Archivi tag: propaganda

E se distinguere Vero e Falso su Internet fosse semplicemente impossibile?

di Stefano Piri (esquire.com, 12 febbraio 2021)

Nel gennaio del 1976 l’irruzione di un nuovo personaggio ravviva l’immaginario politico americano, ancora sbiadito dopo l’epocale perdita d’innocenza del Watergate. A portare agli onori delle cronache colei che presto sarà nota a ogni onesto lavoratore americano come Welfare Queen è il candidato alle primarie repubblicane Ronald Reagan, ex governatore della California, ex presidente del sindacato degli attori di Hollywood e soprattutto ex divo dei western anni Quaranta: uno che sa come si costruisce un personaggio, insomma. «A Chicago hanno scoperto questa donna: se ne andava in giro su una Cadillac e usava 80 nomi, 30 indirizzi e 15 numeri di telefono per raccogliere buoni pasto, pensioni sociali, pensioni da veterano per quattro mariti inesistenti morti in guerra. Il suo reddito non tassabile, da solo, arrivava a 150mila dollari all’anno».

RepresentUS
RepresentUS

Continua la lettura di E se distinguere Vero e Falso su Internet fosse semplicemente impossibile?

Renzi lancia il format dell’autointervista per parlare di Arabia Saudita

di Gianmichele Laino (giornalettismo.com, 28 febbraio 2021)

Una delle trovate più famose di Gigi Marzullo, l’intervistatore della notte in diversi programmi Rai, è Si faccia una domanda e si dia una risposta. Con questa battuta – a metà tra un aforisma e una sollecitazione all’ospite di turno, il giornalista puntava a creare un clima di fiducia, a far sentire a proprio agio chi gli stava di fronte. Del resto, altro non era che un retaggio della famosa domanda a piacere che ha salvato la vita a molti studenti durante le interrogazioni a scuola. Matteo Renzi, nella sua eNews, ha voluto esagerare e ha lanciato un vero e proprio format: l’autointervista sull’Arabia Saudita. Un rapporto desecretato dall’amministrazione di Joe Biden, infatti, ha svelato come l’Intelligence degli Stati Uniti ritenesse responsabile il principe Muhammad bin Salman dell’operazione che ha condotto alla morte del giornalista Jamal Khashoggi in Turchia.

Ph. Fabio Cimaglia / Ipp
Ph. Fabio Cimaglia / Ipp

Continua la lettura di Renzi lancia il format dell’autointervista per parlare di Arabia Saudita

Putin è l’uomo più ricco del mondo?

di Enrico Pitzianti (wired.it, 11 febbraio 2021)

Nel rapporto ufficiale sui guadagni del presidente russo Vladimir Putin per il 2019 risultano entrate per circa 110mila euro l’anno tra stipendio, pensione militare e interessi su investimenti. Le proprietà invece sarebbero un appartamento a San Pietroburgo di 75 metri quadri con garage di 18 metri quadri e un altro di 150 metri quadri a Mosca. Poi due auto Wolga Gaz M21 d’epoca, da circa 15mila euro l’una, e un suv Lada Niva del valore di circa 6mila euro. Per essere la dichiarazione dei redditi di Vladimir Putin è piuttosto umile, ma è falsa: Putin ha davvero quella pensione annuale e quelle proprietà, ma sappiamo che sono dati incompleti. Il dettaglio più citato dai media e dall’opposizione russa per dare l’idea di quanto questa umiltà sia farlocca è la sua collezione di orologi.Palace_of_president_Russia_Federation Continua la lettura di Putin è l’uomo più ricco del mondo?

Meloni, quel glitter anni ’80 e lo strano concetto di sessismo dei Fratelli d’Italia

di Selvaggia Lucarelli (tpi.it, 9 febbraio 2021)

Il 9 febbraio è una di quelle date da segnare sul calendario e da celebrare ogni anno perché ricorrenza di una grande scoperta. E cioè: Fratelli d’Italia e i suoi elettori e rappresentanti hanno una loro sensibilità. Un loro punto di fragilità. Un tema su cui si stringono commossi e compatti. Un argomento su cui non accettano cinismo e aridità: IL GLITTER. Ebbene sì, a loro non frega nulla dei migranti, delle navi delle ong che vanno affondate, dei gay che non devono adottare e delle famiglie tradizionali, di elettori e buona parte della classe dirigente nostalgica del fascismo, dei fratelli d’Italia finiti in galera per ’ndrangheta. No. Loro si offendono se dici che la loro leader donna-mamma-cristiana è pure glitterata. Un’offesa indicibile. Una ferita insanabile.Meloni_glitter Continua la lettura di Meloni, quel glitter anni ’80 e lo strano concetto di sessismo dei Fratelli d’Italia

Dovremmo togliere Twitter a tutti i Capi di Stato?

(ilpost.it, 7 febbraio 2021)

È passato quasi un mese da quando il 9 gennaio Twitter aveva deciso di rimuovere il profilo del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in seguito ad alcuni suoi tweet che legittimavano l’attacco del 6 gennaio al Congresso. La decisione di Twitter ha fatto riemergere un dibattito che va avanti da tempo sui rischi che i social network diventino veicoli di propaganda politica, soprattutto se usati da politici di alto livello in maniera eccessiva e con toni aggressivi. Farhad Manjoo, editorialista del New York Times, si è chiesto se non sia più opportuno che a tutti i politici, e in particolare ai Capi di Stato e di governo, venga proibito l’utilizzo dei social network.

