Archivi tag: opinione pubblica

Il caos alimentato dai social è niente rispetto a quello che arriverà con l’Intelligenza Artificiale

di Antonio Preiti (linkiesta.it, 15 luglio 2023)

Adesso siamo tutti convinti che i social media determinino le opinioni politiche, e di conseguenza influenzino il voto. Non era così all’inizio, quando un tipico atteggiamento, un po’ supponente, si condensava nel mantra: «… e poi c’è la vita vera». Abbiamo (hanno) scoperto che nell’ambito della vita vera ci sono i social media. Accadeva allora (sembra un tempo remoto, ma siamo a dieci anni fa, o poco più) che la tecnologia permettesse una precisione nella comunicazione politica prima impensata e impensabile.

Shutterstock

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L’elogio di Habermas ai media digitali

di Alberto Ferrigolo (agi.it, 23 settembre 2022)

I media digitali sono un pericolo per la società? Se lo chiede nel suo nuovo libro Jürgen Habermas, il filosofo tedesco tra i principali esponenti della Scuola di Francoforte, che guarda con preoccupazione ad un nuovo “cambiamento strutturale nella sfera pubblica”, come riferisce il settimanale Die Zeit. La tesi è questa: per Habermas il nuovo cambiamento strutturale è il risultato di una “dissoluzione dei confini narrativi”.

Ph. Jet Budelman / De Beeldunie

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Informazione tossica, colonialismo digitale e profitti mostruosi

di Annamaria Testa (internazionale.it, 19 ottobre 2021)

Ogni nostra decisione sul futuro, piccola o grande, riguardante i prossimi trenta minuti o i prossimi trent’anni, si basa su quello che noi sappiamo adesso. E quello che noi adesso sappiamo, o crediamo di sapere, rispecchia l’assieme delle informazioni che, nel corso delle nostre vite e fino a questo momento, ci hanno raggiunto e colpito. E che, convincendoci della loro rilevanza, hanno incessantemente contribuito a formare, a modificare (o a deformare) la nostra visione di noi stessi e delle cose. Dunque, poter disporre di informazioni di qualità è fondamentale perché sia i singoli sia i governi decidano bene e, per dirla con Steven Pinker, in modo razionale e responsabile: tale, cioè, da “salvare il mondo”.

Artur Debat / Getty Images

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La politica, i social e il ddl Zan: quanto pesa il post di un influencer?

di Ruggiero Montenegro (ilfoglio.it, 7 luglio 2021)

La polemica a colpi di hashtag scoppiata ieri sulla legge Zan tra Chiara Ferragni e Matteo Renzi è solo il più recente degli episodi. L’ulteriore certificazione del ruolo sempre più attivo e pervasivo che ricoprono alcuni influencer nella sfera pubblica e politica. Un fenomeno che non si scopre oggi, ma che negli ultimi mesi ha assunto proporzioni più grandi: tra gennaio e giugno sono 5 milioni le persone raggiunte sui social dai messaggi dei personaggi più famosi che hanno detto la loro sulla discussa legge contro l’omotransfobia. La stima arriva da una ricerca firmata Buzzoole. Continua la lettura di La politica, i social e il ddl Zan: quanto pesa il post di un influencer?

I social dei politici

di Carlo Rienzi (huffingtonpost.it, 25 agosto 2020)

L’agenda politica del nostro Paese, ormai, è social-centrica: non passa giorno senza che corra la notizia dell’ultimo tweet, o dell’ultimo post, di questo o quel politico. “Salvini ha scritto su Facebook”, “Di Maio ha detto in diretta”, e via cantilenando, l’arena politica dello Stivale è ormai saldamente radicata nei mondi virtuali, dove le discussioni tra “tifoserie” spopolano, il conflitto porta nuovi utenti e ogni confronto sereno è impossibile.social_politici Continua la lettura di I social dei politici

Il partito dei virologi

di Massimiliano Panarari (huffingtonpost.it, 12 luglio 2020)

Il prof. Pier Luigi Lopalco si candida oppure no alle elezioni regionali pugliesi? Non siamo dalle parti dei dilemmi amletici, ma di quelli politici. Il corteggiamento da parte di Michele Emiliano, che lo ha voluto quale coordinatore della task force anti-Covid della Regione Puglia, è in fase molto avanzata. E nei prossimi giorni, a stretto giro, si attende la sua decisione. Se scioglierà la riserva sarà il primo tecnico made in “era Covid” sceso in politica.

Hp
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La tv fa il consenso e detta l’agenda, i social seguono

(adnkronos.com, 28 maggio 2020)

Dall’avvio dell’emergenza Coronavirus si è molto dibattuto dell’utilizzo (a volte anche improprio o eccessivo) dei social da parte dei politici per la gestione della comunicazione. L’uso intenso e sicuramente proficuo delle nuove tecnologie si può misurare facilmente prendendo come punto di riferimento i leader che hanno avuto un’esposizione mediatica maggiore in questo periodo. È il caso, per fare l’esempio più lampante, di Giuseppe Conte.conte_dati Continua la lettura di La tv fa il consenso e detta l’agenda, i social seguono

Il futuro della politica è in mano all’intelligenza artificiale

di Bruce Schneier (“The Atlantic” / internazionale.it, 17 gennaio 2020)

La stagione della campagna presidenziale statunitense è ufficialmente, ma davvero ufficialmente, arrivata, il che significa che è il momento di affrontare gli strani e insidiosi modi in cui la tecnologia sta distorcendo la politica. Una delle principali minacce che si profilano all’orizzonte è l’arrivo di personalità artificiali, destinate a dominare il dibattito politico.ai_politics Continua la lettura di Il futuro della politica è in mano all’intelligenza artificiale

La patologica fame di emozioni di cui soffre il popolo ha contagiato la politica

di Damiano Palano (ilfoglio.it, 18 dicembre 2019)

Nell’ottobre 2017, aprendo il primo meeting della sua Fondazione, Barack Obama spiegò ai sostenitori perché da quel momento non si sarebbe più prestato alla liturgia dei selfie. «Le persone che incontro non mi guardano più negli occhi», «si avvicinano a me solo così», disse mimando il gesto con cui di solito si armeggia sullo smartphone per regolare l’autoscatto.Demopatia Continua la lettura di La patologica fame di emozioni di cui soffre il popolo ha contagiato la politica

La grande lezione di Sacha Baron Cohen

di Antonio Nicita (linkiesta.it, 27 novembre 2019)

Il discorso tenuto da Sacha Baron Cohen, attore comico creatore di Borat e Ali G, in occasione del premio International Leadership della Anti-Defamation League, ha colpito nel segno con una provocazione: che sarebbe successo se Hitler avesse avuto accesso a Facebook?

ph. Tommaso Boddi / Wire Image
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