Fox News ha accettato di pagare più di 787 milioni di dollari di risarcimento alla Dominion Voting Systems, la compagnia di software che si era occupata di registrare i voti nel 2020, accusata falsamente di aver truccato le elezioni presidenziali che diedero la vittoria a Joe Biden. Il magnate Rupert Murdoch, 92 anni, ha preferito pagare subito centinaia di milioni di dollari piuttosto che vedere l’immagine del proprio network demolita dalle imbarazzanti testimonianze attese in aula.
Sembra incredibile, ma è tutto vero: è sul mercato un nuovo smartphone pensato appositamente per i sostenitori di Donald Trump e in generale per tutti coloro che sentono oppressa la propria libertà di espressione dalla sinistra e dal politicamente corretto. Il telefono si chiama, infatti, Freedom Phone e, al prezzo di 499 dollari, promette di liberare i propri utenti dalla censura e dal controllo delle Big Tech – considerate vicine alle idee liberal dei democratici – e di fargli riprendere il controllo sulle loro comunicazioni.
Tenera è la notte a Mar-a-Lago. Come cambia il mondo in tre ore di volo. La mattina al gelo di Washington D.C., piumino, cappello, guanti, lockdown, colonne di militari con il mitragliatore in spalla. Joe Biden ha giurato, ha firmato una raffica di ordini esecutivi. Poi il cambio di programma, chiama il direttore: “Preparati, andiamo in Florida”. Quando? “Adesso, ho un appuntamento stasera con Chris Ruddy, il proprietario di Newsmax, devi scrivere un pezzo su Mar-a-Lago”. Immaginate la scena: a Washington il termometro va sotto zero, a Miami arriva a 30 gradi, nella mia valigia ci sono solo maglioni e, se davvero andiamo a Mar-a-Lago… Cosa mi metto? Per fortuna, ho almeno un tacco alto elegante in valigia. Volo dal Dulles Airport a Miami strapieno. Se Washington D.C. è chiusa nel Sunshine State è alta stagione, tutto aperto. Da una parte il lockdown della Capitale e dall’altra la movida dello Stato di Ron DeSantis, il governatore repubblicano di origini italiane.
Un giorno gli storici forse divideranno la nostra vicenda contemporanea in due momenti: prima e dopo Trump. Nel frattempo, siamo immersi in un “durante” che serve a vedere il dopo e decifrare ciò che è successo prima. Trump è amato o odiato, non ci sono vie di mezzo, chi lo insulta e apostrofa come un gaglioffo può esibire il pedigree democratico per stare in società, chi lo adora naturalmente lo fa no limits: tutti gli altri sono “nemici del popolo”. Il risultato è che dal 2016 gli uni e gli altri sbagliano le previsioni su The Donald. Dopo l’invasione di Capitol Hill, gli illusionisti dicono che la storia è (ri)finita e l’America è un grande paradiso no borders, un territorio pacificato, governato dal Partito Democratico di Joe Biden e Kamala Harris, mentre i repubblicani sono in un penoso esilio e Trump è destinato a trascorrere il suo tempo giocando a golf.Continua la lettura di «Newsmax sarà la prima tv, voglio Fox News»: intervista a Chris Ruddy→
di Ferdinando Cotugno (esquire.com, 18 novembre 2020)
In questo momento negli Stati Uniti per cambiare realtà basta cambiare canale. Per molti trumpiani la dissonanza cognitiva su chi ha vinto le elezioni e come andranno le prossime settimane e i prossimi anni è una questione di zapping. È come vivere il post partita di un derby molto sentito, perso in modo particolarmente brutto. Su Fox News la partita è finita e siamo ai commenti. Sui canali concorrenti a destra di Fox News, cioè Oann e Newsmax, siamo ancora in parità alla fine del primo tempo.
Oramai è guerra aperta tra Donald Trump e Fox News. Il presidente in carica degli Stati Uniti ha inviato una raffica di tweet contro l’emittente televisiva, colpevole, a suo avviso, di aver dimenticato “quello che l’ha resa di successo”. “Hanno dimenticato la gallina dalle uova d’oro”, ha tuonato Trump dopo aver ritwittato i post di diversi suoi sostenitori che dicevano di fidarsi ormai di più dell’emittente di Destra NewsMax. Fox News è stato a lungo il network preferito da Trump e quello che gli ha dato supporto fin dalla prima campagna elettorale.