Afp
Afp

Continua la lettura di Dovremmo togliere Twitter a tutti i Capi di Stato?

Trump bandito da Twitter per sempre

(lastampa.it, 10 febbraio 2021)

Gli “stop sono permanenti”: quando “si è rimossi dalla piattaforma si è rimossi a prescindere” dalla carica, ovvero “se si è un commentatore, un direttore finanziario, un attuale o un ex funzionario pubblico”. Lo afferma il chief financial officer di Twitter, Ned Segal, in un’intervista a Cncb, rispondendo a una domanda su Donald Trump. La risposta implica che anche nel caso in cui Trump dovesse ricandidarsi non avrebbe accesso al suo account. La sospensione permanente decisa dal social in gennaio è la sanzione più dura prevista da Twitter, che non si può aggirare, come spiegato nell’help center di Twitter.

Ph. Justin Sullivan / Getty Images
Ph. Justin Sullivan / Getty Images

Continua la lettura di Trump bandito da Twitter per sempre

La confortante afasia social di Mario Draghi

di Flavia Perina (linkiesta.it, 6 febbraio 2021)

A tre giorni dall’incarico a Mario Draghi, la politica italiana sembra già diventata più adulta. Nessuno dei già-consultati si è fatto il selfie con i corazzieri, nessuno è salito sul tetto di Montecitorio per la diretta Facebook, nessuno ha commissionato e pubblicato meme col draghetto Disney e la frase spiritosa. Restano le metafore da Mai Dire Gol (Draghi come Ronaldo, Draghi come Messi, Draghi come Baggio) ma vabbè, è il codice con cui comunicano i maschi italiani e dobbiamo sopportarlo. L’afasia social dei leader spiritosi, dei muscolari, dei sarcastici, degli specialisti in zuffe, sarà uno dei segni della prossima fase? Magari sì. È possibile che Mario Draghi faccia tendenza.

Unsplash
Unsplash

Continua la lettura di La confortante afasia social di Mario Draghi

Il giorno in cui i giornalisti italiani hanno deciso che Casalino era sputtanabile

di Guia Soncini (linkiesta.it, 5 febbraio 2021)

«Come lo vede er governo?». La domanda è del terzo tassista della giornata, quello alla fine della cui corsa rielaborerò il Mike Nichols di «il primo e il quarto matrimonio sono i migliori»: il terzo tassista è la più precisa chiave di decodifica della Roma che si rivolta contro chi ha troppo a lungo compiaciuto. S’i fossi Rocco, arderei le redazioni. Magari non con letteralismo neroniano, ma come si brasa la credibilità oggigiorno: lasciando filtrare conversazioni private. Quel che fino all’altro ieri non facevano con lui. Ieri, con velocità maggiorata (sarà il cambio di cavallo nell’epoca dell’instant messaging) rispetto a quando questo imbarazzante Paese passava dal tifo sotto al balcone al tifo contrario a Piazzale Loreto, i giornalisti italiani hanno deciso che Rocco l’intoccabile fosse divenuto sputtanabile.Casalino_il_portavoce Continua la lettura di Il giorno in cui i giornalisti italiani hanno deciso che Casalino era sputtanabile

Rihanna ha fatto arrabbiare l’India

(ilpost.it, 4 febbraio 2021)

Mercoledì la cantante Rihanna ha pubblicato su Twitter un articolo della Cnn invitando le persone a prestare maggiore attenzione alle proteste dei contadini in India. L’articolo spiegava come il governo indiano avesse bloccato l’accesso a Internet per alcuni giorni in diverse zone intorno alla capitale Nuova Delhi, dove ormai da più di due mesi centinaia di migliaia di contadini sono accampati per protestare contro l’introduzione di tre leggi sulla liberalizzazione del commercio agricolo. Il commento di Rihanna all’articolo era «perché non ne stiamo parlando?!». Il tweet, molto semplice, ha provocato la reazione quasi immediata del governo indiano, guidato dal nazionalista Narendra Modi, e dei suoi sostenitori, in un modo che è sembrato abbastanza coordinato e con una forza inusuale.

cnn.com / @rihanna via Twitter
cnn.com / @rihanna via Twitter

Continua la lettura di Rihanna ha fatto arrabbiare l’India

Tre soluzioni logistiche per evitare “il tavolino” di Giuseppe Conte

di Gianmichele Laino (giornalettismo.com, 4 febbraio 2021)

Facendo una battuta, vista la fede romanista del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, si potrebbe dire che quest’anno si sia assuefatto alle sconfitte a tavolino. Di certo la scena a cui si è assistito oggi, 4 febbraio – subito dopo l’incontro istituzionale con il premier incaricato Mario Draghi –, non è delle più riuscite dal punto di vista della comunicazione istituzionale, delle regole della regia e della più lineare semplicità logistica. Giuseppe Conte al tavolino offre l’immagine dell’Italia dei banchetti, dell’organizzazione dell’ultimo momento, dell’approssimazione e dell’improvvisazione. Non propriamente il biglietto d’addio, anzi d’arrivederci (visto soprattutto il tono delle dichiarazioni dell’ultimo bis-presidente del Consiglio), migliore possibile.

Ph. Fabio Cimaglia / Ipp
Ph. Fabio Cimaglia / Ipp

Continua la lettura di Tre soluzioni logistiche per evitare “il tavolino” di Giuseppe Conte