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Blockout 2024: la ghigliottina digitale per punire il silenzio delle star su Gaza

di Silvia Renda (huffingtonpost.it, 14 maggio 2024)

La miccia che ha acceso la fiamma, come spesso accade, è un episodio banale o persino frainteso. Durante l’ultimo Met Gala, l’influencer Haley Baylee aveva interpretato il tema “Garden of Time”, proposto dall’organizzatrice Anna Wintour, con un’acconciatura e un abito floreali, in richiamo allo stile settecentesco di Maria Antonietta. Calata nella parte, Haley ha pronunciato di fronte alla telecamera la più celebre frase attribuita alla regina di Francia: «Che mangino brioches».

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Per una discussione più ampia sul ruolo degli influencer nella società

di Francesca Caon (huffingtonpost.it, 22 dicembre 2023)

In un contesto contemporaneo, dove il rapporto tra celebrity e pubblico non è mediato e in cui sostenitori e hater si scambiano di ruolo in maniera fluida e spesso mimetica, emerge un interrogativo: la strategia di riparazione adottata nel caso Ferragni-Balocco è stata veramente efficace? Nel recente episodio che ha coinvolto Chiara Ferragni e il marchio Balocco, emerge non solo una gestione apparentemente amatoriale della crisi, ma anche un riflesso delle dinamiche complesse e a volte insidiose dell’influencer marketing nella società attuale.

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L’esibizione della bontà nel secolo della militanza social

di Guia Soncini (linkiesta.it, 21 dicembre 2023)

A raccontarlo oggi non sembra neanche vero, ma una volta in questo derelitto Paese a scrivere di tv erano i più bravi. Erano gli anni in cui il varietà del sabato sera era una cosa che guardavamo in decine di milioni, era quando la cultura popolare era un segmento condiviso: guardavamo tutti le stesse cose, non i pezzettini di realtà che selezionava l’algoritmo, e quindi ci capivamo quando facevamo conversazione.

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Forse, prima di tutto, il finanziamento degli ospedali non andrebbe delegato agli influencer e ai pandori?

di Davide Piacenza (esquire.com, 18 dicembre 2023)

Maledetto il Paese che ha bisogno di influencer. C’è un’email pubblicata dal Corriere della Sera nel contesto del famigerato scandalo sui pandori “Pink Christmas” a marchio Chiara Ferragni venduti l’anno scorso da Balocco, che andrebbe discussa. È quella in cui un anonimo funzionario dell’azienda dolciaria torinese risponde caustico alle richieste del team dell’influencer, spiegando: «Mi verrebbe da rispondere [al team Ferragni]: In realtà le vendite servono per pagare il vostro cachet esorbitante».

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Doppie punte e Ayatollah

di Guia Soncini (linkiesta.it, 7 ottobre 2022)

«Non è un problema di doppie punte, vorrei segnalare: è una tragedia collettiva e una rivoluzione possibile»: l’ha scritto cinque giorni fa Concita De Gregorio, giacché quelle parecchio brave sono capaci di intercettare in anticipo il materiale umano su cui ti verrà voglia di soffermarti più tardi. L’ha scritto prima che Isabelle Adjani e a scendere tutte le più belle attrici del cinema francese facessero dei video che somigliano alla parte più tenera di noi, quella che si raccomanda col parrucchiere di non tagliare troppo.

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Il racconto dell’influencer

di Guia Soncini (linkiesta.it, 27 settembre 2022)

«Oggi inizia la resistenza», twitta Francesca Michielin, che di mestiere presenta X Factor, ma è evidentemente pronta non dico a salire sulle montagne col mitra ma almeno ad andare a Cortina con un paio di sci nuovi (spero che gli impianti ampezzani di neve finta siano migliorati rispetto ai miei tempi, quando la rivoluzione volevamo farla, pensa te, contro la Dc, ma almeno non avevamo luoghi pubblici in cui dichiarare la nostra scemenza giovanile). Il giorno prima, mentre l’Italia votava come ampiamente previsto Giorgia Meloni, la sinistra dell’Instagram s’indignava per le stronzate, come aveva fatto per tutto il resto della campagna elettorale e della vita. È normale che sia così: siamo una società in cui il benessere è diffuso e i bisogni primari sono soddisfatti, ci resta tempo per occuparci di stronzate e quindi lo facciamo. Il dettaglio grave è l’apparente incapacità di distinguere tra le stronzate e le cose serie, riuscendo ad avere l’approccio sbagliato a entrambe.

Ben Daniel

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Ferragni e Segre, “passaggio di testimone” al Memoriale della Shoah

(huffingtonpost.it, 27 giugno 2022)

Dopo l’incontro privato a casa della senatrice, Chiara Ferragni ha accolto l’invito di Liliana Segre a visitare il Memoriale della Shoah di Milano. Nel corso della scorsa settimana, l’imprenditrice è stata in Piazza Edmond Jacob Safra, per scoprire, accompagnata da Liliana Segre «il luogo simbolo di una delle più grandi tragedie della storia recente, teatro delle deportazioni ad oggi rimasto intatto». «La nostra è stata una visita semplice, da nonna a nipote, un incontro tra generazioni, ma anche un passaggio di testimone», ha commentato Segre. «Quando i testimoni oculari non ci saranno più, dovremo fare affidamento su tutti quei cittadini che vorranno prendersi in carico la responsabilità di ricordare. Chi meglio di Chiara Ferragni allora, che ogni giorno parla con 27 milioni di persone?».

Chiara Ferragni via Instagram

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