Archivi tag: pop politics

Le fugaci passioni di Emanuele Filiberto, da Torre Annunziata al Metaverso

di Linda Varlese (huffingtonpost.it, 9 novembre 2022)

“Un Re senza corona e senza scorta”, cantava De Andrè. E a Emanuele Filiberto si addice non poco questa definizione. Non sappiamo, in effetti, se lo prenderà o meno come un complimento. Sta di fatto che da quando nel 2002 ha fatto il suo primo ingresso in Italia, dopo gli anni di esilio previsti per tutti i discendenti maschi di Casa Savoia, il principe (ma la dinastia non è riconosciuta dalla Repubblica Italiana), figlio di Vittorio Emanuele e Marina Doria, ha fatto di tutto, passando in maniera disinvolta dalla televisione alla politica, dalla musica allo street food.

Ansa

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I politici Conservatori britannici che partecipano ai reality show

(ilpost.it, 4 novembre 2022)

Il prossimo 6 novembre comincerà la 22ma stagione di I’m a Celebrity… Get Me Out of Here!, un reality show britannico in cui un gruppo di personaggi famosi deve sopravvivere in mezzo alla natura australiana, superando una serie di sfide per procurarsi il cibo e guadagnare il voto del pubblico. Uno degli ospiti sarà Matt Hancock, ministro della Salute britannico durante il governo di Boris Johnson, secondo cui il programma sarà «un’opportunità per rivolgersi direttamente alle persone che non sempre sono interessate alla politica».

Matt Hancock via Twitter

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La corsa elettorale del treno delle vanità

di Sara Gentile (huffingtonpost.it, 5 settembre 2022)

Il martellare dei telegiornali e dei talk show, innanzitutto, in questi giorni non è informazione, ma piuttosto un guardare dal buco della serratura, una forma di voyeurisme politico che non informa, né agevola la partecipazione dei cittadini alla cosa politica. Il giornalismo, quello televisivo, deve interrogarsi su ciò, e i politici pure. Ritengo che il potere nelle sue prassi e meccanismi abbia necessità di una parte di riservatezza che è propria della sua natura, quella che gli consente di prendere decisioni fuori dal tifo da stadio o dalle imprecazioni degli scontenti. Voglio dire non gli arcana imperii di una volta, la segretezza che permette tutti gli arbitrii, ma il limite di una soglia oltre la quale tutto diventa curiosità gratuita e, inoltre, toglie al potere una delle sue insegne importanti: non essere svenduto alle bancarelle dei media come una storia qualunque.

Ph. Roberto Monaldo / LaPresse

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L’informazione Rai è come una soap, con caratteristi scarsi e trame prevedibili

di Mario Lavia (linkiesta.it, 2 maggio 2022)

L’informazione Rai è allo sbando. Una grossa delusione per chi sperava in una Rai “draghiana”, orientata cioè nel senso di una maggiore “voglia” di approfondire seriamente i problemi, di caratterizzarsi per autorevolezza e credibilità. Un servizio pubblico serio. Macché. Proprio nel più tragico periodo della storia recente, la Rai sta dando il peggio di sé, declassando l’informazione a fiction, come ha denunciato il presidente della Commissione parlamentare di vigilanza Rai Alberto Barachini sul Corriere della Sera. In generale – non stiamo adesso parlando della sola Rai – i talk show, sempre più show, invece di essere momenti di informazione, dibattito e approfondimento sono pensati come fiction: la deriva è da anni in atto sulle reti Mediaset e poi de La7 (con poche, luminose eccezioni), ma da qualche mese anche sul programma principale di informazione del servizio pubblico, Cartabianca su Rai3 (lasciamo stare qui Report, che fa un’informazione basata sulla character assassination e su un giornalismo scandalistico).

Ph. Paolo Chiabrando / Unsplash

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I talk show italiani fanno informazione?

(ilpost.it, 23 aprile 2022)

Nelle ultime settimane i talk show italiani sono stati molto criticati per il modo in cui hanno seguito le vicende della guerra in Ucraina, ospitando in molti casi posizioni e versioni dei fatti controverse, quando non del tutto screditate e dimostrate come false. Le risposte più frequenti a queste critiche da parte di chi progetta e conduce i talk show alludono generalmente alla necessità di garantire una pluralità di opinioni nel dibattito, e di “dare l’opportunità di esprimerle ed eventualmente confutarle”: secondo molti però in questo atteggiamento ci sarebbe il tentativo di costruire appositamente uno sterile contraddittorio teatrale utile alla polemica e all’audience, ma a costo di dare spazio a falsità su argomenti per i quali la verità è già stata ampiamente accertata. «Il dibattito è normale, è normale non essere d’accordo. Il problema è quando il livello di conoscenza dell’argomento da parte di alcuni ospiti non è sufficiente a instaurarne uno», dice Olga Tokariuk, giornalista ucraina che ha collaborato a lungo coi media italiani e ultimamente ha rifiutato molti inviti.

