Archivi tag: political endorsement

I Rolling Stones diffidano Trump

(agi.it, 28 giugno 2020)

I Rolling Stones hanno intimato al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di non usare più le loro canzoni nei suoi comizi o per la sua campagna elettorale. La presa di distanza arriva dopo che la campagna di Trump ha usato la canzone You can’t always get what you want al raduno della scorsa settimana a Tulsa, in Oklahoma. Lo stesso brano venne utilizzato nella prima campagna di Trump, per le elezioni presidenziali del 2016.Stones_vs_Trump Continua la lettura di I Rolling Stones diffidano Trump

Giuseppe De Donno, alias Joseph Dominus, dalla plasmaterapia alla candidatura a sindaco

di Selvaggia Lucarelli (tpi.it, 27 giugno 2020)

Giuseppe De Donno è intenzionato a candidarsi a sindaco di Mantova e non è una sorpresa. Dopo mesi di post a colpi di hashtag, endorsement di Matteo Salvini, servizi de Le iene in cui lo si dipinge come l’uomo che curerà tutti col plasma e risse mediatiche, pare che appunto si candiderà con una lista civica. Ed è un escamotage di Salvini per far fuori il sindaco Pd Mattia Palazzi: con Stefano Rossi candidato per la Lega e De Donno in una lista civica con il patto di sostenersi al ballottaggio, Palazzi potrebbe essere già sconfitto in partenza.

bufale.net
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Lino Banfi testimonial del governo per l’uso corretto della mascherina

(blitzquotidiano.it, 26 giugno 2020)

Lino Banfi torna protagonista della vita politica del governo. L’attore pugliese è, infatti, stato chiamato da Palazzo Chigi per uno spot che promuove l’utilizzo della mascherina contro il Coronavirus. Nel breve filmato il comico di Andria dimostra con i fatti e spiega a parole come indossare correttamente il dispositivo di protezione individuale. In particolare, ha spiegato Palazzo Chigi su Twitter rilanciando il video, Lino Banfi è «il testimonial di una campagna del Ministero della Salute per promuovere l’uso corretto della mascherina, un presidio indispensabile per la Fase 2 nella prevenzione contro il Covid-19».Coronavirus_LinoBanfi Continua la lettura di Lino Banfi testimonial del governo per l’uso corretto della mascherina

Chef Rubio via da Instagram, FaceBook e WhatsApp

di Daniele Monaco (wired.it, 24 giugno 2020)

«Instagram censura le mie stories sulla Palestina e blocca la crescita del mio account: da oggi inizia la mia disobbedienza social sulle piattaforme di Mark Zuckerberg. Addio Instagram, FaceBook e WhatsApp». È la denuncia di Chef Rubio che, dopo 9.107 post in sette anni di attività e un seguito di quasi 740mila follower su Instagram (e 770mila su FaceBook), annuncia: «Non “gioco” più su Instagram, sposto tutta la mia attività di comunicazione su Twitter, Telegram e il mio sito chefrubio.it».ChefRubio_shadow_ban Continua la lettura di Chef Rubio via da Instagram, FaceBook e WhatsApp

La famiglia di Tom Petty diffida Trump

(ansa.it, 22 giugno 2020)

La famiglia del defunto musicista americano Tom Petty ha diffidato formalmente Donald Trump dall’usare nella sua campagna elettorale il brano I won’t back down, come ha fatto lo scorso 20 giugno nel comizio di Tulsa, in Oklahoma. Una campagna – hanno scritto su Twitter Adria, Annakim, Dana e Jane Petty – che «si è lasciata alle spalle troppi americani e il buon senso». «Siamo fermamente contro il razzismo» spiegano «e ogni tipo di discriminazione. Tom Petty non avrebbe mai voluto che una sua canzone fosse usata per una campagna d’odio».Petty_vs_Trump Continua la lettura di La famiglia di Tom Petty diffida Trump

Vera Lynn: la voce come rifugio, cura e consolazione

di Paola Peduzzi (ilfoglio.it, 19 giugno 2020)

La voce che accudisce, che calma, che custodisce, che cura: questa era la voce di Vera Lynn per gli inglesi in guerra negli anni Quaranta e poi anche dopo, quando è tornata la pace ma non è passato – non passa mai – il bisogno di farsi rassicurare, e di farsi amare. Vera Lynn, “cantante patriottica” come è stata sbrigativamente definita ieri, è morta a 103 anni e il tributo è stato spontaneo e immediato: le sue canzoni più famose sono state trasmesse ovunque nel Regno Unito, la Rete si è riempita di video di cortili con persone a distanza di sicurezza che ascoltano insieme Vera Lynn.

Ph. Luciana Guerra / PA Images – Getty Images
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I Village People chiedono a Trump di non usare le loro canzoni

(huffingtonpost.it, 6 giugno 2020)

Niente più Macho Man per Donald Trump. I Village People hanno chiesto al presidente degli Stati Uniti di non suonare più le loro canzoni ai suoi comizi. Il tycoon ha attinto spesso ai successi musicali della band per esaltare i momenti topici dei suoi incontri. La richiesta parte da Victor Willis, tra i celebri volti della band degli anni Settanta. I Village People avevano dato inizialmente via libera al presidente, ma la decisione è mutata in seguito ai fatti seguiti alla morte dell’afroamericano George Floyd.VillagePeople Continua la lettura di I Village People chiedono a Trump di non usare le loro canzoni

Kanye West dona due milioni di dollari per l’istruzione della figlia di Floyd

di Carmelo Leo (tpi.it, 5 giugno 2020)

Tra gli artisti che in questi giorni negli Stati Uniti hanno preso una posizione forte nei confronti dell’omicidio di George Floyd, il 46enne afroamericano morto in circostanze sospette durante un controllo di polizia a Minneapolis, c’è anche il rapper Kanye West: il cantante ha infatti donato finora circa due milioni di dollari e ha aperto un fondo per pagare l’istruzione della figlia di Floyd, Gianna.

Talking Rap via Twitter
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I flag dress delle celeb

di Ilaria Perrotta (vanityfair.it, 30 marzo 2020)

C’è una sottile linea-à-porter tra patriottismo, messaggio politico/sociale e moda. E passa dagli abiti bandiera avvistatissimi da sempre sulle celeb che li sventolano su red carpet, passerelle, festival e palcoscenici e, in tempi più recenti, Instagram. Proprio del flag dress più famoso della Storia – quello con la Union Jack, la bandiera britannica, entrato nel gotha degli abiti iconici insieme al Jungle di Jennifer Lopez, al Revenge di Lady Diana e al Versace con le spille da balia di Liz Hurley – è tornata a parlare colei che lo ha reso leggenda, Geri Halliwell.

Getty Images
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La rabbia di Taylor Swift contro Donald Trump

di Mario Manca (vanityfair.it, 30 maggio 2020)

Se c’è una cosa che alcuni rimproveravano a Taylor Swift negli anni passati era di non schierarsi dal punto di vista politico. La popstar inizialmente pensava che a parlare dovesse essere solo la sua musica, ma l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti l’ha portata a prendere posizioni nette in favore del fronte democratico. Dapprima con il sostegno a Hillary Clinton nella campagna presidenziale e poi con una serie di critiche alla politica di The Donald in materia di immigrazione e diritti delle minoranze, incitando i giovani a fare la differenza.TaylorSwift_vs_DonaldTrump Continua la lettura di La rabbia di Taylor Swift contro Donald Trump