Archivi tag: paparazzi

Meloni si percepisce attenzionata da una “morbosità come il Grande Fratello” e no, non sta citando Orwell

(blitzquotidiano.it, 4 giugno 2024)

«Sono passati sedici mesi, a me sembrano diciassette anni». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite di Agorà, su Rai 3, raccontando di «percepire» una «morbosità» attorno alla sua vita privata ed «è un’altra cosa che non aiuta». «Chiunque ha bisogno di avere una sua dimensione privata, di normalità che a me viene completamente tolta», ha spiegato. «Non so perché ci sia questa morbosità».

Ansa

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Al via a Cinecittà le riprese de “Il fotografo del duce”

di Andrea Cauti (agi.it, 2 marzo 2024)

Sono iniziate negli Studi di Cinecittà le riprese de Il fotografo del duce, il nuovo film di Tony Saccucci, prodotto e distribuito da Luce Cinecittà. Saccucci torna sul set dopo il caso mediatico del suo debutto Il pugile del duce – e il successivo La prima donna, premiato con il Nastro d’Argento – con una nuova indagine di memoria storica e recupero di un personaggio straordinario. Protagonista de Il fotografo del duce è Adolfo Porry-Pastorel, fotografo, giornalista, padre dei fotoreporter italiani, progenitore dei paparazzi.

Ph. Adolfo Porry-Pastorel / Il Giornale d’Italia – Archivio Storico Luce

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Come Fabrizio Corona è diventato Fabrizio Corona

(ilpost.it, 19 ottobre 2023)

Il caso del presunto giro di scommesse on line in cui sono sospettati i calciatori della Nazionale Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali ha riportato all’attenzione mediatica il nome dell’imprenditore Fabrizio Corona. È stato lui infatti a rivelare ai media il coinvolgimento dei calciatori nell’inchiesta, ma non è l’unico motivo per cui se ne parla: uscito da poco dal carcere dopo aver fatto dentro e fuori per una decina d’anni, nell’ultimo mese Corona è stato ospitato e intervistato in diversi programmi tv.

Ph. Daniel Dal Zennaro / Ansa

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Eravamo famosi: il terrore dell’invisibilità

di Guia Soncini (linkiesta.it, 30 settembre 2023)

La prima volta che mi sono interessata al concetto di “fama” ero così giovane che non esistevano i reality o i social ma esistevano le It Girl, quelle di cui i giornali anglofoni si occupavano per la loro fama pur non avendo esse un mestiere. Così giovane che c’era ancora qualcuno che non aveva sentito la barzelletta sul naufrago e Claudia Schiffer.

Ph. Katerina Holmes / Pexels

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La saga mitomane di Harry e Meghan e la solitudine esibizionista dei Ferragnez

di Guia Soncini (linkiesta.it, 19 maggio 2023)

Ci sono giorni in cui proprio non riesci a decidere il tema di conversazione. Vuoi parlare di Pierfrancesco Favino? Di Tom Hanks? Di Diana Spencer? Di Meghan Markle? Delle due ragazze di Little Rock che si resero conto che gli uomini preferiscono le bionde? Comincerei da: cosa farebbe J.R. Moehringer con la vita di Chiara Ferragni? Me lo sono chiesto in quelle ventiquattr’ore in cui la vita sceneggiatrice ci ha offerto, come amuse-bouche della seconda stagione di The Ferragnez, la serie di Prime sulla vita dell’italiana più famosa di questo secolo, l’inseguimento immaginario di Harry e Meghan.

Unsplash

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Femminismo in corsetto. Il cinema sta riscattando l’immagine delle principesse

di Benedetta Barone (linkiesta.it, 28 gennaio 2023)

Qualcosa sta accadendo tra noi e le storiche nobildonne del passato. Che siano imperatrici, principesse, duchesse, da parte della cinematografia e della serialità sembra si sia diffusa una nuova e inedita ondata divinatoria. Verrebbe subito spontaneo domandarsi: perché? Non ci aveva già pensato la Disney? Superato l’ideale infantile della favola, qualunque bambina cresca con il mito de La bella addormentata nel bosco si rende ben presto conto del modello desueto e distorto in cui ha creduto, e lo abbandona senza rimpianti.

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La formula della fama

di Guia Soncini (linkiesta.it, 29 settembre 2022)

Al video ci ho pensato dopo, quando ieri è arrivata nelle redazioni una letterina con cui l’avvocato di Giorgia Meloni intimava di non braccarne la figlia per fotografarla o riprenderla. Al video in quel momento presente sulla home page d’un grande quotidiano, in cui un giornalista filmava una seienne che entrava a scuola, perché quella seienne è la figlia della prossima presidente del Consiglio, e in un Paese senza star system ci si arrangia come si può.

Pexels

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Tra le facce pari e dispari. Intervista a Umberto Pizzi, il sovrano dei fotografi romani

di Francesco Palmieri (ilfoglio.it, 4 settembre 2022)

Se tra la morte di Michail Gorbaciov e il venticinquennale di quella di Diana Spencer parlate con Umberto Pizzi, sovrano dei fotografi romani, sessant’anni di mestiere e ottantacinque di età, due domande le tenete già pronte. Nel suo archivio, parzialmente on line e dichiarato “patrimonio di interesse culturale”, sia di Gorbaciov sia di Lady D ci sono tante fotografie. Ma ci sono ovviamente anche gli occhi dell’autore.

Ph. Umberto Pizzi

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Non ne abbiamo mai abbastanza di Diana Spencer

(ilpost.it, 31 agosto 2022)

A mezzanotte passata del 31 agosto 1997, 25 anni fa, Diana Spencer e Dodi al Fayed stavano per lasciare l’hotel Ritz di Parigi, dove avevano cenato. La principessa del Galles e il suo compagno avevano deciso di mangiare nella suite imperiale (da 6mila sterline a notte) perché al ristorante i presenti non facevano altro che fissarli. Diana ordinò uova strapazzate, asparagi e una sogliola. Dopodiché uscirono per tornare all’appartamento di al Fayed, sugli Champs Élysées. Con una Mercedes S280 nera cercarono di seminare i paparazzi che li seguivano da ore. A guidare la grossa e potente berlina era Henri Paul, responsabile della sicurezza del Ritz, che la spinse ben oltre i 200 chilometri all’ora per le strade parigine. Un fotografo raccontò poi di aver visto la Mercedes passare col rosso a Place de la Concorde.

Ph. John Minihan / Evening Standard / Hulton Archive / Getty Images

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Lady Diana e le sue sosia: come la principessa ingannava i paparazzi

di Roberta Mercuri (vanityfair.it, 13 aprile 2022)

Lady Diana, anche quando andava in vacanza, era perennemente inseguita dai paparazzi. La principessa, però, aveva trovato un ingegnoso stratagemma per prendersi gioco di loro: faceva amicizia con donne molto simili a lei, e le convinceva a scambiarsi i vestiti. Risultato: spesso i fotografi seguivano le sosia anziché la vera Diana. L’aneddoto è stato raccontato a Insider da Hannes Schneider, proprietario dell’hotel a cinque stelle Arlberg, in cui la moglie di Carlo d’Inghilterra soggiornava quando andava a sciare a Lech, sulle Alpi austriache. Negli anni Novanta, Diana andò a Lech coi figli William e Harry per cinque stagioni di fila. E così diventò amica di Schneider, al quale un giorno confidò, tutta divertita, la sua strategia anti-paparazzo.

Ph. Tim Graham / Getty Images

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