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Negli Stati Uniti i neonazisti prendono sempre più coraggio

Ph. Ford Fischer / News2Share via Bangor Daily News

di Tess Owen (wired.it, 30 novembre 2024)

Il 16 novembre, undici giorni dopo le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, una dozzina di neonazisti appartenenti a un gruppo chiamato Hate Club 1488 ha marciato senza problemi per le strade di Columbus, in Ohio, portando con sé bandiere con svastiche e scandendo insulti razzisti. Diversi leader a livello statale e nazionale, tra cui il presidente Joe Biden, hanno condannato l’evento, come anche leader locali e attivisti.

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La canzone reggaeton diventata un caso politico in Colombia

Ph. Felipe Orvi

(ilpost.it, 25 novembre 2024)

In Colombia una canzone reggaeton nata dalla collaborazione fra alcuni dei cantanti più famosi del Paese è diventata un caso politico nel quale è intervenuto anche il presidente Gustavo Petro, perché alcune parti del testo sono accusate di sessualizzare le ragazze minorenni. La canzone s’intitola +57, in riferimento al prefisso telefonico del Paese, è ai primi posti in Colombia nelle classifiche su varie piattaforme ed era stata presentata come una sorta di “manifesto” per rappresentare il movimento musicale all’estero.

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Un trend di TikTok sta facendo conoscere al mondo la musica “budots”

(ilpost.it, 1° agosto 2024)

Capita spesso che TikTok faccia diventare famosi senza motivo apparente alcuni secondi di canzoni altrimenti sconosciute: un content creator li utilizza per la prima volta, un altro sente la canzone e decide di usarla anche lui, e di replica in replica la canzone diventa virale, spesso perdendo del tutto il contesto in cui era stata pubblicata la prima volta. È successo nelle ultime settimane con una canzone particolarmente strana: si chiama Emergency.

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I populisti vanno forte su TikTok

TikTok

(ilpost.it, 29 novembre 2024)

La vittoria a sorpresa di Calin Georgescu, candidato nazionalista e filorusso, al primo turno delle presidenziali in Romania, è almeno in parte dovuta alla grande quantità di contenuti pubblicati su TikTok, che hanno attratto e convinto un numero inatteso di elettori. Questo sta avvenendo non soltanto in Romania: in tutta Europa sulla piattaforma cinese vanno forte soprattutto i candidati populisti.

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L’educazione saudita di Nicolai Lilin

Ph. Andrea Chisesi

di Massimiliano Coccia (linkiesta.it, 27 novembre 2024)

Nicolai Lilin, al secolo Nikolaj Jur’evič Veržbickij, è conosciuto per il suo bestseller Educazione siberiana (Einaudi), un finto memoir in cui l’autore inventa di sana pianta radici familiari, l’esistenza di intere popolazioni che avrebbero popolato la Transinistria, e tentante rivoluzioni mai avvenute. Invenzioni che però gli sono valse molti riconoscimenti, presentazioni e contratti.

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Il canto di guerra di Jaroslav Dronov

The New York Times / Contrasto

di Svetlana Reiter – Kristina Safonova (Meduza / internazionale.it, 6 giugno 2024)

Jaroslav Dronov, il ragazzo che oggi si fa chiamare Shaman, è nato nella città di Novomoskovsk, nella regione russa di Tula. A quindici anni si è iscritto al Conservatorio e ha cominciato a esibirsi in un ristorante locale. A venti si è trasferito a Mosca per studiare canto pop e jazz al Conservatorio statale Gnessin (gli ci sono voluti due tentativi per essere ammesso, e in seguito è emerso che la sua tesi di diploma era un plagio).

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Dall’uccellino alla farfalla: Bluesky e quella celeste nostalgia di Twitter

di Alessandro Frau (agi.it, 24 novembre 2024)

C’è un’aria pulita in Bluesky. Esattamente come quella che si respirava agli albori di Twitter, pensato e creato da Jack Dorsey, e che poi si è deteriorata, diventando quasi irrespirabile, dopo l’avvento di Elon Musk e la trasformazione in X. Per parafrasare un po’ una famosa canzone di Riccardo Cocciante, noi transfrontalieri dei social, abituati a spostarci da una piattaforma all’altra, stiamo vivendo una “celeste nostalgia”, ricordando uccellini, pensieri espressi in 140 caratteri e conversazioni (quasi) civili.

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Trump è l’ultima speranza del creatore del più famoso mercato del Dark Web

Ph. Chip Somodevilla / Getty Images

di Joel Khalili – Andy Greenberg (wired.it, 23 novembre 2024)

Mentre gli americani e il resto del mondo continuano a occuparsi delle implicazioni della rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, poche persone si giocano più di un quarantenne che attualmente si trova in un penitenziario federale di Tucson, in Arizona. Per Ross Ulbricht, creatore del leggendario mercato della droga sul Dark Web, Silk Road, in carcere dal 2013, la vittoria di Trump può fare la differenza tra la libertà e una vita in cella.

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Prima delle elezioni Trump aveva già vinto nella moda

Ph. Thibault Camus / Ap

(ilpost.it, 22 novembre 2024)

I segnali della vittoria di Donald Trump alle presidenziali statunitensi non c’erano solo nei sondaggi ma anche nella moda, come hanno scritto subito dopo il risultato molte esperte sui social. Le tendenze su come vestirsi che hanno avuto successo negli ultimi due o tre anni negli Stati Uniti si richiamano soprattutto alla visione del mondo dei Repubblicani, cosa che riflette lo spostamento generale della nazione verso quei valori e aiuta a spiegarne, in parte, la vittoria.

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I cappellini Maga ora si vedono perfino a New York

Ph. Yuki Iwamura / Ap

(ilpost.it, 21 novembre 2024)

Il cappellino da baseball rosso Maga – “Make America Great Again”, far tornare grande l’America – è probabilmente uno degli oggetti più iconici e rappresentativi di questa epoca politica negli Stati Uniti. Fu messo in circolazione durante la campagna presidenziale di Donald Trump del 2016 per identificare i suoi sostenitori e da allora è considerato un simbolo divisivo. Se nelle aree più rurali e conservatrici degli Stati Uniti è normale vederne in giro, nelle grandi città, storicamente più Democratiche, è piuttosto raro incontrare qualcuno che lo indossa.

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