Archivi tag: propaganda

La figlia di Kim apparirà su una serie di francobolli in Corea del Nord

(agi.it, 15 febbraio 2023)

La figlia del presidente nord-coreano Kim Jong-un apparirà sui nuovi francobolli di propaganda che saranno emessi venerdì, un ulteriore segno, secondo gli esperti, che la ragazza è destinata a diventare l’erede del dittatore di Pyongyang. Kim Ju-ae, riferisce il regime, sarà raffigurata su cinque francobolli della serie dedicata al lancio di prova di un missile balistico intercontinentale avvenuto lo scorso novembre, durante il quale Kim apparve per la prima volta in pubblico con lei.

Ph. Jung Yeon-je / Getty Images

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In Corea del Nord è vietato chiamarsi come la figlia di Kim

(ansa.it, 13 febbraio 2023)

In Corea del Nord è vietato chiamarsi con lo stesso nome della figlia del leader Kim Jong-un. A rivelare l’ultima mossa del regime comunista è Radio Free Asia, che, citando due fonti anonime, scrive che le autorità nord-coreane stanno costringendo le ragazze e le donne a cambiare nome se si chiamano Ju-ae. Secondo quanto è trapelato, i governi locali nelle città di Jeongju e Pyongsong avrebbero ordinato alle donne di cambiare addirittura i loro certificati di nascita.

Ansa / Epa

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Zelensky in video all’apertura del Festival del Cinema di Berlino

(ansa.it, 16 febbraio 2023)

La cultura può parlare contro il male o fare silenzio, la «Berlinale ha fatto una scelta». «Ci sono migliaia di chilometri tra di noi, ma siamo fianco a fianco, non c’è un muro tra di noi». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando in diretta video all’apertura della Berlinale. «Wim Wenders abbatté il muro di Berlino prima che cadesse» con gli angeli de Il cielo sopra Berlino ha detto Zelensky, aggiungendo che «oggi la Russia vuole costruire un muro in Ucraina, tra noi e l’Europa», tra civiltà e tirannia, tra libertà e tirannia. Ma l’Ucraina resisterà e protegge la stessa Europa, ha dichiarato.

Ph. Annegret Hilse / Reuters

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Regimi che odiano la musica

di Siegmund Ginzberg (ilfoglio.it, 12 novembre 2022)

I casali di campagna dove si svolgevano i concerti clandestini venivano circondati dalla polizia. Gli edifici venivano sequestrati. Talvolta dati alle fiamme. I giovani venivano fermati e schedati. I musicisti arrestati. Ci furono processi e condanne. I rave, pardon, i concerti rock, vennero proibiti. Il governo cercò di cancellarne la memoria. Traviavano la gioventù, si disse. Avevano “un effetto sociale negativo”.

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“Spare”, il dolore dei ricchi fa cassetta

di Antonella Boralevi (huffingtonpost.it, 12 gennaio 2023)

400mila copie vendute in un giorno, 40 milioni di dollari per l’autore. Spare, “Il pezzo di ricambio”, firmato da Harry d’Inghilterra (ma scritto dallo stesso ghostwriter, J.R. Moehringer, che ha creato il best seller Open di Andre Agassi) è un successo epocale di vendite. Alla pari con la saga di Harry Potter. A Londra, ci si picchia per conquistarne una copia. Perché succede?

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Scarcerato dopo sette mesi il regista iraniano Panahi

di Andrea Nobili Tartaglia (agi.it, 3 febbraio 2023)

Jafar Panahi è stato rilasciato su cauzione due giorni dopo aver iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione, durata quasi sette mesi. Il regista iraniano era stato arrestato mesi prima che scoppiassero le attuali proteste contro il regime, ma la sua prigionia è diventata un simbolo della difficile situazione degli artisti che si sono opposti alle autorità.

Ph. Atta Kenare / Afp

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Il procione rapito a Kherson, arma della propaganda russa

di Matteo Castellucci (linkiesta.it, 28 gennaio 2023)

La sua patria non l’ha dimenticato, anche ora che è nelle grinfie dei nemici. I russi l’hanno rapito durante la ritirata da Kherson. Forse come rappresaglia, forse per ottenere un riscatto. Hanno ipotizzato di usarlo come contropartita in uno scambio di prigionieri. È costretto a girare video propagandistici per il Cremlino, che lo schiavizza nelle campagne social, ma la sua frustrazione è evidente. Il ministero della Difesa ucraino ha promesso di vendicarlo.

Telegram

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La strana ossessione per i manghi nella Cina di Mao

(ilpost.it, 27 gennaio 2023)

Per circa un anno e mezzo, a partire dall’estate del 1968, nella Cina di Mao Zedong si sviluppò uno strano culto ossessivo per il mango, un frutto che fino a quel momento quasi nessuno nel Paese aveva mai visto o conosciuto. Per mesi la propaganda di Mao, che governava la Cina in maniera autoritaria, fu invasa da una bizzarra iconografia del mango, che cominciò a comparire praticamente ovunque e a essere venerato in molti modi da grandissima parte della popolazione, in alcuni casi spontaneamente e in altri sotto la costrizione del governo.

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Zelensky a Sanremo è l’occasione per gli ucraini di riappropriarsi della canzone italiana

di Yaryna Grusha Possamai (linkiesta.it, 28 gennaio 2023)

La polemica sulla partecipazione di Volodymyr Zelensky a Sanremo ha quasi superato quelle sulle accise e ha raggiunto il livello di quella sul servizio fotografico del presidente ucraino e della First Lady su Vogue. Tra l’altro l’Italia è stato l’unico Paese che si è indignato, grazie al sostegno di troll russi che, con il loro scarso Italiano via Google Translate, denunciavano un presidente «che al posto di fare la guerra, posa per un servizio su Vogue».

Ph. Claudio Onorati / Ansa

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Ah, i bei tempi andati

di Andrea Marcenaro (ilfoglio.it, 28 gennaio 2023)

Bei tempi. Chi si ricorda di Marylin Monroe e di Jane Mansfield quando andavano in Corea a mostrare le tette ai militari in un contesto intasato di morti proprio lì, a due centimetri di distanza, altro che Sanremo, e i soldati le applaudivano contenti.

Bettmann – Getty Images

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