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Post-democrazia: nella società digitale siamo più sudditi che cittadini

di Alfonso Celotto (huffingtonpost.it, 3 gennaio 2023)

Per secoli, forse per millenni, siamo stati sudditi. Cioè sottomessi al potere di un Monarca superiore alle leggi perché regna per grazia di Dio, prima ancora che per volontà per la nazione. Come diceva Polibio, i Re nascono per comandare. Noi per obbedire, perché «senza obbedienza il diritto del potere sarebbe vano, e di conseguenza lo Stato non sarebbe affatto costituito» (sono parole di Hobbes, De Cive, VI, 13).

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Il populismo di Elon Musk

di Alessandro Balbo (linkiesta.it, 22 novembre 2022)

«Vox Populi, Vox Dei». Voce di popolo, voce di Dio. La sentenza con cui Elon Musk ha decretato la riammissione di Donald Trump su Twitter dopo aver pubblicato un sondaggio sulla piattaforma, ora di sua proprietà, richiama concetti di natura biblica e medioevale, ma si fa anche manifesto della peggiore forma di populismo della nostra epoca.

Ap / LaPresse

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Casaleggio e dissociati

di Mario Lavia (linkiesta.it, 24 aprile 2021)

Il diluvio affoga i Cinquestelle sotto la congiunzione astrale della caduta di Beppe Grillo e dell’addio di Rousseau, cioè gli dei di un Movimento nato in sordina e in sordina entrato in crisi. Forse esiste un nesso fra i due accadimenti, forse no. Non è da escludere che Grillo sia andato fuori di testa certo per la vicenda giudiziaria del figlio ma chissà se anche perché da vecchio istrione ha sentito il fruscìo dell’ombra di Banquo recante il fallimento del più grande spettacolo della Seconda repubblica, a parte quello di Silvio Berlusconi; forse aveva previsto la fuga dell’impresario inopinatamente intitolato a Rousseau che sin qui garantiva la più colossale parodia della democrazia; e poi attori e comparse disertare le prove, e il pubblico rivolere indietro i soldi del biglietto.

Unsplash
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Conte dice di avere un piano per il Paese, ma prima vuole condurre Sanremo

di Christian Rocca (linkiesta.it, 12 giugno 2020)

A quotidiani pressoché unificati, il premier Giuseppe Conte ha annunciato che ha «un Piano» per la rinascita dell’Italia, chiamiamolo il “Piano Sòla”. Lo presenterà al Paese dopo otto giorni di Stati Generali, quindi in realtà non ce l’ha ancora, perché se ce l’avesse già non avrebbe bisogno del red carpet di Villa Pamphili con la sfilata di «ospiti di eccezione», come nelle seratone di Sanremo. Discutere, ascoltare, coinvolgere gli esperti e ampliare l’orizzonte è sempre una cosa buona e utile, specie per un governo modesto come il nostro.

Ph. Yves Herman / Reuters
Ph. Yves Herman / Reuters

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Trump e i volenterosi complici del caos

di Christian Rocca (linkiesta.it, 3 giugno 2020)

Donald Trump è la più grande catastrofe mai capitata all’America dall’11 settembre 2001, il primo presidente antiamericano degli Stati Uniti, la parodia dello yankee rozzo, arrogante e razzista, il sogno realizzato dei nemici del mondo libero, l’incubo di chiunque sia cresciuto con la cultura popolare americana. Bugiardo, violento, ignorante, non c’è un momento della presidenza del Cialtrone-in-chief che non sia un imbarazzo morale, civile e sociale per chiunque abbia a cuore il decoro della politica, la dignità personale e l’epopea del sogno americano.

Ph. Drew Angerer / Getty Images
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Il voto sulla piattaforma Rousseau? Come il televoto di “Ballando con le stelle” e “X Factor”

(giornalettismo.com, 31 agosto 2019)

«Guardi, è tutto controllato secondo per secondo. Ma io sono un tecnico. Certifico solo il voto. È un po’ come il televoto di Ballando con le stelle e X Factor». A parlare è Valerio Tacchini, 56 anni, notaio nonché certificatore dei voti su Rousseau (oltre ad essere anche consulente del ministro dei Beni Culturali, Bonisoli), ed ex notaio di programmi televisivi come L’isola dei famosi.

Ph. Andreas Solaro / Getty Images
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Nel M5s c’è più Lenin che Rousseau

di Damiano Palano (ilfoglio.it, 27 marzo 2018)

Ormai più di un secolo fa, nel 1911, Robert Michels dava alle stampe il suo libro più famoso, La sociologia del partito politico nella democrazia moderna, destinato ad aprire un intero filone di studi. In quel libro il politologo tedesco illustrava quella che, da allora, sarebbe stata conosciuta nell’ambito delle scienze sociali come la “legge ferrea dell’oligarchia”.Grillo-DiMaio-D.Casaleggio Continua la lettura di Nel M5s c’è più Lenin che Rousseau