sono più attraenti del vero e del reale. Le prime stimolano l’immaginazione, sono poesia, il vero è solo, tristemente, prosa. Il falso è semplice, chiaro, evidente, il vero e il reale invece sempre complessi, sfumati e non rilucono. La menzogna soddisfa la libido, il vero quasi mai placa le pulsioni. Il falso, infine, è quasi sempre più credibile del vero.

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Il possibile ruolo della disinformazione russa nel montare il caso Khelif

Anna Luca Hámori via Instagram

di Marta Ottaviani (quotidiano.net, 4 agosto 2024)

Una storia dolorosa, giocata sulla pelle di due donne, due atlete che poco hanno a che vedere con questa situazione. Un’operazione di disinformazione che durava da mesi, creata ad arte per generare polemica e contrapposizione su un argomento molto delicato e rovinare così lo spirito olimpico e rappresentare un problema per il presidente Macron.

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Imane Khelif e la “campagna Matrioska”

Ph. Ciro Fusco / Ansa

di Silvia Bombino (vanityfair.it, 2 agosto 2024)

Con un video sul suo account Instagram, Vladimir Luxuria aveva già spiegato nei giorni scorsi che la pugile algerina Imane Khelif, definita da molti «transgender», in realtà è «nata donna», avendo solo «alti livelli di testosterone», e che «diffondere fake news transfobiche su di lei è solo un modo per alimentare l’odio». E ora ci sarebbe la conferma: per Virginium, l’ente francese che monitora le interferenze digitali straniere, è in atto – a partire dalla fake news sulla cerimonia di apertura che scambiava il banchetto queer per una parodia dell’Ultima Cena, fatto smentito subito dagli autori dello show e che poteva constatare chiunque avesse davvero seguito l’evento – una campagna di manipolazione detta «Matrioska», in funzione anti-occidentale e a guida russa.

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“The Will to Win”: per la Nazionale ucraina alle Olimpiadi lo sport è politica

Ph. Clodagh Kilcoyne / Pool – Reuters

di Yaryna Grusha (linkiesta.it, 26 luglio 2024)

A partire dall’invasione russa su larga scala, l’Ucraina ha continuato a ribadire, spesso inascoltata, che ogni ambito, oltre a quello militare, è direttamente collegato alla guerra. Attraverso vari esempi, infografiche, dati numerici e storie personali, gli ucraini hanno cercato di confutare la tesi dello sport al di fuori della politica. Gli atleti ucraini sono scesi in campo con grande difficoltà, confrontandosi con gli atleti russi e rifiutando almeno di stringere loro la mano.

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I contenuti bizzarri sui social di Maduro

Epa / Miraflores Palace – Handout

(ilpost.it, 24 luglio 2024)

Ogni giorno gli account del presidente venezuelano Nicolás Maduro riversano sui social network una grande quantità di contenuti propagandistici, soprattutto video. Il regime di Maduro – che governa dal 2013 in maniera autoritaria e sta facendo di tutto per restare in carica e impedire all’opposizione di vincere le elezioni di domenica – ha detto con una certa pomposità di essersi impegnato in una «battaglia della comunicazione» su Internet, contendendo ai dissidenti l’unico spazio dove potevano ancora esprimersi con una certa libertà.

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