di Andrea Marcenaro (ilfoglio.it, 28 gennaio 2023)
Bei tempi. Chi si ricorda di Marylin Monroe e di Jane Mansfield quando andavano in Corea a mostrare le tette ai militari in un contesto intasato di morti proprio lì, a due centimetri di distanza, altro che Sanremo, e i soldati le applaudivano contenti.
Sanremo è una forma di welfare comunicativo. Ogni anno garantisce due mesi di carro di visibilità su cui salire per avere il proprio titolo di giornale. Tre anni fa ne approfittarono le femministe dell’Instagram, quando Amadeus disse che la fidanzata di Valentino Rossi stava un passo indietro: poteva non approfittarne Matteo Salvini?
A due anni dalla sospensione, gli account Facebook e Instagram di Donald Trump saranno di nuovo attivi. È stata la stessa Meta, attraverso un lungo articolo pubblicato sul suo sito ufficiale, ad annunciare il ripristino dei profili dell’ex presidente degli Stati Uniti, sospesi dopo i post al vetriolo del tycoon nel giorno dell’attacco a Capitol Hill il 6 gennaio 2021.
L’intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky annunciato per la serata finale del Festival di Sanremo, sabato 11 febbraio, dovrebbe durare un paio di minuti e andare in onda alla fine della gara dei cantanti. È questo, a quanto si apprende, l’orientamento che sta maturando negli ambienti del Festival. Il videomessaggio del leader ucraino dovrebbe essere registrato nei prossimi giorni.
Donald Trump ha chiesto ufficialmente di tornare su Facebook, uno dei social da cui era stato bandito per la sua retorica incendiaria culminata nell’attacco al Capitol. Lo ha reso noto il comitato della sua campagna elettorale, «sollecitando a non ridurre un candidato presidenziale al silenzio». Un avvocato del tycoon ha inviato una lettera al patron della piattaforma Mark Zuckerberg, chiedendo «una riunione per discutere la sua rapida riammissione».
Una lista di proscrizione di quarantanove nomi, tutti dissidenti politici secondo l’accusa del governo. Tutti calciatori. È l’ultima trovata del regime di Aljaksandr Lukashenko per reprimere il dissenso in Bielorussia: gli atleti inclusi nella lista non potranno più giocare nei club locali né essere convocati in Nazionale, segnala il giornalista Tadeusz Giczan. Di fatto, le loro carriere sono finite, a meno di non abbandonare il Paese e trovare un ingaggio all’estero.
Twitter rimuoverà il divieto di pubblicare annunci politici a pagamento: lo ha detto un dirigente dell’azienda a Reuters, confermando quanto anticipato martedì scorso in un tweet molto più vago con cui l’azienda aveva annunciato il «rilassamento» delle regole sulle pubblicità di cause sociali. Il divieto era stato introdotto nel 2019, sulla base del principio che la politica dovesse “guadagnarsi” l’attenzione delle persone e non acquistarla.
di Francesco Cundari (linkiesta.it, 24 dicembre 2022)
Poco meno di due anni fa, il 6 gennaio 2021, il presidente degli Stati Uniti ha tentato di rovesciare l’esito delle elezioni con un colpo di Stato, come il rapporto consegnato giovedì scorso dall’apposita commissione del Congresso ha abbondantemente documentato. Se la notizia vi suona come un’esagerazione o addirittura vi giunge nuova, se suscita in voi una reazione di leggero stupore, se vi vengono alle labbra parole come «in effetti ricordo di aver letto qualcosa in proposito, tempo fa…», significa che il problema è più grosso di quanto pensassimo.
In pochi ricorderanno di aver sentito una voce maschile, uscire dalla radio o dalla tv, il giorno di Natale, per il messaggio che da tradizione il monarca del Regno Unito invia ai suoi sudditi. Perché per settanta lunghi anni la voce è sempre stata quella di Elisabetta II, che a soli 25 anni si trovò ad accettare il grave ruolo di regina dopo la morte prematura di suo padre, Giorgio VI, nel 1952.
Il ministero della Difesa russo ha annunciato la creazione di due «reparti di artisti» da mandare al fronte in Ucraina, gruppi di musicisti e cantanti che avranno l’obiettivo di tenere alto il morale dei soldati impegnati nella guerra. Stando a quanto dicono i media russi, tra gli altri parteciperanno all’operazione cantanti d’opera, attori e artisti circensi.