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Venghino signori, venghino: adesso Dibba ci dà lezioni di politica

di Massimiliano Panarari (lastampa.it, 22 aprile 2022)

«Votantonio, Votantonio!». Da oggi, al prezzo davvero modico di soli 39 euro (offertissima per chi si iscrive entro il 27 aprile), ogni aspirante candidato può «apprendere le strategie più efficaci da usare in campagna elettorale per ottenere il miglior risultato alle elezioni di giugno». Parola di Alessandro Di Battista, guest star di un «corso online di Comunicazione Politica per i candidati alle elezioni amministrative 2022», organizzato dal consulente della materia Marco Venturini, che si alternerà negli insegnamenti all’ex portavoce del M5S e già suo popolarissimo frontman. La corsite in Italia, si sa, è un fenomeno di massa, e una docenza non si nega a nessuno, men che meno a un politico-celebrità “in sonno” che ha infervorato piazze fisiche e virtuali quando la spinta propulsiva del movimentismo grillino sembrava irresistibile.

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Lo spettacolo della folla convinta di saper fare le interviste al Papa

di Guia Soncini (linkiesta.it, 8 febbraio 2022)

Gli americani, che hanno modi di dire per tutte le cose contemporanee, lo chiamano Monday morning quarterback. È il tizio che di mestiere fa il ragioniere o il poeta o il chirurgo ma il lunedì mattina, alla macchinetta del caffè o alla scrivania, ce lo spiega lui come l’attaccante avrebbe dovuto realizzare quel passaggio per fare il punto. Lui sì che saprebbe, ma purtroppo non c’è la meritocrazia. Ieri era un lunedì di attaccanti mancati, persino più di quanti ne avessimo visti nelle settimane precedenti. E dire che venivamo dai giorni in cui gli attaccanti, loro sì, avrebbero saputo come eleggere un presidente della Repubblica giusto e amato e condiviso già al primo scrutinio, anzi forse prima del primo. E poi dai giorni in cui gli attaccanti, loro sì, avrebbero saputo fare i comici a Sanremo, le scalette a Sanremo, e pure presentare Sanremo (scagli la prima pietra chi non ha mai pensato «Dirige l’orchestra Tizio: ci vorrà poi tanto?»).

Rai 3

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I cani dei potenti

di Roberto Giardina (quotidiano.net, 21 dicembre 2021)

I cani dei potenti, o si dovrebbe dire meglio: ogni cane ha il suo politico. Un compagno importante per conquistare voti e simpatia, e un rapporto non facile per entrambi. Vedremo come se la caverà Commander, il nuovo pastore tedesco di Joe Biden, un cucciolone di quattro mesi. Il presidente americano ama i cani lupo, il fedele Champ è morto il giugno scorso a tredici anni. Il successore, Major, è stato sfrattato in fretta dalla Casa Bianca, troppo aggressivo contro i giornalisti. Ma il capo della più grande potenza al mondo non potrebbe avere un cagnolino, come i corgi della Regina Elisabetta.

Getty Images

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Berlusconi stoppa i no vax in tv

(ilfoglio.it, 1° dicembre 2021)

Troppo spazio ai no vax. Così per Fuori dal coro e Diritto e rovescio, talk condotti da Mario Giordano e Paolo Del Debbio su Rete 4, la pausa natalizia sarà più lunga rispetto ai programmi competitor. Lo ha deciso Mediaset, che sempre più negli ultimi tempi è sembrata insofferente nei confronti della narrazione offerta dai due contenitori televisivi, dove il dissenso antivaccinista trova spesso una casa naturale in cui agitare le proprie tesi bislacche. Le ultime puntate del 2021 andranno in onda il 7 e il 9 dicembre. Dopodiché, sia per Giordano sia per Del Debbio, il ritorno in onda è previsto per la fine di gennaio (rispettivamente il 25 e il 27 del mese), quando nel frattempo, invece, la gran parte delle trasmissioni sarà già ripartita, dalla settimana successiva all’Epifania.

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Santanchè sulla foto da meme: “Nessuna plastica, è un effetto collaterale del vaccino”

di Luca Telese (tpi.it, 24 novembre 2021)

Onorevole Santanchè, cosa è accaduto?

Perché?

Fa finta di non sapere che Twitter e Facebook da due giorni sono piene di parodie su di lei?

(Ride divertita). Noooh… Non me ne ero accorta per nulla.

Daniela Santanchè via Instagram

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